Cronologia delle relazioni euromediterranee 2017

  

  • 2017

 

  • gennaio in Egitto il governo di Al-Sisi è ormai una dittatura. Associazioni sindacali e umanitarie vengono messe sotto tutela, Dopo un anno l’inchiesta sulla morte di Giulio Regeni è ferma. Il Consiglio adotta conclusioni (en) - 5131/17 in cui ribadisce il sostegno  al processo democratico in Libano. Dopo l’elezione del presidente Michel Aoun e la formazione di un nuovo governo invita il paese a tenere tempestivamente elezioni legislative nel 2017. A fine mese Il primo ministro Hariri si incontra con l’A.R. Mogherini. Si svolge il secondo dialogo politico di alto livello UE- Tunisia. Al centro dei colloqui le problematiche inerenti alla sicurezza e al terrorismo. La società civile intanto si mobilita contro il paventato ritorno in patria dei jihadisti tunisini. L'UE e la Giordania adottano le priorità del partenariato e il patto (en) - 12384/16. Le priorità istituiscono un quadro rinnovato di impegno politico e cooperazione rafforzata e saranno riesaminate entro la fine del 2018. Il patto include gli impegni reciproci con i quali l'UE e la Giordania adempiranno le responsabilità assunte nel febbraio 2016 alla conferenza di Londra sul sostegno alla Siria e alla regione. L'obiettivo è il miglioramento delle condizioni di vita sia dei rifugiati siriani in Giordania che delle comunità di accoglienza vulnerabili. I ministri degli affari esteri partecipano al secondo Union for the Mediterranean Regional Forum dal titolo “Mediterranean in Action: Youth for Stability and Development”. Serraj riceve il ministro dell’Interno italiano Minniti per avviare una nuova fase di cooperazione. Nell’occasione riapre, unica europea, l’ambasciata italiana a Tripoli. Sarà centro di coordinamento dei  progetti di collaborazione tra Italia e Libia sia quelli riguardanti la lotta al contrabbando che quelli incentrati sulla protezione dei confini sud (da dove provengono quasi tutti i migranti dei Paesi subsahariani). Il governo di Tobruk, nella persona del generale Haftar, è però decisamente contrario ad ogni interferenza  straniera (ma si avvicina sempre più alla Russia). Anche l’ex premier Khalifa Ghwell, legato al fronte dei movimenti islamici e alle milizie di Misurata, accusa gli italiani di comportarsi come una forza di occupazione. Anche in Italia molti vedono in questi accordi un ritorno al passato. Intanto Federica Mogherini continua a colloquiare con Serraj, e con il Rappresentante ONU Kobler, al fine di definire le tappe per un accordo che blocchi il flusso migratorio nel Mediterraneo centrale. L’intensa attività diplomatica sfocia nella comunicazione La migrazione lungo la rotta del Mediterraneo centrale. Gestire i flussi e salvare vite umane (en) Annex – Com(2017)4. Il documento individua una serie di azioni chiave che possono essere avviate in tempi brevi.  Ribadisce inoltre che l’UE continuerà a sostenere il governo di intesa nazionale libico (GIN) e il Consiglio di presidenza, in quanto legittime autorità del paese in grado di garantire una situazione di stabilità politica. Tra i punti principali: ridurre il numero di traversate rafforzando il sostegno alla guardia costiera e alla marina libiche, intensificare la lotta contro gli scafisti e i trafficanti garantendo che la rete «Seahorse Mediterraneo» sia operativa entro la primavera del 2017, proteggere i migranti, incrementare il reinsediamento e promuovere il ritorno volontario assistito, gestire i flussi migratori attraverso le frontiere meridionali della Libia . A fine mese nell’ambito di EUNAVFOR Med Operation Sophia,  viene lanciato il secondo pacchetto per l’addestramento della guardia costiera libica. Alla stampa L’AR Mogherini ribadisce  la necessità di una collaborazione anche con i paesi subsahariani. Contemporaneamente viene pubblicata la Relazione… sulle attività volte a rendere pienamente operativa la guardia di frontiera e costiera europea (en) – Com(2017)42. 

 

  • febbraio Italia e Libia (o meglio Italia e Serraj) firmano un Memorandum d'intesa sulla cooperazione nel campo dello sviluppo e del contrasto all'immigrazione illegale. In preparazione del vertice informale di Malta, Tusk incontra il premier libico Serraj e scrive una lettera (en) ai partecipanti per ricordare la necessità che l’Europa si mostri unita politicamente e nei valori che l’hanno fondata. Il Vertice infatti è stato suddiviso in due parti: la sessione pomeridiana si occupa dei preparativi per il 60º anniversario dei Trattati di Roma.  Nella mattina l’incontro si concentra invece sull’approvazione della “Dichiarazione di Malta” (en). Nel documento la UE trova l’accordo sulle azioni chiave individuate a gennaio. In una intervista l’AR Mogherini esplica  il senso delle nuove azioni: “fermare gli arrivi è solo un’illusione. Vanno gestiti i flussi dai Paesi di partenza”. Il seguente Consiglio (en) -  5321/17- fa proprie le soluzioni proposte nel vertice di Malta. Nella conferenza stampa l’AR Mogherini sottolinea il grande lavoro che si sta facendo per coinvolgere tutte le parti libiche e le organizzazioni africane nella soluzione della crisi. Ma Carlotta Sami, portavoce in Sud Europa, dell'agenzia Onu per i rifugiati, è contraria   ai rimpatri poiché in Libia i migranti non hanno alcuna protezione.  Questa posizione è ribadita in una  lettera che a fine mese 400 ONG inviano alle istituzioni europee. Dando seguito alle conclusioni del Consiglio l’AR Mogherini si reca di nuovo a Malta per una riunione di alti funzionari europei e africani e per la consegna dei diplomi del primo corso di addestramento della guardia costiera libica. Nell’occasione l’AR riafferma l’impegno dell’UE, come definito nel Valletta Joint Action Plan, a gestire i flussi migratori attraverso la cooperazione con i paesi terzi. Il problema è che, come per le milizie “terrestri”, in Libia le polizie del mare sono decine (la Coastal Security, quella riconosciuta dall’UE, non è che una delle tante) e molte fanno affari con i trafficanti. Una delle prime conseguenze dei nuovi accordi è la sostituzione dell’'inviato ONU per la Libia Martin Kobler con Salam Fayyad, ex primo ministro palestinese dal 2007 al 2013. La sostituzione di Kobler era stata chiesta da tutte le fazioni libiche in lotta e dall'Italia. L’Egitto organizza un incontro tra Serraj e Haftar ma quest’ultimo, irritando Al-Sisi suo alleato, rifiuta di incontrare il premier libico. Il fallimento del negoziato spinge Serraj ad affidarsi apertamente all'alleanza occidentale, più che agli egiziani e ai loro sostenitori russi, tornato in patria chiede aiuto alla Nato per ricostruire le strutture di difesa e sicurezza. A Tripoli infatti la situazione è tesa tanto che si rende necessaria la creazione di una guardia preisdenziale. Preoccupati dalla possibile spartizione dalla Libia, e dalle ricadute sulla regione, Tunisia, Algeria ed Egitto si trovano d’accordo nella necessità di organizzare un summit ai massimi livelli per trovare una soluzione politica. Viene pubblicato il rapporto Europol  “Migrant smuggling in the EU”. Il rapporto si concentra sui successi al traffico senza considerare l’aumento delle morti tra i miganti. L’Italia firma un’intesa anche con la Tunisia: oltre alla questione dei migranti sul tavolo anche un partenariato per lo sviluppo. La situazione in Siria viene discussa in una serie di incontri bilaterali  alla Conferenza di Monaco sulla Sicurezza. La Valletta ospita il first high-level meeting of the Euromed Police IV project. Lo slovacco Ivan Surkos viene nominato nuovo capodelegazione dell’UE in Egitto mentre Al-Sisi incontra grosse difficoltà a rimodellare un nuovo governo. La dura situazione economica e la repressione politica allontanano la maggior parte dei candidati. L’UE mostra preoccupazione per l’approvazione in Israele della “legge di regolarizzazione” che, in pratica, autorizza il sequestro dei territori palestinesi privati situati nei territori occupati. 

