Linee guida tesi magistrali

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La Tesi di laurea (corsi di laurea Magistrale, Specialistica e di Ordinamento Quinquennale): linee guida per la redazione (1)
 

Obiettivi formativi

Il percorso di studi magistrale si conclude con l’elaborazione e discussione di una Tesi di laurea.
Rispetto alla Prova finale sostenuta dagli studenti al termine degli studi triennali, la Tesi di laurea rappresenta un’esperienza senza dubbio più complessa per durata e per impegno. In continuità con la tradizionale Tesi di laurea prevista nell’ordinamento pre-riforma a ciclo unico, lo scopo della Tesi magistrale è infatti attestare l’acquisizione, da una parte, di conoscenze e competenze specialistiche nel settore di studio; dall’altra, di una formazione avanzata che mostri in particolare autonomia critica e capacità di ricerca scientifica.
La Tesi di laurea magistrale va dunque intesa come il risultato di un lavoro di indagine, non necessariamente empirica, purché con carattere di originalità: l’elaborato, partendo dallo stato di conoscenza dell’oggetto di ricerca, e
trovando quindi fondamento su un’adeguata conoscenza della letteratura e dello stato del dibattito scientifico, deve poi andare oltre e tradursi concretamente in un contributo originale da parte del laureando allo studio dell’argomento prescelto (ancorché, in genere, specifico e circoscritto).
Esso deve soprattutto deve configurarsi come produzione autonoma di contenuti, scientificamente e metodologicamente fondati, che non ricorrano ad alcuna forma di plagio.

Formati e tempistica

La Tesi di laurea Magistrale consiste nella preparazione e discussione, dinanzi a un’apposita Commissione, di un elaborato scritto (in italiano o in inglese, spagnolo, francese), che approfondisce un tema prescelto dallo studente. Se in lingua straniera, l’elaborato dovrà essere accompagnato da un abstract in italiano di 15 cartelle.
In relazione al numero di crediti formativi associato alla Prova finale, le dimensioni orientative dell’elaborato finale oscillano fra 100 e 150 cartelle, ciascuna di circa 2.000 battute (compresi spazi, tavole, figure, tabelle, grafici, note bibliografiche etc.), per un totale di circa 200/300 mila battute.
Allo studente è richiesto, pertanto, un impegno che va, orientativamente, da un minimo di 6 ad un massimo di 10 mesi di lavoro. L’elaborato viene sviluppato autonomamente dal laureando sotto la supervisione di un Relatore che diventa il docente di riferimento. Egli fornirà tutta l’assistenza necessaria allo svolgimento del lavoro e alla sua discussione. È auspicabile che lo studente concordi l’assegnazione del progetto all’inizio dell’ultimo anno di corso e, in ogni caso, con un congruo anticipo sugli ultimi esami, così da poter avviare in parallelo al completamento delle prove curriculari il lavoro. Spetta in ogni caso al docente Relatore la facoltà/responsabilità di stabilire quando lo studente è
pronto a sostenere la discussione finale della Tesi.

Struttura logica

Prima di accingersi a scrivere la Tesi di laurea, è necessario redigere uno schema dei diversi temi che si vogliono affrontare, organizzato in punti e sottopunti.
Tale griglia orientativa serve a collocare gli argomenti al giusto livello gerarchico e nella giusta sequenza, evitando possibili lacune o ridondanze argomentative. Non è affatto necessario che, al momento di iniziare, lo schema sia completo, e men che mai definitivo: si può completarlo, dettagliarlo, modificarlo via via che si procede nella stesura e le idee emergono e si articolano; l’importante è, tuttavia, tenerlo sempre presente come guida per la scrittura.
Un metodo efficace per strutturare i contenuti dell’elaborato finale è appuntare tutte le idee chiave correlate al tema di interesse, per poi raggrupparle in grappoli (cluster) in base all’affinità semantica con l’argomento centrale (rapporti
di genere/specie, antecedente/conseguente, causa/effetto, problema/soluzione etc.). È necessario attribuire un sintetico titolo a ciascun grappolo di argomenti: riuscirci è la prova che vi è un filo conduttore che li riunisce; in caso contrario, occorrerà invece rimetterne in discussione la struttura interna.
Tutti gli argomenti-testata dovrebbero trovarsi a un livello di generalità sufficientemente omogeneo. Essi devono poi essere ordinati in una scaletta secondo un criterio che potrà essere, in genere, diacronico, se si passa in rassegna
la letteratura specialistica in ordine temporale; o logico: dall’argomento più generale a quello più specifico o viceversa(2)

