Giulio Cesare Ferrari

Giulio Cesare Ferrari nacque a Reggio Emilia il 29 ottobre 1867. È stato definito da Sadi Marhaba in “Lineamenti della psicologia italiana: 1870-1945”, il terzo fra i cinque pilastri della psicologia italiana. Studiò presso la Facoltà di Medicina dell’Università di Modena e dopo la laurea entrò come assistente presso l’Istituto Psichiatrico San Lazzaro di Reggio Emilia diretto da Carlo Livi (1902-1975), il fondatore della “Rivista Sperimentale di Freniatria” di cui Ferrari divenne redattore capo nel 1893. Nel 1896 ottenne una borsa di studio di un anno per recarsi a lavorare nel laboratorio di psicologia di Alfred Binet (1857-1911) a Parigi nel quale potè proseguire il suo lavoro di studio sui deliri in merito ai quali aveva già pubblicato alcuni scritti. L’esperienza parigina, breve ma intensa fu decisiva nella sua formazione scientifica, infatti, tornato in Italia, Ferrari, divenuto direttore del Laboratorio di psicologia del San Lazzaro, lo ristrutturò secondo il modello di Binet. Se i primi lavori sperimentali di Ferrari risentirono dell’influenza di Augusto Tamburini (1848-1919), un sostanziale mutamento si avvertì dopo la conoscenza dell’opera “Principi di psicologia” di William James (1942-1910) che tradusse e pubblicò nel 1901 (Lazzari, Quaranta, 1998). Ferrari individuò in “Principi di psicologia” alcuni aspetti fondamentali, tali da considerare quest’opera una pietra miliare della psicologia. Egli infatti era d’acordo che la psicologia fosse una scienza con una sua autonomia metodologica ed epistemologica. Nel 1905 fondò la “Rivista di psicologia applicata alla pedagogia e alla psicopatologia” dove pubblicò la maggior parte dei suoi scritti; nel 1910 tale rivista diventò l’organo della Società Italiana di Psicologia. Fu abilitato con R.D. 30/6/1909 alla libera docenza in Psicologia Sperimentale presso la Regia Università di Bologna, Facoltà di Filosofia e Lettere. Nel 1910 organizzò una “Colonia libera per deficienti gravi e giovani criminali” che rappresentò la prima istituzione di tal genere in Italia. Questa sua attività rese ragione del suo impegno nell’ambito della psicologia applicata che riguarderò non solo l’ambito della criminalità giovanile e della rieducazione dei portatori di handicap ma anche delle perizie giudiziarie e della psicologia del lavoro (Quaranta, 2010). Nel 1924 fu nominato direttore dell’Ospedale psichiatrico provinciale F. Roncati di Bologna, e nel 1925 partecipò alla fondazione a Bologna della “Lega italiana per l’igiene e la profilassi mentale”, che potè presiedere fino al 1928. Si trattava di un’ organizzazione basata sul principio della profilassi ossia della prevenzione prima ancora della cura; campo in cui Ferrari si dedicò molto. Morì a Bologna il 21 ottobre 1932.

(Giorgia Morgese)

Riferimenti principali

Lazzari, S., Quaranta, M., (1998) Giulio Cesare Ferrari. In G. Cimino & N. Dazzi (a cura di), La Psicologia in Italia. I protagonisti e i problemi scientifici, filosofici e istituzionali (1870-1945). Volume 2 (pp. 323¬-370). Milano: LED.

Quaranta, M. (201) La sperimentazione psicologica in Giulio Cesare Ferrari. In Dazzi, N., Lombardo, G.P., (a cura di) Le origini della psicologia italiana. Bologna: Mulino.

 

Opere di Giulio Cesare Ferrari

James, W. (1890) Principle of Psychology (G.C. Ferrari, Trans). In G.C. Ferrari & A.Tamburini (II Eds), Principi di Psicologia. Milano Società Editrice Libraria.

Recensione de IV Congresso Internazionale di Psicologia a Parigi del 1900

Recensione del V Congresso Internazionale di Psicologia a Roma del 1905.

© Università degli Studi di Roma "La Sapienza" - Piazzale Aldo Moro 5, 00185 Roma