Il quartiere settentrionale

 

Negli anni 2009 e 2010 è stato aperto alle ricerche il settore posto nell’area Nord-Ovest di Leopoli - Cencelle. Le attività finora svolte hanno messo in luce le tracce di un isolato, costituito da cinque ambienti, a ridosso del circuito murario.

Le strutture si articolano attorno ad una strada, orientata Est-Ovest e pavimentata con basoli di trachite. La via, in asse con la porta occidentale della città, crea una ripartizione ordinata del quartiere ed è in stretta connessione con il circuito murario, rispetto al quale corre ad una distanza regolare.

La disposizione degli ambienti individuati segue l’andamento della strada. I due ambienti a Nord della strada, risultano tra loro in rapporto per mezzo di uno spazio, identificato con una “corticella”, all’interno della quale è stato rinvenuto un capitello in trachite. La presenza del capitello e di numerosi frammenti di intonaco policromo lascia ipotizzare l’esistenza di un complesso edilizio di pregio, da connettere ad una committenza elevata.

Una successiva variazione d’uso con funzione artigianale di tali ambienti sarebbe testimoniata dalla presenza di una pavimentazione in cocciopesto.

All’interno dell’ambiente 1, le cui strutture sfruttano in parte le murature del circuito difensivo, caratterizzato da un chiaro intervento di ristrutturazione, è stato rinvenuto un nucleo di sepolture infantili prive di corredo.

Alla medesima fase costruttiva, nel corso della quale vengono realizzati gli edifici che occupano lo spazio a Nord dell’asse stradale, può essere attribuito l’ambiente che si sviluppa lungo il limite meridionale di quest’ultimo. La struttura, indagata solo parzialmente, occupa l’angolo Sud-Est dell’area di scavo e ricalca l’andamento della via basolata.

Nell’area Sud-Ovest del settore è possibile riconoscere un ampliamento della sede stradale, testimoniato da una evidente differenza nella messa in opera dei basoli. La disorganica disposizione degli elementi litici, di pezzatura irregolare, sembrerebbe potersi identificare con una seconda fase di utilizzo di questa porzione della viabilità. L’inserimento di una macina rotatoria manuale all’interno della lastricatura attesta una nuova destinazione d’uso di parte del quartiere. In questa porzione di spazio urbano potrebbe riconoscersi uno “spiazzo”, creato come area comune funzionale allo svolgimento quotidiano dei lavori in ambito familiare.

Un muro a secco, realizzato in pietra locale, con elementi di recupero, occupa la parte settentrionale del settore ed è forse identificabile con un ulteriore intervento di manutenzione della cinta difensiva. Questa sorta di “parapetto” avrebbe potuto garantire la fruibilità dell’area, anche dopo la frana verificatasi in seguito al terremoto che ha colpito la città nel 1349.

L’isolato appare soggetto ad un processo di abbandono, testimoniato da estesi livelli di crollo, forse da riconnettere al terremoto, che trova conferme nella datazione del materiale ceramico risalente alla metà del XIV secolo. La porzione del settore che gravita attorno all’ampliamento dell’asse viario sembrerebbe avere invece una continuità di vita, a seguito di una riconversione agricolo-artigianale degli spazi.

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