Modelli e percorsi metodologici

La Tesi di laurea deve basarsi su una rassegna critica della letteratura scientifica (saggio teorico), la quale includa eventualmente l’autonoma realizzazione di una ricerca empirica con carattere di originalità (rapporto di ricerca).
Inoltre, i Regolamenti didattici in vigore contemplano la possibilità di corredare tali modelli tradizionali con lavori di taglio diverso. In questo caso, l’elaborato finale può prevedere l’autonoma progettazione e/o realizzazione, da parte dello studente, di uno o più prodotti di comunicazione (siti web e portali, audiovisivi, piani di comunicazione e marketing, prodotti editoriali, campagne pubblicitarie, format etc.).
In ogni caso, qualunque sia la prospettiva di lavoro prescelta, è indispensabile che il lavoro del laureando renda conto della personale capacità critica e argomentativa: anche se declinato in forma progettuale (multimediale o altro), la tesi sarà dunque accompagnata da una relazione scritta che ne illustri l’impianto bibliografico e metodologico e dia conto ordinato e rigoroso del dibattito scientifico nell’ambito disciplinare di pertinenza.
Come nel caso della Prova finale, il Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale promuove la partecipazione a gruppi di ricerca, che garantiscano al tempo stesso una chiara identificazione dei contributi individuali dei laureandi.

Indice e sezioni

In conformità con il modello classico del saggio teorico e sulla base del metodo suggerito in precedenza, l’elaborato sarà suddiviso logicamente e “gerarchicamente” per capitoli, paragrafi e sottoparagrafi, numerati in modo sequenziale e identificati da un titolo. Analogamente, anche gli eventuali oggetti grafici (tavole, tabelle, grafici, figure etc.) utilizzati nel lavoro saranno numerati e identificati da un’apposita didascalia, indicando la fonte di origine.
In ogni caso, in coerenza con gli schemi invalsi all’interno della comunità scientifica, il testo dovrà essere corredato dai seguenti elementi testuali:

  • uno o più paragrafi dedicati alle note metodologiche, al fine di illustrare le principali modalità di svolgimento del lavoro (oggetto/i di analisi, tempistiche, strategie e tecniche utilizzate etc.);
  • un congruo corredo di tavole, tabelle, grafici, figure, citazioni etc. volti a supportare l’esposizione dei principali risultati del lavoro;
  • un’apposita sezione conclusiva, alla quale sarà riservata una discussione critica dei principali risultati e, in particolare, del significato che tali esiti assumono rispetto agli obiettivi di partenza;
  • un sintetico apparato di note di approfondimento, numerate in ordine progressivo all’interno di ogni capitolo e, per favorirne la leggibilità, preferibilmente posizionate a piè di pagina (anziché a fine sezione).

Più analiticamente, il saggio dovrà essere strutturato in base alle seguenti sezioni:

  • un frontespizio, recante le necessarie intestazioni e informazioni amministrative;
  • un indice analitico, completo di rimandi ai numeri di pagina, che potrà essere preferibilmente compilato in modalità automatica con un comune programma di word processor;
  • un’introduzione critica, atta a enunciare lo scopo del lavoro e le sue principali chiavi di lettura, contestualizzandone in particolare gli elementi di originalità e rilevanza;
  • un numero variabile di capitoli per ciascuno dei sottotemi autonomi affrontati all’interno del lavoro, i quali saranno a loro volta suddivisi in paragrafi e capoversi;
  • una sezione dedicata alla formulazione di sintetiche note conclusive, che riepiloghino i principali risultati del lavoro e/o i suoi possibili sviluppi futuri;
  • una bibliografia finale, che riporti l’elencazione di tutti i documenti (libri, saggi, articoli, rapporti, siti etc.), on e off line, citati all’interno dell’elaborato;
  • eventuali appendici, allegati multimediali etc.
     

Costruire la bibliografia

In nessun caso la ricerca bibliografica può esaurirsi nel web. Fra le competenze dello studente che la Tesi di laurea deve accertare vi è infatti quella di saper formare autonomamente la personale conoscenza su un tema attingendo dalle
diverse fonti documentali, valutandone anzitutto l’attendibilità e l’autorevolezza: libri, riviste specialistiche e altre fonti disponibili nelle biblioteche (non solo universitarie) e, naturalmente, in Internet.
Per la scrittura di un saggio scientifico, tanto più nelle discipline della Comunicazione, è inoltre raccomandabile la
consultazione di testi aggiornati e, auspicabilmente, non solo in lingua italiana.
In ogni caso, occorre rispettare le fonti bibliografiche ed evitare, come già sottolineato, qualsiasi forma di plagio, volontario o meno. È bene ricordare, infatti, che l’appropriazione, totale o parziale, dell’opera intellettuale altrui senza un’adeguata rielaborazione e/o citazione della fonte costituisce non solo una pratica illegale, ma anche una violazione dell’etica accademica esplicitamente sanzionata dal Codice Etico d’Ateneo, nonché facilmente appurabile da parte dei docenti.
Per la consultazione e il prestito di volumi e riviste specializzati nelle discipline sociali e della comunicazione, i laureandi hanno a disposizione i servizi della Biblioteca del Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale, aperta al pubblico presso la sede di via Salaria, 113 (piano terra).
Fra gli strumenti utili ai laureandi, si segnala inoltre il Catalogo generale delle biblioteche della Sapienza e della Regione Lazio, consultabile in rete all’indirizzo opac.uniroma1.it. Le risorse elettroniche in abbonamento
(banche dati e periodici elettronici) sono accessibili sia nelle sedi universitarie della Sapienza sia da casa, grazie all’installazione dell’apposito software Bixy.

