La nuova casa popolare italiana -Relazione

FESTIVAL ARCHITETTURA 2005  PARMA
CONCORSO NAZIONALE DI IDEE: NUOVA CASA POPOLARE ITALIANA

Progettisti: Alessandra De Cesaris (capogruppo)

SCELTE PRELIMINARI
Oggi, all’inizio del nuovo secolo, la maggiore consapevolezza rispetto alle questioni ambientali e i profondi cambiamenti nella vita quotidiana in tutto il mondo occidentale richiedono una rinnovata attenzione alla progettazione della casa. L’impostazione del bando di concorso, da noi ampiamente condivisa, parte dall’ipotesi di una radicale trasformazione delle figure sociali che oggi devono accedere all’edilizia pubblica. Tali figure, non trovando più corrispondenza solo nella struttura tradizionale della famiglia, richiedono che vengano soddisfatte esigenze diverse più adeguate all’organizzazione della vita contemporanea.
La richiesta di case non convenzionali formulata dal bando pone la necessità di una riflessione sul tema della casa alla luce forse della inadeguatezza di una offerta non solo convenzionale ma anche omologante, che tende cioè a considerare tutti noi aspiranti ad un unico modello di vita, quello proposto dalla pubblicità, dalla televisione, …dal mercato. Il contributo più responsabile che si può dare forse non consiste nel formulare certezze, nel dare regole o nuovi fondamenti, ma nel rispondere aumentando il numero degli interrogativi, offrire un insieme di domande. Porsi oggi la domanda “a chi è destinata questa casa” non ha più un’unica risposta come spesso dà una certa prassi progettuale
o come risponde il mercato che da quella deriva banalizzando i contenuti e pretendendo di rispondere nello stesso modo ai bisogni di tutti.

Chi abiterà in questa casa, quali sono  le sue abitudini, cosa pensa o sogna, da dove viene, ama la luce o la penombra, ha molti amici o preferisce la solitudine, ecc…sono domande che dovrebbe porsi chi progetta una casa, per  tener conto della nostra diversità e come questa può essere il patrimonio da non perdere pensando alla casa. La nuova casa popolare è un tema che deve tener conto delle riflessioni indicate e il progetto proposto si imposta su un sistema adattabile, flessibile, facilmente trasformabile per il quale sono stati adottati tre criteri fondamentali:

1. Elaborare un alloggio adattabile, flessibile, modificabile.
Si è cercato di definire un sistema di “unità abitative minime” ripetibili e variabili adatte a formare alloggi diversi, che, aggregandosi diversamente, possono configurare una grande varietà di edifici.

2. Orientare la progettazione verso scelte che  rendono gli alloggi sostenibili dal punto di vista energetico e bioclimatico.
Attraverso strategie solari passive si assicurano parte del riscaldamento in inverno e il raffrescamento in estate; mediante tecnologia solare attiva si copre il fabbisogno di energia elettrica dell’insediamento e sfruttando l’energia geotermica del suolo si assicura la climatizzazione degli alloggi e la fornitura di acqua calda.

3 . Dotare le abitazioni di uno spazio urbano all’aperto che formi sistema con le altre aree verdi e con i servizi urbani.
Al centro dell’area, una zona trattata a verde con un piccolo lago è collegata, tramite percorsi pedonali, alle aree verdi esistenti e ad alcuni servizi presenti nella zona. L’insediamento previsto è stato completato da piccoli manufatti per servizi comuni (una lavanderia, spazio per feste, piccoli studi individuali, etc) in modo da raggiungere una sia pur minima plurifunzionalità.

L'ALLOGGIO
Il nostro utente si trova in quella fascia di persone che esprimono esigenze non esplicitamente connesse alla vita tradizionale di una famiglia tipo. Si trova soprattutto tra quei gruppi di persone che per motivi di lavoro, di studio o per scelte personali, interpretano lo spazio dell' alloggio come abitazione temporanea (per periodi anche relativamente brevi), come luogo dove condividere con altri, alcuni servizi comuni, suddividendo le spese, e al contempo avere garantita la propria privacy e il proprio spazio-lavoro. Queste categorie di persone, oggi sempre più numerose, hanno difficoltà ad accedere ad un alloggio d'iniziativa pubblica perché privi dei requisiti richiesti, mentre il mercato privato è economicamente sempre più proibitivo e offre soprattutto soluzioni tradizionali che non rispondono alle esigenze che emergono da diversi modelli di vita. Tra queste persone non bisogna dimenticare  coloro che vengono da altre culture e religioni, che vedono nella casa la rappresentazione di un luogo simbolico, in modo affatto diverso rispetto ai significati presenti nella nostra comune cultura. Flessibilità, modificabilità, variabilità, estensibilità sono i caratteri fondamentali indagati al fine di  includere non solo il più alto numero di utenti possibili ma anche l'azione diretta di ciascuno e l'adattabilità alle proprie esigenze.
Criteri progettuali per l'alloggio:

1. Separare lo spazio individuale da quello collettivo della casa.

2. Lo spazio individuale è composto da una "unità abitativa minima", un ambiente (20/27mq.) ampliabile e trasformabile, dotato di attrezzature fisse e mobili, in cui per fasce sono organizzati differenti ambiti funzionali: il bagno ( in alcuni casi suddiviso in due parti), zona armadio-guar-daroba, zona letto, zona studio/TV. Un ulteriore spessore di m. 1,50, in fase iniziale destinato a loggia, può essere chiuso del tutto o in parte utilizzando elementi predisposti nel progetto ed ampliare la superficie della stanza per avere un più ampio spazio lavoro, un piccolo soggiorno oppure, opportunamente schermato, uno spazio-culla.

3. Più "unità abitative minime" si aggregano intorno a spazi destinati alle attività collettive (vedere la TV, cucinare, mangiare, chiacchierare), spazi "leggeri", articolati nella forma, meno rigidi nel disegno. Tali unità, aggregate tra loro in maniera differente, formano alloggi di diversa dimensione. Possono dare luogo ad alloggi per una, due, tre o quattro coppie. Mentre l'alloggio per una coppia si svolge su un unico livello, alloggi più grandi si possono sviluppare su due piani in modo da arricchire lo spazio interno collettivo.

GLI EDIFICI D’ABITAZIONE
Sono stati sperimentati due modi possibili di aggregare gli alloggi.

In orizzontale: in questo caso gli alloggi costituiscono unità indipendenti aggregate. Ognuna ha un proprio ingresso e, tranne gli alloggi più piccoli, si sviluppa su due livelli. Un'uscita sul terrazzo di copertura consente l'accesso ad uno spazio comune all'aperto, con un pavimento a verde. Consente anche di raggiungere una serie di ambienti che possono essere collegati all'alloggio sottostante o essere indipendenti. Nel primo caso possono essere destinati a un ragazzo quasi adulto, che pur gravitando ancora sulla famiglia d'origine, può avere garantita la propria indipendenza. Nel secondo caso può essere destinato a ufficio, studio, atelier o stanza per ospiti. La soluzione presentata -una delle molte possibili- comprende 9 alloggi di dimensioni diverse per un totale di 36 persone.

In verticale: tre "unità abitative minime" sono raggruppate intorno allo spazio per la vita collettiva e formano un alloggio per ognuno dei quattro piani dell'edificio. Una scala ed un ascensore collegano i diversi livelli e consentono l'accesso ad un terrazzo posto all'ultimo piano ombreggiato da una copertura su cui poggia una serie di pannelli fotovoltaici. Sono inoltre previste due logge a doppia altezza rivolte a sud e ovest. Quella a sud, chiusa in inverno, funziona da accumulo termico. La soluzione presentata -anche qui una delle possibili- comprende 4 alloggi, uno per piano per un totale di 24 persone.

In entrambi i casi le "unità abitative minime" sono riconoscibili. Esse sono realizzate in legno, sia nella struttura che nelle finiture e il loro fronte finestrato, variabile sulla base di esigenze degli utenti e dei moduli già previsti nel progetto, generalmente sporge dal filo dell'edifi-cio di m.1,50. Le zone comuni invece sono chiuse da pareti trasparenti protette da brise-soleil in legno nelle pareti a sud ed ovest.

SCELTE BIOCLIMATICHE E "ENERGETICAMENTE SOSTENIBILI"
L'analisi delle condizioni climatiche locali sulla base dei dati forniti dall'ENEA ha evidenziato la presenza di 5 mesi considerati molto freddi, 2 mediamente freddi, tre confortevoli e due caldi e la quasi totale assenza di vento sia nella stagione fredda che in quella calda. Nella stagione fredda, quindi, l'energia solare può dare un contributo significativo al fabbisogno energetico degli edifici. A tal fine sono stati utilizzati i seguenti meccanismi: captazione solare, accumulo termico, distribuzione del calore, conservazione del calore. Per ottenere queste prestazioni l'involucro sia trasparente che opaco ha un basso coefficiente di dispersione termica; le pareti esposte a nord presentano pochissime aperture, mentre quelle rivolte a sud sono caratterizzate dalla presenza di grandi superfici necessarie a garantire il guadagno termico passivo. Nella stagione calda, invece, si è cercato di favorire la ventilazione naturale degli alloggi e l'espulsione del calore con i "camini solari". Pertanto, i corpi scala, oltre a fungere da accumulatori termici nel periodo invernale espletano anche la funzione di allontanare l'aria calda. L'utilizzo di condotte d'aria interrate, di una buona massa termica, della ventilazione indotta e di protezioni dall'irraggiamento diretto tramite frangisole, verticali verso ovest e orizzontali verso sud, contribuiscono al raggiungimento del comfort desiderato. Inoltre, per abbassare la temperatura dell'aria nella zona adiacente gli edifici è stato sfruttato il raffreddamento evaporativo mediante uno specchio d'acqua e l'effetto ombra di essenze caducifoglie

