Agostino Gemelli
Agostino Gemelli nome da laico Edoardo, nacque a Milano il 18 gennaio 1878 da un’agiata famiglia liberale, socialista e anticlericale. Dopo gli studi classici, Gemelli si iscrisse alla Facoltà di Medicina dell’Università di Pavia e negli anni universitari si dedica alle lotte sociali. Militò come socialista partecipando attivamente a Milano nel Maggio 1898 alle insorgenze popolari, contro la crisi economica e per la riforma democratica della monarchia costituzionale italiana post-unitaria, che videro il ferimento e la morte – sotto il fuoco comandato dal Generale Fiorenzo Bava Beccaris (1831-1924) – di centinaia di inermi manifestanti. Repentinamente e forse deluso dall’ambiente laico e socialista, nel 1903, nonostante l’opposizione della famiglia, Edoardo Gemelli entrò come novizio nel convento francescano di Rezzato (Brescia). Prese il nome religioso di Agostino, in onore di Sant’Agostino (354-430) che, al pari di Gemelli, dopo una giovinezza trasgressiva, si convertì al cristianesimo e divenne vescovo di Ippona. Cinque anni dopo l’ingresso in monastero, Agostino Gemelli venne ordinato sacerdote. La sua conversione, oltre all’avversione della famiglia, che tentò con ogni mezzo di distoglierlo dalla sua idea, destò molto scalpore fra la borghesia milanese, e molti si meravigliarono che la sua vocazione portasse Gemelli al rigore del francescanesimo. Molti storici hanno commentato che Agostino riuniva in sé un animo ribelle, l’esigenza di disciplina che la famiglia e la vita militare gli avevano inculcato, e i valori del francescanesimo che richiamavano quelli del socialismo. Alla sua conversione contribuì probabilmente, la sua amicizia con Ludovico Necchi (1876-1930), suo compagno di liceo e di università e costante collaboratore di Gemelli presso l’Università Cattolica. Gemelli con Necchi portò a termine anche il servizio militare obbligatorio presso l’Ospedale Sant’Ambrogio, sito nell’area della futura Università Cattolica del Sacro Cuore. Necchi durante gli anni universitari militò nel circolo universitario cattolico “Severino Boezio”, di cui divenne presidente, e ne consentì l’accesso agli studenti socialisti, tra i quali Gemelli, che, pur mantenendo l’amicizia con il Necchi, ne fu in principio uno dei più accessi oppositori. Necchi fervente cattolico parlò a lungo di San Francesco con Gemelli; è probabile che queste conversazioni abbiano avuto un ruolo decisivo nella inaspettata conversione. Dalla sua conversione, Gemelli intraprese una carriera accademica di gran successo. Nel 1909 fondò la Rivista di filosofia neoscolastica e nel 1914 la rivista di Vita e Pensiero con le quali sostenne un ritorno a posizioni gnoseologiche ed epistemologiche tomiste. Gemelli divenne uno dei principali esponenti del neotomismo italiano – noto anche come neoscolastica – che contrappose alle dominanti dottrine filosofiche di stampo idealista. Il neotomismo consentì allo scienziato Gemelli di occuparsi di ricerca, lasciando alla fede il giudizio ultimo sulla natura e sostenendo una idea della scienza priva di una teoria della conoscenza che si occupasse dei fini della natura umana. La neoscolastica è stata probabilmente la principale corrente filosofica del cattolicesimo nel Novecento, elaborata soprattutto per contrastare la Weltanschauung positivista e materialista. Gemelli fu allievo di Camillo Golgi (1843-1926), premio Nobel nel 1906, con il quale si laureò in medicina, il 9 luglio 1902, divenendone immediatamente collaboratore. Nel 1911 ottenne la laurea in filosofia e iniziò le ricerche di psicologia sperimentale, abbandonando poi del tutto gli studi di istologia e medicina per dedicarsi alla psicologia. Nel 1914 conseguì la libera docenza in psicologia sperimentale. Nel 1920, con Vico Necchi (1876-1930), Francesco Olgiati, (1886-1962), Armida Barelli (1882-1952) ed Ernesto Lombardo (1846-1935), costituì l’“Istituto Tonìolo” di Studi Superiori, ente fondatore e garante dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, che ottenne nello stesso anno l’approvazione del ministro dell’istruzione Benedetto Croce (1866-1952). L’Università Cattolica del Sacro Cuore venne inaugurata nel 1921 dal cardinale Achille Ratti (1857-1939), salito dopo poco al soglio pontificio col nome di Pio XI, e con regio decreto del 2 ottobre 1924 n. 1661 venne riconosciuta dallo Stato Italiano. Agostino Gemelli ne assunse la carica di Rettore e, nel 1953, fu nominato Rettore a vita con decreto del Presidente della Repubblica. Nel 1936, Gemelli fu anche nominato presidente della Pontificia Accademia delle Scienze, rifondata da Pio XI, mantenendo l’incarico fino alla data della sua morte. Divenne presidente della Commissione Permanente per le Applicazioni della Psicologia, istituito su proposta di Gemelli il 18 Gennaio 1939, un ramo del Consiglio Nazionale delle Ricerche (C.N.R.). Un grave incidente stradale avvenuto il 26 dicembre 1940 ad Anzola dell’Emilia, vicino Bologna, procurò a Gemelli problemi di deambulazione. Nonostante le stampelle, alla fine della seconda guerra mondiale, Gemelli ricostruì l’Università Cattolica di Milano, gravemente danneggiata dai bombardamenti del 1943. Fu anche messo sotto accusa di collaborazionismo con il fascismo e fu poi amnistiato. L’Istituto di psicologia dell’Università Cattolica diventò uno dei più moderni in Italia. Attraverso gli incontri periodici del Laboratorio di psicologia, padre Gemelli curò anche la formazione di una nuova generazione di studiosi, che diverranno tra i maggiori psicologi e docenti di psicologia italiani del Novecento. Nell’Istituto di psicologia dell’Università Cattolica si svilupparono avanzate ricerche su percezione, linguaggio, personalità, orientamento professionale, selezione del personale e rapporto uomo-macchina. Come ultima opera, Gemelli portò a compimento il suo progetto di una grande Facoltà di Medicina della Università Cattolica con un Policlinico a Roma, istituita ufficialmente nel 1958 e aperta nel 1961, dopo la sua morte. L’Università Cattolica del Sacro Cuore rappresenta il lascito più concreto di Gemelli. Padre Agostino Gemelli morì a Milano il 15 luglio 1959 e il suo funerale fu celebrato nel Duomo di Milano dall’arcivescovo Giovanni Battista Montini (1897-1978), futuro papa Paolo VI.
( Renato Foschi )
Riferimenti principali
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Bocci, M. (2003). Agostino Gemelli rettore e francescano. Chiesa, regime, democrazia. Brescia: Morcelliana.
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Cosmacini G. (1985). Gemelli. Il Machiavelli di Dio. Milano: Rizzoli.
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Esposito L. I., Fenaroli V., & Vanetti S. (Eds.).(2009). Padre Agostino Gemelli e il laboratorio di psicologia. Milano: Vita e Pensiero.
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Foschi, R., Giannone, A., & Giuliani, A. (2012). Italian psychology under protection: Agostino Gemelli between Catholicism and Fascism. History of Psychology, Advance online publication, 1-15.