Scrivere la bibliografia e le note

Per la compilazione della bibliografia è necessario attenersi agli standard comunemente in uso nelle pubblicazioni scientifiche internazionali. Qualunque siano il sistema bibliografico e l’ordine delle informazioni prescelti, sarà necessario applicarli in modo uniforme all’interno dell’elaborato, rispettandone scrupolosamente le convenzioni.
La redazione della bibliografia e delle note dovrà ricalcare uno fra i diversi sistemi bibliografici comunemente in uso. Per favorire la leggibilità della Tesi magistrale, caratterizzata in genere da un corposo apparato bibliografico, si suggerisce in particolare il più sintetico sistema autore-data (definito anche alfabeticocronologico),
in uso soprattutto nella tradizione anglosassone. Questa modalità consente di eliminare gran parte delle note bibliografiche e di richiamare in modo semplificato le fonti di volta in volta utilizzate direttamente nel corpo del testo, anziché in apposite note posizionate a piè di pagina o a fine capitolo.
I riferimenti bibliografici si limiteranno infatti a riportare due sole informazioni, inserite all’interno di apposite parentesi: il cognome dell’autore (o curatore) e l’anno di edizione dell’opera, eventualmente seguiti dal numero di pagina/e (necessario quando si riportano letteralmente e fra «virgolette» parti del testo altrui). Tali riferimenti potranno rifarsi a una fra le modalità alternative di seguito riportate:

(Cognome, anno di edizione)
(Cognome anno di edizione)
(Cognome: anno di edizione)
(Cognome; anno di edizione)
Etc.

I riferimenti presenti nella bibliografia finale, riportati in ordine alfabetico, anteporranno anch’essi l’autore e l’anno di edizione, seguiti dalle altre informazioni necessarie a identificare l’opera. Così, nel caso di un libro:

Cognome, nome, anno di edizione, Titolo e sottotitolo in corsivo, casa editrice, luogo di edizione.

E, nel caso di una curatela:

Cognome, nome (a cura di), anno di edizione, Titolo e sottotitolo in corsivo, casa editrice, luogo di edizione.

Nel caso di capitoli all’interno di opere miscellanee:

Cognome, nome, anno di edizione, “Titolo del saggio fra virgolette”, in cognome, nome del/i curatore/i (a cura di), titolo e sottotitolo dell’opera in corsivo, casa editrice, luogo di edizione, pp. da-a.

Per articoli su rivista:

Cognome, nome, anno di edizione, Titolo dell’articolo in corsivo, “Nome rivista”, annata, numero, mese/anno, pp. da-a.

Piccola (ma necessaria) appendice grammaticale, sintattica e ortografica

Per ogni ulteriore indicazione sulla redazione dell’elaborato, i laureandi potranno fare riferimento al relatore, nonché a uno fra i numerosi manuali di orientamento alla scrittura scientifica (vedi la bibliografia finale consigliata). Di seguito ci si limiterà a riportare solo alcune principali avvertenze di ordine generale.
La prima raccomandazione, per l’autore di un saggio scientifico, è di curare la leggibilità del testo. A tal fine è bene evitare periodi troppo lunghi (non più di 2-3 righe) per privilegiare invece un fraseggio compatto, con periodi senza troppe subordinate o coordinate.
Occorre inoltre applicare in modo appropriato la punteggiatura. In particolare, fra soggetto e verbo è sempre scorretto inserire una sola virgola; è ammessa invece una coppia di virgole se delimitano un inciso:

Mario, essendo appassionato di cinema, va ogni anno al Festival di Venezia.
(preferibile la forma: essendo appassionato di cinema, Mario va ogni anno al Festival di Venezia)

Occorre inoltre evitare di separare le frasi con virgole: la sintassi italiana lo ammette, infatti, solo quando una frase è subordinata all’altra.
Il punto e virgola è invece obbligatorio nei seguenti casi:

  • cambia il soggetto, espresso o implicito;
  • idem, anche quando uno dei due (o entrambi i) soggetti non appare, per ellissi o perché impersonale;
  • cambia il modo del verbo (da indicativo a congiuntivo, per esempio);
  • cambia, da positiva a negativa, la forma del verbo;
  • cambia, da affermativa a interrogativa, la forma della frase.