 

 

  • aprile il mese si apre con il Consiglio europeo che adotta  la strategia UE sulla Siria (en) e le conclusioni sulla situazione in Yemen (en) (fra).  In Yemen la morte e la fame sono le stesse che in Siria ma il conflitto è silenziato dalla presenza come parte belligerante dell’Arabia Saudita. Classificato come guerra tra sciti e sunniti in realtà è uno scontro tra sauditi e iraniani per il controllo della regione. Per quanto riguarda la Libia l’AR ha informato i ministri sul primo incontro del "quartetto" sulla Libia, tenutosi a marzo, cui partecipano UE, ONU, l'Unione africana e la Lega degli Stati arabi. Le modalità di intervento in Libia sono punto di contrasto tra Gentiloni e Trump durante la visita del primo negli USA. Euromesco pubblica lo studio “Future of Syria” con lo scopo di delineare scenari possibili sulla Siria del dopoguerra ad uso della Conferenza di Bruxelles (en).  La dichiarazione comune (en) (fr) comprende allegati specifici riguardanti il sostegno ai paesi di accoglienza dei rifugiati. I partecipanti hanno convenuto che occorrono approcci innovativi e un sostegno finanziario considerevole che arriva a 6 miliardi di dollari per il 2017. Intanto sul terreno la situazione, tra attentati e operazioni militari, rimane grave. Ad Idlib una nube di gas al seguito di un bombardamento delle forze governative provoca la morte di molti civili. L’esercito siriano viene accusato di aver deliberatamente provocato la strage. I siriani rifiutano le accuse ribattendo che il gas era custodito dai ribelli. La Russia mette il veto alla risoluzione ONU di condanna. Gli USA intervengono unilateralmente lanciando missili su una base aerea siriana.  L’Unione europea condanna il “presunto” attacco chimico ma anche la conseguente reazione americana. L’intervento americano, anche per le intenzioni confuse di Trump, apre nuovi scenari ancora meno prevedibili, e forse più pericolosi, sull’evoluzione del conflitto. Vengono pubblicate la risoluzione del PE  Come far fronte ai movimenti di rifugiati e migranti: ruolo dell'azione esterna dell'UE (en) P8_TA(2017)0124 e la Comunicazione La protezione dei minori migranti (en) – Com(2017)211 con allegato il documento SWD(2017)211Lucca ospita il summit del G7 nel comunicato congiunto (en) hanno grande risalto i problemi legati alla lotta al terrorismo, alla stabilizzazione della Siria e della Libia. Si afferma inoltre che solide istituzioni democratiche, una crescita economica inclusiva, l’integrazione a livello regionale e una partecipazione attiva da parte della società civile sono gli elementi chiave per la stabilità e lo sviluppo dei Paesi arabi in transizione (Arab Countries in Transition - ACTs). Permane l’impegno ad appoggiare questi paesi attraverso il Partenariato di Deauville. Mentre l’AR Mogherini è in visita in Algeriain Egitto, nonostante le promesse di Al-Sisi,  attacchi di fondamentalisti provocano stragi nelle chiese copte di Alessandria e Tanta poco prima della visita di Papa Francesco. I miliziani dell’Isis, anche per l’appoggio dato da al-Sisi al generale libico Haftar spingono alla destabilizzazione del paese tanto che i russi sono costretti a dispiegare forze al confine con la Libia. Il fondo fiduciario dell’UE per l’Africa adotta  un programma di 90 milioni di euro per la protezione dei migranti e il miglioramento della  gestione delle migrazioni in Libia dove però esplodono violenze che mettono a rischio il processo di pacificazione. Il commissario Hahn e il primo ministro giordano Hani Al-Mulki firmano un accordo finanziario, con un budget di 17,6 milioni  per il sostegno alla governance democratica giordana. In Libano mentre le forze politiche sono alla ricerca di un compromesso per una legge che governi le elezioni parlamentari il primo ministro si espone per una pace definitiva tra Israele ed Hezbollah forse perché sempre più inquietanti i segnali di guerraSi svolge a Tunisi il Consiglio di Associazione UE-Tunisia. In seguito viene firmato un accordo (in continuità con l’accordo del 2014) di assistenza macrofinanziaria (AMF) di 500 milioni di euro. In Marocco si insedia dopo mesi di stallo, con soddisfazione dell’UE,  il nuovo governo che vede la partecipazione anche dei socialisti. La scarsa affluenza al momento delle elezioni (meno del 50%) e la mancanza di volti nuovi nella compagine governativa segnalano un distacco tra il popolo e le classi dirigenti. Il FEMISE pubblica lo studio "The Role of Vicinity Linkages in the EU-MED Region for Trade Growth: Focus on Migration, Level of Education, and Social Integration" e a fine mese a Casablanca organizza la conferenza annuale dal titolo “Migration and Refugees’ Crisis in the EU-Med: Dawn of an Era of Shared Responsibility? Viene lanciato un nuovo partenariato per la ricerca e l’innovazione nell'area mediterranea (PRIMA). L'iniziativa metterà in comune le conoscenze tecniche e le risorse finanziarie dell'UE e degli Stati partecipanti. L'operatività dell'iniziativa PRIMA è prevista per inizio 2018. A latere della riunione informale dei ministri della difesa a Malta l’AR Mogherini visita le navi impegnate nell’operazione EUNAVFOR MED Sophia. Al termine dell’incontro partecipa ad una  conferenza stampa congiunta con il Ministro degli esteri  maltese Vella. Si svolge a Malta la conferenza euromediterranea sulla gestione delle acque. I risultati di un nuovo sondaggio effettuato dalla Fondazione Anna Lindh rivela che la regione mediterranea non è vittima di uno scontro di civiltà ma piuttosto di uno “choc des ignorances” basato su stereotipi storici e culturali ripresi da certi media e discorsi politici. Uno dei dati più interessanti è che 92 % degli Europei e 88 % dei cittadini dei PSEM percepiscono possibilità di cooperazione nei campi dell’imprenditoria, dell’innovazione e dell’occupazione giovanile.

