FLAMINIO DISTRETTO CULTURALE

Sabato, 3 Ottobre, 2020

 

 

Flaminio Distretto Culturale di Roma. Analisi e strategie di progetto | A cura di Piero Ostilio Rossi | Quodlibet | Macerata 2020

Negli ultimi vent’anni il quartiere Flaminio, a Roma, è stato oggetto di profonde trasformazioni ed è divenuto sede del principale Distretto Culturale della città grazie alla realizzazione dell’Auditorium Parco della Musica (2002), del MAXXI (2010), all’apertura del Ponte della Musica (2011) e quindi al collegamento tra il Flaminio, il Foro Italico e il quartiere Delle Vittorie. Si tratta di interventi che si sono a loro volta innestati sul sistema delle attrezzature realizzate da Pier Luigi Nervi per le Olimpiadi del 1960.

A questo quadro si aggiunge, in prospettiva, un ulteriore tema di interesse per la città: l’ipotesi di collocare il Museo della Scienza di Roma lungo via Guido Reni, all’interno dell’area dell’ex Stabilimento militare di materiali elettronici e di precisione, oggetto nel 2015 del concorso internazionale per il quartiere residenziale della Città della Scienza.

Il volume – frutto di una ricerca del QART, il Laboratorio per lo studio di Roma contemporanea del DiAP – affronta le questioni poste dalla progressiva trasformazione del quartiere e si articola in cinque sezioni che riguardano le vicende urbane dell’area a partire dal XIX secolo; la Passeggiata Flaminia e le attrezzature olimpiche di Nervi; l’asse di via Guido Reni; la Città del fiume e il Museo della Scienza.

Come accade in tutti i progetti che si misurano con realtà urbane in continua trasformazione, si tratta di conclusioni provvisorie che consolidano ipotesi già formulate e avanzano proposte nuove che intendono fornire temi di riflessione e di discussione a coloro che nella città vivono e a coloro che nella città sono chiamati ad operare e ad assumere decisioni destinate ad incidere nella sua realtà e nel suo futuro.