In ogni caso, è preferibile scrivere in modo semplice e lineare. A tal fine, è necessario in particolare definire i concetti specialistici alla loro prima occorrenza nel testo; è inoltre consigliabile evitare l’abuso di tecnicismi, laddove non strettamente necessari; come pure di termini stranieri, quando è disponibile un equivalente in italiano.
Si raccomanda, inoltre, una speciale attenzione verso i cosiddetti false friends. Si tratta infatti di parole ed espressioni inglesi che significano qualcosa di diverso rispetto a quanto intuitivamente suggerito dal loro omologo italiano, come nei casi che seguono:

  • evidence (risultanza empirica)
  • consistent (congruente, oppure: stabile)
  • sensible (sensato)
  • significance (rilevanza)

Sul piano ortografico, infine, si raccomanda una speciale attenzione nell’uso dei monosillabi. È bene ricordare, infatti, che si accentano solo quelli (dà, è, lì, là, né, sé, sì) che assumono significati diversi in base al contesto in cui sono usati; fungono da verbi o articoli o pronomi o avverbi o congiunzioni: a seconda del caso, hanno o perdono l’accento.

Editing

Per la formattazione dell’elaborato non vi sono regole standard. Le scelte grafiche e stilistiche restano pertanto discrezionali: potrà essere concordata direttamente con il Relatore l’opportunità di dotare la Tesi di una copertina grafica a colori e di un’impaginazione personalizzata (per esempio, in formato “libro” nelle dimensioni A5: 14,8 x 21 cm).
Nei corsi di laurea in Comunicazione, la creatività degli studenti e la sperimentazione di formati innovativi sono naturalmente incoraggiate. Al tempo stesso, occorre ricordare che la Tesi di laurea è un documento ufficiale, che deve
pertanto riportare le dovute informazioni amministrative atte a identificare il candidato e il suo lavoro (ateneo, facoltà, corso di laurea, titolo e sottotitolo dell’elaborato, anno accademico).
A tal fine, i laureandi sono invitati a redigere copertina e frontespizio attenendosi ai modelli preimpostati in base allo standard d’Ateneo, scaricabili dall’apposita pagina web www.uniroma1.it/logotesi. Analogamente, è consigliabile preferire soluzioni grafiche in grado di favorire la leggibilità del testo sia su carta sia su schermo, fra le quali:

  • un’impaginazione interna fronte/retro;
  • la scelta di un comune carattere tipografico lineare (Times New Roman 12 o Arial 11);
  • un allineamento giustificato del testo;
  • un’interlinea pari a 1,5 o doppia.
     

Risorse on e off line

Tutte le informazioni sulle modalità della Prova finale sono disponibili sul sito del Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale all’apposita sezione web dedicata all’orientamento dei laureandi.
Per ulteriori indicazioni sulle modalità di scrittura, impaginazione e discussione dell’elaborato, gli studenti potranno inoltre fare riferimento agli incontri del Laboratorio Tesi di Laurea e Orientamento al Lavoro, la cui frequenza è
obbligatoria per gli iscritti al secondo anno dei corsi di laurea magistrali.

Per approfondimenti

Per lo svolgimento della Tesi di laurea, i laureandi potranno utilmente avvalersi di uno fra gli ormai numerosi manuali dedicati alla scrittura scientifica, scegliendo fra quelli raccomandati dalle diverse cattedre e sedi universitarie.
In particolare, per la completezza delle tematiche affrontate e per l’esplicito riferimento alle lauree in Comunicazione, si consiglia ai laureandi la lettura del seguente volume (utilizzato anche per la redazione delle presenti linee guida): Morcellini Mario (a cura di), 2008, La cultura della tesi. Guida alla tesi di laurea e alla
redazione-testi, Pensa Multimedia, Lecce.

 

 

1)ΛLe linee guida che qui si propongono vanno considerate normative, ovviamente in termini di istruzioni di massima. Resta inteso che ogni studente farà riferimento al proprio relatore per “declinare” ulteriori indicazioni sul lavoro o esigenze specifiche

2)Λ Per il metodo operativo qui suggerito, si rinvia in particolare all’utile vademecum “Tornare a scrivere in italiano” curato da Alberto Marradi (Morcellini, 2008, pp. 255-275).

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