Museo Erbario

l Museo Erbario di Roma, che ospita collezioni prevelentemente ottocentesche e novecentesche di interesse storico e collezioni attuali, si trova al secondo piano dell'edificio del Dipartimento di Biologia Vegetale. La struttura è dotata di un impianto di climatizzazione conservativa e di una sala di lavoro e consultazione con postazioni multimediali.

Collezioni

Le collezioni storiche e contemporanee del Museo Erbario di Roma (RO) comprendono circa 1.005.000 esemplari, ciò che colloca il Museo Erbario RO fra i principali Erbari italiani e d'Europa. Esse sono suddivise in sei erbari: Romano, Generale, Cesati, Montelucci, Anzalone e Didattico. I primi cinque costituiscono le collezioni storiche, l'Erbario Didattico è la collezione di consultazione da parte degli utenti. È costituita da circa 3000 esemplari ordinati alfabeticamente per Famiglia, Genere, Specie (secondo Pignatti S., 1982 - Flora d'Italia) ed è in continuo incremento.

Sale delle collezioni del Museo Erbario RO

 

Storia del Museo

RO è la sigla con cui viene individuato a livello internazionale il Museo Erbario fisicamente ubicato nell'edificio del Dipartimento di Biologia Vegetale di Sapienza Università di Roma.

L’origine delle collezioni del Museo dell’Erbario di Roma risale al 1872, quando Giuseppe De Notaris (1805-1877), professore di botanica all’Università di Genova, fu chiamato dal ministro Scialoja a ricoprire la cattedra di Botanica dell’Università di Roma. L’Istituto di Botanica disponeva a quell’epoca di pochi ambienti all’interno dell’antico convento di San Lorenzo in Panisperna; in questi locali De Notaris potè sistemare la sua ricchissima biblioteca e le sue notevoli collezioni crittogamiche.

Egli si dedicò attivamente alla formazione di collezioni essiccate attraverso l’acquisizione di raccolte preesistenti come quella dell’Erbario Ettore Rolli (1818-1876) e contribuendo con sue personali raccolte.

De Notaris, illustre crittogamo, ritornò ad applicarsi allo studio delle Fanerogame abbandonato da molto tempo, riuscendo ad allestire, in soli due anni, un ricco erbario fanerogamico locale. Alla morte di De Notaris, avvenuta cinque anni dopo il suo arrivo a Roma, gli succedette, per concorso, Nicola Antonio Pedicino (1839-1883). Egli continuò l’opera iniziata dal suo predecessore consentendo l’acquisizione di importanti raccolte come quelle di Pietro Sanguinetti (1802-1868), di Elisabetta Fiorini-Mazzanti (1799-1879) e curando l’acquisto dell’erbario crittogamico di De Notaris, acquisto che riveste una grande importanza per la presenza di numerosi tipi (esemplari cui è legata la prima descrizione dei taxa).

Nel 1883, alla morte di Pedicino, Guido Baccelli, allora ministro della Pubblica Istruzione, chiamò a succedergli Pietro Romualdo Pirotta (1853-1936) professore di Botanica dell’Università di Modena. È a quest’ultimo che si deve la costruzione, nel giardino di Panisperna, di un nuovo Istituto di Botanica già operante nell’anno accademico 1889-90. L’Erbario potè finalmente disporre di locali adeguati e conobbe in quegli anni uno sviluppo considerevole.

Alla sua organizzazione lavorarono con Pirotta i primi conservatori dell’Erbario: Achille Terracciano dal 1887, Emilio Chiovenda dal 1896 e Fabrizio Cortesi dal 1904. Il numero degli esemplari dell’Erbario fu notevolmente incrementato dalle raccolte di Pirotta stesso, dal personale dell’istituto e dai suoi allievi. È di questo periodo un’intensa attività di scambi con istituti botanici italiani e stranieri e con vari studiosi dell’epoca. Furono acquistati inoltre vari erbari, il più importante dei quali è quello di Vincenzo Cesati, acquisito nel 1885.

Si deve a Pirotta la fondazione, nel 1904, del Museo Erbario Coloniale destinato ad accogliere gli abbondanti materiali provenienti dalle colonie italiane dell’Eritrea e della Somalia. Ma quando nel 1913 si progettò di creare a Firenze, presso l’Istituto Botanico, un Erbario Nazionale comprensivo della flora delle colonie italiane, Pirotta, convinto dell’utilità di questa iniziativa, cedette spontaneamente nel 1914 l’intero Erbario Coloniale. La sistemazione attuale dell’Erbario risale al 1938, anno in cui avviene il definitivo spostamento delle collezioni nei locali dell’Istituto Botanico della Nuova Città Universitaria. Alle raccolte dell’Erbario sono state destinate due sale, ciascuna con una superficie di circa 70 mq al secondo piano dell’edificio del Dipartimento di Biologia Vegetale. Negli anni 2006-2007, con i fondi erogati per la Celebrazione del VII Centenario di "La Sapienza", si sono potute ammodernare le strutture del Museo, dotandolo di un impianto di climatizzazione conservativa per le sale che ospitano le Collezioni e riallestendo con arredi moderni e razionali una sala di lavoro e consultazione con postazioni multimediali.

 

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