 

  • maggio in Libia qualcosa si muove. Serraj ed Haftar si incontrano negli Emirati Arabi. L’incontro è già di per se una notizia e per il generale Haftar un successo poiché gli viene riconosciuto un ruolo di primo piano nel futuro assetto libico. L’intesa che prevederebbe elezioni entro marzo 2018, lo scioglimento delle milizie locali, il comando condiviso delle forze armate e la formazione di un governo composto da Sarraj,  Haftar e dal presidente del Parlamento di Tobruk. La visita lampo di Alfano a Tripoli dimostra come anche l’Italia sia ora orientata a parlare con Haftar. Pochi giorno dopo Mogherini incontra Serraj (che è a capo dell’unico governo riconosciuto a livello internazionale). E ancora dopo i ministri dell’interno tedesco Thomas de Maizière e italiano Marco Minniti in una lettera indirizzata alla Commissione propongono una missione europea che salvaguardi i confini meridionali della Libia. Intanto la situazione in mare diventa sempre più difficile. Gli sbarchi sulle coste italiane aumentano e con questi le polemiche e le accuse alle ONG di favorire, se non addirittura di essere complici, il traffico di uomini. Nonostante molti, Junker in primis, dichiarino che l’Italia e la Grecia abbiano ha salvato l’onore dell’Europa molti Paesi europei insistono a tener chiuse le proprie frontiere. Lo stesso PE nella risoluzione Far funzionare la procedura di ricollocazione (en) - P8_TA(2017)0230, “esprime il proprio rammarico per il mancato rispetto da parte degli Stati membri degli impegni a favore della solidarietà e della condivisione delle responsabilità”. Scoppia lo scandalo del Cara di Mineo. Già dal 2014 il centro era considerato una gallina dalle uova d’oro per mafiosi e corrotti dei palazzi romani. Le ottime relazioni UE Tunisia vengono confermate nel Rapport sur l'etat des relations UE-Tunisie 2017  - SWD(2017)152 pubblicato prima del 13° Consiglio di Associazione UE-Tunisia. Vengono sottolineati i progressi nella messa in pratica del Piano d’azione per il partenariato privilegiato  2013-2017 e il miglioramento della sicurezza interna. L’UpM pubblica il suo annual report durante lo svolgimento dell’assemblea plenaria alla quale partecipa anche l’AR Mogherini. Si sottolinea come le attività dei progetti messi in atto abbiano aiutato più 200.000 beneficiari principalmente donne e giovani. Il PE nello studio Energy: a shaping factor for regional stability in the Eastern Mediterranean? mette in luce la possibilità che la cooperazione in campo economico possa tradursi in una cooperazione a tutto tondo che metta fine alle tensioni geopolitiche della regione. Viene pubblicata la prima  Relazione congiunta… sull'attuazione del riesame della politica europea di vicinato (en) - JOIN(2017)18. La nuova PEV presenta un quadro rinnovato per l’instaurazione di partenariati più efficaci fra l’UE e i suoi vicini, sostiene la stabilizzazione come priorità principale e usa l’assistenza finanziaria in modo più flessibile per sostenere le nuove priorità. Si svolge il consiglio affari esteri incentrato sulle nuove azioni nel campo della  sicurezza e difesa (en). Per l’AR Mogherini le decisioni prese  rafforzeranno la capacità dell’UE di agire in qualità di garante della sicurezza a livello mondiale e potenzieranno la capacità di agire autonomamente, ogniqualvolta e ovunque sia necessario. Roma ospita la tredicesima plenaria dell’Assemblea parlamentare dell’UpM (PA-UfM) la dichiarazione finale dei Presidenti dei Parlamenti è incentrata su occupazione e crescita inclusiva e sostenibile. Il Cairo ospita la seconda UfM Ministerial Conference on Sustainable Urban Development. Al termine dei lavori i ministri approvano una dichiarazione e adottano una agenda urbana per la regione euromediterranea. Si svolge la seconda riunione del quartetto per la Libia. Il comunicato finale richiama di nuovo all’integrità territoriale del paese e alla validità dell’Accordo di Skhirat. Di fronte agli episodi di violenza scoppiati a Tripoli,  invita la Presidenza del Governo di accordo nazionale a riaffermare la propria autorità. Nella conferenza stampa l’AR Mogherini ribadisce quanto dichiarato nel comunicato finale. Taormina ospita il G7 la presenza ingombrante di Trump di fatto scardina la compattezza del vertice e approfondisce le divisioni europee. Innumerevoli gli scontri sui temi in discussione. Il comunicato finale, per quanto riguarda la gestione delle migrazioni afferma chiaramente, tra parole di circostanza sui diritti umani e ipocrita distinzione tra rifugiati e migranti economici, il diritto alla difesa dei confini.

 