SISTEMI COSTRUTTIVI E IMPIANTISTICI
Gli edifici sono realizzati con pannelli di legno AS-Holzbausysteme. Questa tecnica costruttiva consente di assemblare a secco gli elementi costrutti e di ridurre al minimo gli spessori a parità di condizioni stati-che e dispersioni termiche. Gli interspazi fra un pannello e l'altro, possono essere utilizzati per l'inserimento di impianti o di un ulteriore strato di isolante per le pareti a nord. La sostenibilità energetica è assicurata dall'utilizzo di pannelli fotovoltaici posti sulla copertura dei corpi scala e come frangisole sulla terrazza dell'edificio più alto per un totale di 252 mq. La quantità di energia prodotta in un anno dall'intero impianto è pari a 48.461 kWh, energia sufficiente a coprire il fabbisogno dell'insediamento progettato, in quanto il consumo della pompa di calore ipotizzato è di 20.000 kWh/anno a cui è da sommarsi il consumo di energia elettrica dei singoli alloggi, supposto attorno ai 1054 kWh/anno se si utilizzano corpi illuminanti a basso consumo e elettrodomestici di classe A. La climatizzazione degli alloggi e la produzione di acqua calda sanitaria è ottenuta mediante due pompe di calore con perforazioni geotermiche. Gli impianti di climatizzazione geotermici, rispetto a quelli aria-acqua rappresentano una delle tecnologie meno inquinanti e più rispettose dell'ambiente.In questo tipo di impianti si ha la totale assenza di emissioni di CO2 o di altre sostanze nocive. Durante l'estate poi, questi impianti non contribuiscono in alcun modo all'inquinamento termico dell'atmosfera, in quanto smaltiscono il calore nel sottosuolo, generando accumulo termico per la stagione invernale successiva. Il caldo in inverno e il fresco in estate sono diffusi negli ambienti attraverso pannelli radianti a pavimento funzionanti a bassa temperatura. Il calore è ceduto all'ambiente quasi interamente per irraggiamento, la forma più gradevole per l'uomo e la più naturale. L'intero pavimento diventa una superficie riscaldante o raffrescante, la cui ampiezza permette di abbassare la temperatura  dell'acqua fino a 30°C.

INSERIMENTO NEL CONTESTO     
Il nuovo intervento si colloca in un'area con una particolare forma a triangolo, fiancheggiata lungo l'ipotenusa da una strada ad alto traffico, prevista dal P.R.G, lungo il cateto più lungo da una strada con traffico locale di accesso alle abitazioni, mentre sul terzo lato non è previsto il passaggio di automobili.
Questa organizzazione del traffico consente di aprire il nuovo insediamento verso sud, dove è previsto un parco e dove è collocata una chiesa. Abbiamo quindi disposto la nuova edificazione lungo il lato del triangolo percorso dal traffico locale, in direzione nord-sud con gli affacci a est e a ovest. La linea delle abitazioni a due piani si conclude verso nord con una "torre" di 5 piani. Al centro dell'area si apre un vasto spazio occupato in gran parte da una zona pavimentata che forma una leggera conca. Questa in estate può essere riempita di acqua e diventare un laghetto, fiancheggiato da un filare di alberi a foglia caduca. In tal modo nelle stagioni calde si può formare una lieve brezza, raffrescata dall'acqua lievemente corrente. Si delinea così un luogo ombreggiato per sostare, giocare, anche bagnarsi. Il margine ovest di questo spazio è costituito da una lunga pensilina che copre alcuni servizi comuni: una lavanderia, un ambiente polivalente, spazi per le biciclette. Al di là l’area di parcheggio per  33 auto. A nord una piccola collina artificiale boscosa protegge le abitazioni dal traffico veicolare conseguente la viabilità prevista dal Piano Regolatore.

Pubblicato in:
- M. Calzolaretti (a cura di) Molteplice modulare flessibile. Tre progetti per la casa, Roma, Gangemi
-“Open House International” vol. 38 n. 3, 2013
- Masa Noguchi (edited by), Zemch 2012 International Conference, Glasgow 2012.