Cesare Musatti

Cesare Musatti naque a Dolo, Venezia il 21 settembre1897. Studiò Filosofia a Padova sotto la guida del filosofo Antonio Aliotta (1881-1964) che insegnava Filosofia teoretica e che gli assegnò una tesi su "Geometrie non-euclidee e problema della conoscenza", tuttavia fu Vittorio Benussi (1878-1927) a portarlo alla laurea il 3 novembre 1921 a causa della partenza di Aliotta per Napoli. Musatti divenne dunque assistente di Benussi, succedendogli dopo la sua morte, avvenuta nel 1927 come direttore dell'Istituto di psicologia dell'Università  di Padova coordinandone le attivià  del Laboratorio come docente di Psicologia sperimentale. Come assistente di Benussi, partecipò nel 1923 a Firenze al Congresso Nazionale di Psicologia e al Congresso Nazionale di Filosofia: nel primo portò un intervento "Sui fenomeni stereocinetici" e nel secondo con una comunicazione su "La teoria di Einstein e la filosofia". Nel 1926 uscì il suo primo libro: "Analisi del concetto di realtà  empirica" che riassume e sviluppa i motivi intellettuali dei primi scritti e che rappresenta forse la massima espressione del pensiero della scuola padovana di quegli anni (Reichmann, 1998). Gli interessi di Musatti vennero a declinarsi su due orizzonti prevalenti a cui lo studioso anche dopo la morte del maestro continuò a dedicarsi: il gestaltismo e la psicoanalisi. Per quanto riguarda l'ambito psicoanalitico, pervenne all'approfondimento del pensiero freudiano, che si tradusse nella preparazione di due corsi universitari dedicati alla psicoanalisi (1933-34 e 1934-35), nell'avvio dell'attività  terapeutica e nella pubblicazione del "Trattato di psicoanalisi" del 1949 (la prima organica esposizione della dottrina psicoanalitica freudiana in Italia). Fu allontanato dall"insegnamento universitario nel 1938, si recò ad Ivrea presso le fabbriche Olivetti (con cui era in contatto già  in precedenza come consulente psicologo) dove svolse attività di formazione dei giovani operai e di ricerca sul sistema produttivo e retributivo che rappresentarono i prodromi della nascita della psicologia del lavoro in Italia e solo nel 1947, partecipando al primo concorso subito dopo la guerra, ottenne la Cattedra di Psicologia all'Universià  degli studi di Milano dove insegnò fino al 1967. Musatti svolse un'intensa attività di ricerca presso l'Istituto di Psicologia di Milano fornendo importanti contributi nell'ambito della ricerca percettologica e in particolare della percezione cromatica, maestro di importanti psicologi come Fabio Metelli (1907-1987) a Gaetano Kanizsa (1913-1993). Musatti fu tra i riorganizzatori della Società  psicoanalitica italiana (SPI), ridotta all'inattività  dal regime fascista, e tra i promotori della rinascita della Rivista di psicoanalisi, fondata nel 1932 da Edoardo Weiss (1889-1970), che dal 1955 riprese a uscire con regolarità . Nel 1963 istituì, insieme a Franco Fornari (1921-1985) e altri allievi, il Centro milanese di psicoanalisi. Nel 1967 assunse la direzione dell'edizione italiana delle opere di Freud che vennero pubblicate dalla Boringhieri. Dal 1960 al 1965 fu presidente della Società  italiana di psicologia (SIP). La sua attività  in Università  si svolse parallelamente all'esperienza in Consiglio comunale. Si tratta della sua seconda esperienza a Palazzo Marino (la prima si colloca negli anni '50) in un momento difficile a cavallo tra gli anni '60 e '70 con la strage di Piazza Fontana e le vicende ad essa collegate. L'interruzione dell'insegnamento fu accompagnato dall'intensificarsi di alcuni interessi come il cinema e l'arte. Nel 1979 pubblicò "Il pronipote di Giulio Cesare" il primo di un ciclo di volumetti liberi dai vincoli della comunicazione scientifica ( Reichmann, 1998). Morì a Milano il 21 marzo 1989.

(Giorgia Morgese)

 

Riferimenti principali

  • Quaranta, M. (1989). C.L. Musatti: il primo incontro con la scuola e la psicologia. Rivista di psicologia, 2, 32-80.
  • Reichmann, R. (1998). Cesare L. Musatti. In Cimino G., & Dazzi N. (Eds.), La psicologia in Italia: i protagonisti e i problemi scientifici, filosofici e istituzionali (1870-1945), (pp. 523-559). Milano: Led.

© Università degli Studi di Roma "La Sapienza" - Piazzale Aldo Moro 5, 00185 Roma