  • giugno si svolge la EuroMeSCo Conference "Confronting Violent Extremism in the Euro-Mediterranean"Il PE pubblica lo studio Migration and Asylum: a challenge for Europe - PE 600.414 – PE600.414. Finalmente viene aperta una procedura di infrazione nei confronti Polonia, Ungheria e Repubblica Ceca per il rifiuto di accettare rifugiati secondo gli accordi presi. In libano viene promulgata una nuova legge elettorale. La UE è fiduciosa che la nuova legge rafforzerà la democrazia libanese. Vengono pubblicate la Relazione… sulle attività volte a rendere pienamente operativa la guardia di frontiera e costiera europea  (en) - Com(2017)325 e la Quarta relazione sui progressi compiuti relativamente al quadro di partenariato con i paesi terzi nell'ambito dell'agenda europea sulla migrazione – (en) - Com(2017)350. La UE annuncia un finanziamento di 5 mln di euro alla Stabilisation Facility for Libya (SFL). La misura tenta di recuperare le infrastrutture essenziali  e di  migliorare la capacità di agire delle autorità locali. Nel  Consiglio Affari esteri si parla di crisi del Golfo, cooperazione NATO-UE, Iraq, lotta al terrorismo. Per quanto riguarda la gestione delle migrazioni si è fatto il punto dei progressi compiuti in merito al quadro di partenariato (en). La cooperazione con i paesi partner, in primo luogo la Libia, dovrebbe essere rafforzata al fine di ridurre il numero di arrivi di migranti irregolari  assicurandone nel contempo il rimpatrio e la riammissione. Nelle considerazioni finali l’AR Mogherini ribadisce i progressi della collaborazione tra Europa e paesi sub-sahariani. Il 20 giugno è il giorno mondiale dei rifugiati. Il PE ospita una conferenza di alto livello sulla gestione delle migrazioni. Nel documento What has the European Union done in the field of migration since 2014? - PE583.159 ripercorre le tappe dell’azione UE mentre esprime la sua posizione nel documento European Parliament’s positions on key issues related to asylum and migration - PE583.160. Nel suo intervento l’AR Mogherini ribadisce il carattere globale del problema migratorio e si prende il merito di aver fatto mettere in agenda il problema a livello comunitario (conferenza stampa). Intanto la Tredicesima relazione sulla ricollocazione e il reinsediamento (en) - Com(2017)330 (con allegati) conferma la pochezza dei numeri in confronto a quelli previsti. Ghassan Salamé viene nominato nuovo inviato speciale ONU in Libia un momento cruciale per il processo di paceIl Consiglio europeo si concentra sul rafforzamento dell'Europa e la protezione dei suoi cittadini mediante misure efficaci volte a combattere il terrorismo e sviluppare la sicurezza e la difesa comuni, garantire lo sviluppo economico dell'Unione in un mondo globalizzato, fare fronte alla migrazione. Nelle conclusioni  (en) si sottolinea la necessità di proteggere le frontiere esterne, il cui controllo efficace dovrebbe consentire di eliminare i controlli temporanei a quelle interne, e di cooperare con i paesi di origine e di transito sostenendo la forza congiunta G5 Sahel. Tra le righe l’accenno a “persistenti flussi di migranti soprattutto economici” e all’eliminazione di “fattori di attrazione” richiama la necessità di “accordi di riammissione efficaci” e la minaccia che questi dovranno essere posti in atto  “facendo ricorso a tutti i mezzi possibili” anche rivedendo la “politica in materia di visti nei confronti dei paesi terzi”. Cardine di questo programma è la stesura di un elenco di “paesi terzi sicuri” che “farà parte di un futuro accordo globale sul sistema europeo comune di asilo”. Al summit l’attesa maggiore riguarda di Macron, Il premier francese, dopo aver elogiato l’Italia per l’impegno in Mediterraneo, si nasconde nella distinzione tra rifugiati e migranti economici mentre il suo ministro dell’interno avalla le violenze della polizia negli sgomberi a Calais. La gestione dei flussi migratori è ancora, per ragioni di politica interna dei singoli stati, trattata come una forma di emergenza quando invece i “miliardi di euro investiti, spesi, guadagnati da tutti coloro che operano, pur nel massimo della loro efficienza e onestà, per affrontare ogni giorno il fenomeno dei migranti” fanno si che questi ultimi “non sono più un’emergenza. Sono un’industria strutturata, vitale e in continua crescita”. I populismi che parlano di invasione dovrebbero pensare che le migrazioni forzate coinvolgono per la maggior parte i paesi in via di sviluppo che “ospitano oggi l'89% dei 21 milioni di rifugiati a livello globale” dove “l'afflusso di rifugiati si colloca in un contesto economico e sociale già precario” per cui vengono isolati nel limbo dei campi profughi. Per cambiare questa prospettiva si dovrebbero “sperimentare modelli di intervento innovativi, che coniughino assistenza umanitaria, aiuti allo sviluppo e investimenti privati, e che siano fondati su solide evidenze empiriche”. Dopo il vertice l’Italia, in mancanza di risposte adeguate, forza la mano a Bruxelles chiudendo i porti italiani alle navi di salvataggio delle ONG che battono bandiera straniera. Union europea ed egitto fissano le partnership priorities 2017-2020.

 

