Vittorio Benussi

 

Vittorio Benussi nato a Trieste nel 1878, è annoverato tra i pilastri della psicologia italiana (Marhaba, 1981). Si trasferìa Graz nel 896 dove si iscrisse alla Facolà  di Filosofia dove dapprima seguì i corsi di germanistica e italianistica e solo in seguito, influenzato dall'incontro con Alexius von Meinong (1853-1920) sviluppò il suo interesse per la filosofia che lo portò a frequentare il Seminario filosofico e il Laboratorio di psicologa sperimentale fondati entrambi dallo stesso Meinong. Nel 1901 conseguì il dottorato in filosofia con un lavoro sperimentale sull'illusione ottico-geometrica di Zollner e successivamente divenne direttore del Laboratorio di psicologia sperimentale e libero docente. Nel 1905 Benussi si recò in Italia, in occasione del V Congresso Internazionale di psicologia, come rappresentante della scuola di Graz e conobbe Sante De Sanctis (1862-1935). Questo incontro segnò le basi di una duratura collaborazione tra i due studiosi che li portò spesso a scambiarsi reciprocamente consigli e valutazioni sulle ricerche condotte offrendo ognuno il proprio background scientifico all'altro (Cicciola, Lombardo, 2011). Benussi si fece dunque portatore dei lavori di Sante De Sanctis a Graz presso il Laboratoro di psicologia sperimentale, dove nel frattempo conduceva i primi lavori sulle illusioni ottico-geometriche e sulla percezione della forma. Benussi si misurò anche sulla psicologia giudiziaria, focalizzandosi sulla psicologia della testimonianza e presentando per la prima volta in Italia le sue ricerche sui sintomi respiratori della menzogna, in occasione del II Convegno della Socieà  Italiana di Psicologia svoltosi a Roma nel 1913. Gli studi sulla psicologia sperimentale della testimonianza furono iniziati da Benussi a Graz in qualità  di direttore del settore delle ricerche di psicologia applicata dell'Istituto di Criminologia fondato nel 1913 da Hans Gross (1847-1915). Benussi dunque operò sino al 1918 a Graz, dove nonostante l'originalità  e il rigore con cui aveva condotto le sue ricerche sperimentali e i titoli accademici conseguiti, non era riuscito a consolidare la propria posizione accademica (Antonelli, 1996). Nel 1918 l'autore si trasferìa Padova dove svolse l'attività  di bibliotecario. Benussi a Padova riuscì ad allestire un istituto e un laboratorio di psicologia sperimentale nel quale divenne assistente volontario Cesare Musatti (1897-1989), che divenne il più stretto collaboratore di Benussi. Nel 1922 anche grazie all'aiuto di Sante De Sanctis, divenne titolare della quarta cattedra di Psicologia Sperimentale. In questo contesto Benussi coltivò il suo interesse per la psicoanalisi e pubblicò "Suggestione e Psicoanalisi" in cui scrisse dell'uso dell'ipnosi e della suggestione come mezzi di analisi psicologica. Il trasferimento a Padova di Benussi rafforzò la collaborazione con De Sanctis, tanto che Musatti ricorda che a partire dal 1921 e fino al 1927, i due studiosi si incontrarono regolarmente. La collaborazione fra i due studiosi fu bruscamente interrotta dal suicidio di Benussi nel 1927, avvenuto nello studio dell'Università  di Padova.

( Giorgia Morgese )

 

Riferimenti principali

  • Antonelli, M. (1996a). Percezione e coscienza nell'opera di Vittorio Benussi. Milano: Angeli.

  • Antonelli, M. (a cura di) (2006). Vittorio Benussi. Sperimentare l'inconscio. Scritti (1905-1927). Milano: Cortina.

  • Cicciola, E., Lombardo, G.P., (2011) Sante De Santis, Vittorio Benussi e l'istituzone della qurta catedr di Psicologia sperimentale nell'Università  di Padova. In Dazzi, N., Lombardo, G.P. (a cura di) Le origini della psicologia italiana. Bologna:Il Mulino.

  • Sinatra, M. (1998) Vittorio Benussi. In Cimino, G., Dazzi, N., La psicologia in Italia. Milano: LED.

Opere di Vittorio Benussi

Benussi, V. (1932). Suggestione e psicanalisi. Messina e Milano: Principato.

 

 

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