IL PROGETTO SPOON: ALIMENTAZIONE COMPLEMENTARE A RICHIESTA IN BAMBINI DAI 4 AI 24 MESI.

Uno studio longitudinale sugli esiti evolutivi (Finanziato da fondi Prin 2017 n. prot: 2017WH8B84)

Referente attività: Prof. Francesca Bellagamba (Sapienza) francesca.bellagamba@uniroma1.it; Dott.ssa Elsa Addessi(ISTC-CNR) elsa.addessi@istc.cnr.it

 

PARTNER PROGETTUALI: Dipartimento di Psicologia Dinamica, Clinica e Salute, ISTC-CNR, ACP (Associazione Culturale Pediatri).

 

AZIONI DEL PROGETTO:

Il periodo dell’alimentazione complementare, ossia dell’introduzione di alimenti diversi dal latte materno o in formula, ha importanti implicazioni a lungo termine sul benessere fisico e sullo sviluppo del bambino. 

Il progetto Spoon (www.progettospoon.com), attualmente in corso, valuta se bambini esposti a diverse modalità di alimentazione complementare presentino differenze nello sviluppo cognitivo, motorio, linguistico e nella capacità di autoregolazione a 2 anni di età. Sono comparati bambini esposti a svezzamento tradizionale, in cui il genitore imbocca il bambino con cibi in purea, e bambini esposti ad alimentazione complementare a richiesta o “autosvezzamento”, in cui è il bambino a segnalare al genitore il suo interesse verso il cibo e a scegliere autonomamente quantità e tipologia di alimenti tra quelli messi a disposizione durante il pasto.  Nonostante in Italia l’alimentazione complementare a richiesta stia guadagnando popolarità tra i neo-genitori, vi sono tuttora informazioni carenti basate sull’evidenza a disposizione di professionisti dello sviluppo e famiglie.  Si ravvede pertanto l’esigenza di formare i professionisti dello sviluppo sui potenziali benefici dell’alimentazione complementare a richiesta per lo sviluppo psicomotorio del bambino e per l’instaurazione di un rapporto sereno e positivo con il cibo, non solo nella prima infanzia, ma anche in età successive.

La divulgazione dei risultati del progetto Spoon contribuirà inoltre al supporto alla genitorialità nel percorso dell’alimentazione complementare. Rispetto ai genitori che ricorrono allo svezzamento tradizionale, quelli che ricorrono all’alimentazione complementare a richiesta si basano più spesso su informazioni reperite tramite il web, ma non sempre basate sull’evidenza scientifica.

Azioni:

1) Redazione e pubblicazione di indicazioni, rivolte ai genitori e ai professionisti dell'infanzia, inerenti le modalità di alimentazione complementare e il loro impatto a lungo termine sullo sviluppo infantile;

2) divulgazione dei risultati del progetto Spoon su periodici destinati ai genitori;

3) organizzazione e realizzazione di un evento di presentazione pubblica dei risultati del progetto;

4) formazione di professionisti dello sviluppo (ostetriche, pediatri, educatrici dei nidi dell’infanzia) e di genitori interessati sulle diverse modalità di svezzamento.

Obiettivi:

Promuovere la diffusione di buone pratiche inerenti le modalità di alimentazione complementare, con particolare attenzione all'importanza di promuovere la sensibilità genitoriale a cogliere gli indizi di fame e sazietà del bambino durante il pasto e di ridurre i comportamenti parentali di pressione alimentare e di ricorso all'uso del cibo come rinforzo.

Promozione di una maggiore consapevolezza delle ricadute che le scelte alimentari familiari hanno non solo sullo sviluppo infantile, ma anche sulla sostenibilità ambientale. Il ricorso a cibi non commerciali per l'infanzia e a una modalità di alimentazione complementare che prevede l'utilizzo di cibi della famiglia è vantaggioso non solo dal punto di vista nutrizionale e psicologico, ma anche ambientale.

Il progetto Spoon può contribuire a una maggiore sensibilizzazione di famiglie, pediatri e asili nido circa tematiche fondamentali per il corretto sviluppo infantile, oltre che fornire sostegno professionale ai genitori partecipanti all’iniziativa, in un’ottica di creazione di reti costruttive tra professionisti, operatori scolastici e famiglie. I genitori avranno la possibilità di acquisire gratuitamente competenze specifiche, evitando errori comuni nelle pratiche alimentari, che potrebbero condurre allo sviluppo di disturbi dell’alimentazione in età successive.

Grazie a una migliore e corretta informazione circa l’importanza della masticazione e di altre attività correlate all’alimentazione (manipolazione del cibo, uso delle posate) per lo sviluppo cognitivo, motorio e linguistico, oltre che per l’autoregolazione, anche i terapisti che lavorano con bambini che presentano ritardi nello sviluppo possono trarre vantaggio da questo percorso formativo per elaborare trattamenti più mirati.

Periodo di svolgimento: Gennaio 2020- Giugno 2023

Luogo/luoghi di svolgimento: Tutto il territorio nazionale. Convegno finale rivolto a genitori e professionisti dell’infanzia da tenersi a Roma e/o in streaming

Contatti per conoscere e/o partecipare all’iniziativa: Contatti per conoscere e/o partecipare all’iniziativa:www.progettospoon.com

progettospoon2020@gmail.com

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