  • luglio la Commissione pubblica il documento  Action plan on measures to support Italy, reduce pressure along the Central Mediteranian route and increase solidarity - SEC(2017)339 ll piano di azione prevede misure già decise nei mesi scorsi che costituiranno la base per le discussioni nel vertice di Tallinn. C'è la disponibilità di una squadra di reazione rapida di oltre 500 esperti in rimpatri e l'aumento dei fondi destinati alla gestione delle migrazioni, con 35 mln di euro addizionali . All'Italia si chiede di attuare rapidamente la legge Minniti creando ulteriori hotspot per la registrazione e migliorando le capacità di detenzione. Il piano d’azione non porta novità così alla vigilia del vertice l’Italia chiede ufficialmente la revisione dell’azione TRITONA Tallin nella riunione informale del Consiglio Giustizia e Affari Interni gli stati europei ancora una volta non prendono impegni concreti. La richiesta di aprire anche altri porti sparisce dall’ordine del giorno (le ONG stesse affermano che non possono percorrere miglia supplementari con navi stracariche). I ministri francesi e tedeschi insistono sull’aumento dei ricollocamenti quando tutte le relazioni non fanno che sottolinearne l’esiguità rispetto agli arrivi. Si suggeriscono due piste: la definizione di un “Codice di condotta” per le ONG e un sostegno maggiore ai guardiacoste libici. Il primo intervento non farebbe che dare una razionalizzazione dei recuperi ma non si vede come possa alleggerire il peso degli arrivi  in Italia. Il secondo intervento non tiene conto della pluralità delle forze in mare libiche né dei comprovati atti di contrabbando e di violenza nei confronti dei naufraghi. Al termine del vertice i ministri dell’interno italiano Minniti e tedesco De Mazière in una lettera ai quotidiani richiamo i risultati del vertice e la comunione di intenti tra Italia e Germania.  Ma il dibattito al  PE svoltosi in un’aula deserta mostra chiaramente l’impossibilità che l’Europa possa avere voce comune. In una intervista l’inviato dell’ONU per la crisi migratoria Vincent Cochetel oltre a sottolineare i modesti risultati dell’Operazione Sophia e le complicità europee di cui godono i trafficanti, si sofferma sulla necessità di aumentare aiuti e investimenti non solo in Libia ma in tutta l’area subsahariana. Ma anche questa strada può avere molte controindicazioni visto che il flusso di denaro (peraltro insufficiente) si ferma nelle tasche di governi corrotti o deboli.  Amburgo ospita il G20. Nella dichiarazione finale i leader richiamano alla necessità di modellare un mondo nuovo e globalizato attraverso una crescita sostenibile e inclusiva che rispetti i popoli, combatta la corruzione e il commercio illegale. Il vertice propone anche un piano d’azione contro il terrorismoIl Cairo ospita una conferenza su gioventù ed occupazione nella regione MENA. A Trieste il vertice tra Macron, Merkel e Gentiloni non raggiunge risultati per l’intransigenza del presidente francese riguardo la distinzione tra rifugiati e migranti economici. Si svolge Consiglio affari esteri. Per quanto riguarda la Libia ribadisce il sostegno al Consiglio di presidenza e al governo di intesa nazionale, guidati da Sarraj e istituiti come uniche autorità governative legittime nel paese. Si prolunga la missione EUBAM Libia fino al 31 dicembre 2018 e si sottolinea l’importanza di EUNAVFOR MED operation SOPHIA. Sulla gestione delle migrazioni l’incontro tra Mogherini, Grandi e Swing non porta novità. (Conferenza stampa). In una intervista al quotidiano “Le Monde” L’AR Mogherini ribadisce la necessità di creare uno stato libico stabile. Con la situazione odierna ogni accordo è impossibile. Anche per  la cacofonia  europea e l’egoismo dei partner l’Italia deve decidere da sola cosa fare e solitaria è la missione di Minniti in Libia dove “progetti alla mano, tredici sindaci di alcune zone strategiche si sono presentati a Tripoli insieme al premier Al Serraj pronti a cogliere l'offerta di aiuto portata Minniti in cambio di un patto per il contrasto alle organizzazioni di trafficanti di uomini”. Macron entra pesantemente nella situazione libica e convoca ad insaputa dell’Italia un vertice tra Serraj ed Haftar. Dopo aver provocato (insieme ad USA e Gran Bretagna) il disastro libico  la Francia ora vuole strappare a Roma il ruolo di coordinatore degli sforzi diplomatici? Al termine del vertice i principali punti della dichiarazione congiunta (fr) sono: la soluzione alla crisi libica non può essere che politica; stipula di un cessate il fuoco; rendere operativo l’accordo del dicembre 2015; integrazione dei miliziani che lo desiderino nelle forze armate regolari; costruzione di una tabella di marcia per la sicurezza e la difesa del territorio libico. Intanto al confine con il Niger il contingente francese non muove un dito per fermare le carovane di migranti dirette sulle coste libiche. Viene annunciato un ulteriore stanziamento di 10 milioni di euro per fronteggiare la crisi umanitaria in Libia. Anche il mandato di EUNAVFOR MED Operation Sophia viene esteso fino al 31 dicembre 2018. Si svolgono il 12° Consiglio di Associazione UE-Giordania e l’8° Consiglio di Associazione UE-Libano che prende atto dei progressi  in campo istituzionale con l’elezione del nuovo presidente, la formazione del nuovo governo e la promulgazione della nuova legge elettorale. Naturalmente si è discusso anche della situazione in Siria. Viene concesso un prestito di 100milioni di euro alla Tunisia nell’ambito del programma di assistenza macrofinanziaria (AMF) adottato nel 2014. Dopo la pubblicazione del Report on EU-EGYPT relations in the framework of the revised ENP - SWD(2017)271, il Consiglio di Associazione UE-Egitto delinea le priorità del partenariato. La conferenza stampa al termine dei lavori e il comunicato congiunto sottolineano i buoni rapporti tra la UE e il dittatore Al-Sisi.

 

  • agosto  proseguendo il suo sforzo per la stabilizzazione della Libia funzionari della delegazione UE nel paese incontrano Sarraj. La visita segue l’adozione di un nuovo programma di aiuti per la gestione delle migrazioni e il controllo delle frontiere di 46 milioni di euro.Intanto prende corpo la missione italiana voluta da Minniti. Haftar però, sostenuto dal "governo" di Tobruk (non riconosciuto dall'Onu) e dopo aver ricevuto da Macron una valenza negoziale sullo stesso piano del primo ministro (riconosciuto dall'Onu), minaccia di bombardare le navi italiane. Se il capo della fazione islamista, ed ex sindaco di Tripoli, Belhadj sminuisce il ruolo del generale Haftar (legato all’Egitto e quindi feroce nemico dei fratelli musulmani), Sarraj si affretta a precisare che all'Italia ha chiesto solo un sostegno logistico, tecnico e operativo per la Guardia costiera. L’Italia manda “un segnale politico” non rinunciando a sostenere direttamente Sarraj mentre i nostri “amici” “guidati da una regola…tipica di potenze con ambizioni militari e un antico riflesso coloniale” fanno fare il lavoro sporco ad altri. Una delle prime mosse del governo libico, dopo l’approvazione del codice di condotta per le ONG, è quella di vietare alle navi di queste organizzazioni di operare nella SAR, la zona di aiuto e salvataggio. Al momento del Vertice di Parigi, cui partecipano, oltre a Macron, Gentiloni, Merkel e Rajoy, gli sbarchi verso l’Italia hanno già subito una drastica diminuzione. Nella dichiarazione finale si ribadisce che le migrazioni vanno fermate nei luoghi di origine coinvolgendo i paesi africani con aiuti allo sviluppo e all’addestramento militare. Nella sua dichiarazione l’AR Mogherini rivendica la giustezza delle azioni UE. Quello che ha funzionato: personaggi equivoci in cerca di riconoscimento politico hanno giudicato conveniente mollare i trafficanti; la guardia costiera libica con nuove navi e personale addestrato è più efficiente; a seguito dell’incontro di Minniti con i «tredici sindaci» (capitribù ai quali è stata offerta una prospettiva economica alternativa al coinvolgimento nel traffico di esseri umani) hanno cominciato a funzionare alcune attività di frontiera a sud della Libia. Anche nel Sahel le cose sono cambiate, le pressioni e le sovvenzioni europee hanno spinto il governo nigerino a cambiare linea. C'è una nuova legge che punisce i trafficanti con l'arresto e il sequestro dei camion. Anche i francesi, presenti nell'ex colonia da quattro anni con una missione militare, adesso sono più attivi. Il rovescio della medaglia, a detta di esperti ONU ed operatori umanitari, è quello di lasciare i migranti in balia degli schiavisti nei campi profughi libici, senza contare la dubbia validità giuridica del rimandare indietro persone che fuggono da paesi non sicuri. Inoltre i controlli delle istituzioni nigerine si trasformano in repressione armata in Libia, dove la caccia ai migranti è diventata più remunerativa – grazie ai fondi ufficiali e alle elargizioni dell'intelligence – del loro sfruttamento. Il piano trova opposizione anche all’interno del PE, la sinistra lo dichiara razzista e inumano. La Mogherini si reca in Iran per l’insediamento del nuovo presidente Rohani. In una serie di incontri con lo stesso Rohani e altre personalità si parla dell’accordo nucleare, della cooperazione bilaterale e degli sviluppi regionali. Intanto, dopo una battaglia durata quasi nove mesi e di una violenza inaudita, viene liberata, ridotta in macerie, Mosul. La vittoria non porterà subito né pace né sicurezza in un Iraq sempre al limite del caos. Per l’Iran, anche se la suo interno la società mostra segni di insofferenza per il regime degli Ayatollah si profila un’altra vittoria militare e diplomatica. In Libano viene rinnovato il mandato alla forza UNIFIL mentre in  Israele la politica di confisca di abitazioni palestinesi non risparmia le scuole. L’Italia rimanda l’ambasciatore in Egitto nonostante la morte di Giulio Regeni non abbia ancora un colpevole. La notizia, proveniente dagli USA , che il ricercatore italiano sia stato torturato e ucciso da agenti della sicurezza egiziana pone l’Italia nella posizione di dover affrontare la questione deteriorando ancora di più i rapporti col Cairo, nel momento in cui interessi geopolitici ed economici spingono tutte le potenze ad accettare, ripetendo gli errori già fatti con i rais caduti nella primavera araba, qualsiasi dittatore che garantisca sicurezza e buoni affari. Che gli USA blocchino, alla vigilia della visita di Kushner, gli aiuti all’Egitto per violazione dei diritti umani è solo fumo negli occhi, di maggiore interesse sono le pressioni che questo blocco provoca nella politica estera egiziana. Il regime di al-Sisi in piena crisi economica, anche l’ampliamento del Canale di Suez non ha dato gli introiti sperati, e sociale trova in una feroce repressione la sua ragion d’essere. A Barcellona, sulla Rambla decine di turisti e cittadini  vengono travolti da un furgone lanciato sulla folla. A d un primo bilancio si contano 13 morti ed un centinaio di feriti.

 

  • settembre il Commissario Hahn si reca in visita Tunisia riconfermando l’appoggio europeo per una transizione democratica che sembra prendere corpo con leggi riformatrici in campo sociale. Importante è anche che il pronunciamento contrario della moschea egiziana di al-Azhar non venga percepito come vincolante da larghi strati della popolazione. Viene pubblicato lo studio  Youth employment and regional integration in the Euro-Mediterranean regionSi svolge in Slovenia il Bled Strategic Forum al quale partecipa anche Federica Mogherini. Al centro dei colloqui la situazione coreana e lo sviluppo delle relazioni con i Balcani, è presente anche il ministro degli esteri turco Çavuşoğlu. La Quinta relazione sui progressi compiuti relativamente al quadro di partenariato con i paesi terzi nell'ambito dell'agenda europea sulla migrazione (en)Com(2017)471 conferma la diminuzione delle morti e degli sbarchi lungo la rotta del Mediterraneo centrale. La Settima relazione sui progressi compiuti nell'attuazione della dichiarazione UE-Turchia (en) - Com(2017)470 con  allegati conferma il basso numero degli arrivi in Grecia. Persistono tuttavia carenze individuate nelle relazioni precedenti:  il basso ritmo dei rimpatri dalle isole greche verso la Turchia continua  a far aumentare la pressione sulle strutture dei punti degli hotspot sulle isole; scarsità di personale, interpreti, esperti, agenti Europol, agenti della guardia di frontiera e costiera europea. La Quindicesima relazione sulla ricollocazione e il reinsediamento (en ) - Com(2017)465 con allegati. conferma che “il ritmo della ricollocazione continua a mostrare una tendenza positiva, con una media di 2.300 ricollocazioni al mese da febbraio 2017 [però] durante i mesi estivi sono state ricollocate dall'Italia e dalla Grecia solo 4.400 persone all'incirca… Poiché gli attuali ritmi di ricollocazione sono ancora insufficienti…  è ora fondamentale che gli Stati membri ottemperino agli obblighi giuridici e agli impegni assunti” così da alleviare la pressione che grava sui sistemi di asilo e di accoglienza dell’Italia. Su questo punto le istituzioni europee sembrano avere adottato una posizione di fermezza tanto da aprire la procedura di infrazione nei confronti del gruppo di Visegrad. Tallin ospita un meeting informale. La discussione verte su tre punti: Cooperazione tra Eu e NATO in particolare sulle minacce ibride e i ciberattacchi; le azioni in Sahel, con un primo stanziamento di 50 milioni di euro alla forza militare del G5 (Mali, Mauritania, Burkina Faso, Niger e Chad) destinata a contrastare le migrazioni illegali; la cooperazione intra europea nel campo della difesa con uno sviluppo dell’industria e l’approfondimento della PESCO (Permanent Structured Cooperation).  Una parte del meeting è stata dedicata anche alla situazione in medio oriente e alla Corea del Nord. L’AR Mogherini relaziona il PE sugli ultimi sviluppi delle azioni europee sulla gestione delle migrazioni il tema è uno dei punti cardine anche del Discorso sullo stato dell’Unione (en) di Junker. Viene adottato, nell’ambito del Instrument contributing to Stability and Peace (IcSP), un programma di 17,5 milioni di euro volto a contrastare le minacce terroristiche e la radicalizzazione in medio Oriente e Nord Africa. In questo momento le crisi libica e palestinese hanno il loro centro in Egitto (stampa) considerato anche dal nostro ministro degli esteri, nonostante il vulnus della morte di Regeni, un “partner ineludibile”. La riapertura dei canali diplomatici con il Cairo  permette a Minniti di avere a Benghazi un incontro, primo di un uomo di governo italiano, con il generale Haftar. Per Emma Bonino il “modello Minniti” è un pasticcio che rischia di ritorcersi contro l’Italia (e l’Europa) sia a livello politico, legittimare milizie e tribù non rafforza il governo di Tripoli, sia a livello umanitario visto lo scempio di vite umane perpetrato nei lager libici, documentato da  Medici senza Frontiere. L'organizzazione accusa apertamente l’Europa di essere complice delle violenze. Mentre a Sabrata riesplodono duri scontri tra milizie rivali per il controllo dei fondi europei a New York (dove approfittando della presenza dei ministri europei si svolgono un consiglio informale sulla situazione libica e una riunione del Ad Hoc Liaison Committee for Palestine) Ghassan Salamé presenta una road map che dovrebbe portare alla stabilizzazione della Libia. A fine mese Haftar incontra di nuovo Minniti a Roma: pianificazione dell’impegno militare italiano, contrasto ai flussi migratori e stabilizzazione politica i temi alla luce del sole, indiscrezioni riferiscono anche di un patto per la protezione delle strutture ENI di Mellitah. Anche sul fronte palestinese grazie all’attività egiziana qualcosa si muove. Con le frontiere chiuse, senza elettricità, con pochi medicinali e poca acqua  Hamas annuncia la restituzione alle istituzioni palestinesi del governo di Gaza e si dice disponibile ad un governo di unità nazionale con Fatah. La centralità diplomatica nelle crisi lascia al-Sisi libero di continuare il suo giro di vite. Mentre prende corpo una modifica costituzionale che farebbe della carica presidenziale una carica a vita, personaggi vicini al regime prendono il controllo dei media con acquisizioni di proprietà molto spesso opache, i servizi di sicurezza colpiscono partecipanti del movimento LGBT e oppositori in genere, vengono presentate proposte di legge volte a controllare gli accessi ai social network e altri media. L’avvocato della famiglia di Regeni scompare per riapparire in prigione, all’ex presidente Morsi viene confermato l’ergastolo. 

 

  • ottobre nel nord della Siria riprendono i bombardamenti aerei, condannati dall’UE. A seguito della “Conferenza sul  futuro della Siria e della Regione” svoltasi ad Aprile, viene pubblicato il post-conference financial tracking report. Il rapporto presenta  una panoramica degli impegni presi durante la Conferenza e la situazione al 29 settembre 2017. Intanto le milizie curde  finalmente espugnano Raqqa,  per la Mogherini è un passo decisivo per l’eliminazione di Daesh in Siria. Saranno proprio le tensioni tra indipendentisti curdi (siriani e iracheni) con i rispettivi stati centrali a degenerare in conflitti? In Libano si riesce finalmente ad approvare un bilancio statale, non accadeva dal 2005, ma il debito si attesta al 140% del PIL. La stabilità politica è messa a dura prova dalle dimissioni del premier Hariri dettate dai timori per la sua vita vista l’accresciuta influenza di Hezbollah dopo le vittorie in Siria. Le elezioni del 2018 e le tensioni con Israele rendono incerto il futuro. Dopo la visita di Hahn in Tunisia la UE approva un finanziamento di 200 milioni di euro nell’ambito dell’assistenza macrofinanziaria. Anche per la Giordania viene approvato un piano di assistenza di 100 milioni di euro. La UE si congratula con il governo algerino per il protrarsi della moratoria sulla pena di morte. Si svolge il primo EU-Algeria high-level informal dialogue on regional security and the fight against terrorismIl Commissario Hahn si reca in visita in Egitto. Si discute di come possano essere messe in opera le priorità del partenariato adottate a luglio e si firma un protocollo d’intesa sul Quadro Unico di Sostegno 2017-2020. La centralità egiziana è ulteriormente confermata dall’apertura da parte della BERD di un secondo ufficio ad Alessandria e poco dopo da un investimento, con altri partner, per la costruzione e la messa in funzione di due centrali fotovoltaiche nell’alto Egitto. Anche la Francia, tesa ad aumentare le sue vendite di armi non si cura della feroce repressione contro  omosessuali, giovani, donne. Rifiutandosi “dare lezioni” sui diritti umani anche Macron, come già molti altri, scarica definitivamente la primavera araba. Il governo dell’Autorità palestinese si riunisce a Gaza per la prima volta dal 2014. L’accordo tra Fatah e Hamas è stato possibile grazie alla mediazione dell'Egitto che si è ritagliato un ruolo centrale così come in  Siria, mediando accordi di cessate il fuoco, e in Libia, con il sostegno ad Haftar. In Libia mentre, grazie agli accordi siglati sulla pelle dei migranti, diminuisce il numero di coloro che tentano la traversata la popolazione di Tripoli, senz’acqua, inizia a perforare la pavimentazione stradale per raggiungere le falde. Viene scoperto un traffico illegale di gasolio, sul quale aveva indagato anche la giornalista maltese Daphne Caruana Galizia uccisa da un’auto bomba,  dalla Libia all’Italia via Malta. Il petrolio era trafugato dalla raffineria di  Zawjia e quasi sicuramente parte dei proventi (più di 50 milioni di euro) è finita nelle tasche dello Stato islamico. Nella comunicazione Preservare e rafforzare Schengen (en) - Com(2017)570 la Commissione ribadisce il suo impegno a mantenere e rafforzare l’area di libera circolazione più grande del mondo. Viene pubblicata la  Undicesima relazione sui progressi compiuti verso un'autentica ed efficace Unione della sicurezza (en) - Com(2017)608. Si svolge il Consiglio Affari esteri. All’ordine del giorno Corea del Nord, Iran, difesa dei diritti umani e della democrazia. Al termine dei lavori la consueta conferenza stampa dell’AR MogheriniNel seguente Consiglio europeo si discute di migrazione, Europa digitale, difesa e relazioni esterne. Vengono adottate conclusioni (en) per ogni tema. Per quanto riguarda la migrazione si ribadisce che “l'approccio perseguito.. per assicurare il pieno controllo delle frontiere esterne sta dando i suoi frutti… una notevole riduzione dei flussi migratori” nel Mediterraneo centrale. Da parte sua Tusk nelle osservazioni a fine Consiglio ribadisce la necessità di aiutare l'Italia, offrendole anche un maggiore sostegno per la collaborazione con le autorità libiche, e si dice sicuro che i fondi destinati all’Africa saranno utilizzati per contenere la migrazione illegale. Nell’intervento alla sessione plenaria del PE Tusk ribadisce gli sforzi a favore dell'unità che sono il motivo principale dell’Agenda dei leader. Sui vai temi si seguiranno perciò percorsi  negoziali fondati su ciò che unisce. Ecco dunque che per la crisi migratoria la risposta dell'Europa si fonderà sulla protezione delle frontiere esterne tralasciando azioni che generano un conflitto costante tra gli Stati membri come quella della ricollocazione. Nel suo intervento Junker si dice d’accordo con Tusk ma spiega come la speranza “ingenua” che gli Stati europei si allineassero allo stesso sforzo dell’UE (1,8 miliardi di euro nel fondo fiduciario d’urgenza per l’Africa ) si è infranta tanto che la Commissione ha dovuto aumentare la sua parte a 2,9 miliardi. “È scandaloso, chiosa Junker, parlare di Africa con le lacrime agli occhi e non fare ciò per cui ci si è impegnati”.

 

 

  • dicembre  Trump decide di spostare l’ambasciata in Israele a Gerusalemme compromettendo di fatto ogni negoziato di pace. La UE esprime preoccupazione per la decisione. In un colloquio con il presidente palestinese Abbas, l’AR Mogherini conferma la contrarietà ad un cambiamento di status alla città. Il rapporto semestrale sugli insediamenti israeliani sottolinea e condanna la continua formazione nuovi insediamenti ebraici nella parte araba della città. L’ ONU boccia la mozione americana su Gerusalemme capitale. Si svolge il Rome 2017 Mediterranean Dialogues. Nelle parole della Mogherini la soddisfazione del mutato clima rispetto all’edizione precedente scaturito dalla capacità di far funzionare la strategia globale UE e dal rinnovato slancio dell’Unione. L’incontro non vede la partecipazione di nessun alto esponente USA. Vengono pubblicati i documenti Relazione sul seguito dato alla strategia dell'UE per l'eradicazione della tratta degli esseri umani e individuazione di ulteriori azioni concrete (en) – Com(2017)728 e Contributo della Commissione al dibattito tematico dei leader dell'UE sul futuro della dimensione interna ed esterna della politica di migrazione (en) – Com(2017)820. Si tirano le somme del primo anno di applicazione della iniziativa congiunta UE-OIM sulla protezione e reintegro dei migranti. In occasione della giornata internazionale del migrante con le istituzioni UE confermano in un comunicato congiunto la volontà di proteggere chi fugge da persecuzioni e carestie. La UE lavora per la stesura del piano di evacuazione dei campi libici uscito dal vertice UE-UA con la consapevolezza che non sarà facile non solo svuotarli ma addirittura individuarli. In ogni caso le prime evacuazioni iniziano e per il 2018 si spera di arrivare tra le 5mila e le 10mila persone. Però, mentre torna a salire la tensione tra le fazioni libiche nel Mediterraneo, svuotato dalle navi delle ONG, si torna a morire o, se si è presi dalla guardia costiera libica si torna nel “mercato di esseri umani''. Al Consiglio affari esteri l'UE ribadisce a Netanyahu messaggi “chiari e univoci sullo status di Gerusalemme quale futura capitale di due Stati… e [sulla] necessità di proseguire l'attuazione del piano d'azione congiunto globale (PACG) (accordo sul nucleare iraniano)”. Il Consiglio istituisce la Cooperazione strutturata permanente nel campo della difesa PESCO. La posizione UE su Gerusalemme e sull’accordo nucleare iraniano  viene illustrata di nuovo alla plenaria PE. Alla vigilia del  Consiglio europeo Tusk si schiera apertamente con il gruppo di Visegrad con un documento nel quale invita ad abbandonare le quote di ripartizione dei migranti. La discussione in sede di Consiglio doveva preparare il terreno per un accordo sulla riforma del sistema di asilo (Dublino) nel quale le quote permanenti sui richiedenti asilo sono parte fondamentale. Le conclusioni del Consiglio vertono su sicurezza e difesa, dimensione sociale, istruzione e cultura, cambiamenti climatici, Gerusalemme. Ritenendo sufficienti i progressi compiuti nei negoziati sulla Brexit e si adottano orientamenti per la seconda fase dei negoziati. Pochi giorni dopo scatta, per la prima volta nella storia UE, nei confronti della Polonia l'articolo 7 del Trattato, previsto per i paesi che non rispettano i valori Ue. Il ministro degli esteri giordano al Safadi si reca in visita a Bruxelles. Nel rinnovare l’appoggio UE a sostegno della Giordania in quanto custode della Città Santa, l’AR Mogherini conferma la contrarietà ad un cambio di status per Gerusalemme. Da parte sua la BERD partecipa al sostegno al paese con un finanziamento di 10 milioni di dollari per le PMI. Alla vigilia del Ministerial meeting of the International Support Group for Lebanon, il presidente libanese Hariri ritira le dimissioni. Il vertice, voluto da Macron, conferma la volontà di sostenere l’integrità territoriale del Libano e le autorità libanesi, in vista delle elezioni legislative. Appoggio che viene confermato nella successiva visita della Mogherini a Beirut e da un nuovo pacchetto di aiuti. Viene firmato anche il Financing Agreement con la CE. La Tunisia beneficia di un finanziamento di 100 milioni di euro a sostegno dello sviluppo locale da parte UE e di un prestito di 160 milioni a supporto dell’ammodernamento delle ferrovie da parte della BERD. Nel paese scosso dalla mancanza di lavoro e dal rincaro della vita è necessario far “sbocciare” le potenzialità dei giovani. Il Cairo ospita la prima riunione del Egypt-EU Migration Dialogue. Il dialogo ha intenzione di trovare soluzioni ai problemi derivanti dai fenomeni migratori identificando le iniziative più efficaci da porre in azione congiuntamente. Nella capitale egiziana si svolgono anche la conferenza annuale EMNES “Towards an inclusive socio-economic model in the Mediterranean” e il workshop  “Impact of Syrian Refugees Influx on Neighbouring Countries”. La BERD emana un prestito di 200 milioni di dollari per le infrastrutture destinate alla gestione e allo sfruttamento del gas. Tranquillizzato dal sostegno europeo al-Sisi consegna il dossier egiziano sulla morte di Regeni ma è “evidente che si tratta soltanto di una minima parte del fascicolo”. Nella successiva visita di Minniti in Egitto, al-Sisi si impegna, per tenere buona la società civile egiziana, a consegnare risultati definitivi. Anche con il Marocco si stipula una partnership per la gestione delle politiche migratorie. Alla plenaria del PE l’AR Mogherini relaziona sulla situazione dei migranti in Libia mentre viene adottato un programma di assistenza sanitaria. Rimarcando la volontà di chiudere i centri di detenzione, l’AR si appella alla collaborazione con gli stati africani scaturita dal summit UE-UA di fine novembre. La task force creata al summit si riunisce a Bruxelles e fornisce le prime stime delle azioni intraprese. Viene pubblicato un sondaggio sulla percezione UE da parte dei cittadini del Sud Mediterraneo. Globalmente circa il 53% della popolazione ha una opinione positiva dell’UE. Specificatamente il 76% dei magrebini dichiara buone le relazioni dei loro Paesi con l’UE. La percentuale scende al 64% per i Paesi del Machrek. La Ue adotta un piano di 9 milioni di euro a supporto della pace e della transizione politica in Siria e accoglie con soddisfazione l’adozione di una risoluzione ONU con la quale rinnova il permesso ad azioni umanitarie transfrontaliere. Intanto a Goutha comincia l’evacuazione dei bambini. Mentre i ribelli comunicano chenon andranno al vertice russo di Sochi, ’aviazione israeliana bombarda una presunta base iraniana in territorio siriano.