Maratona Zibaldone

Martedì, 26 Novembre, 2013

Il 26 novembre si è tenuta nell’Aula I della Facoltà di Lettere e Filosofia della “Sapienza” di Roma una grande “maratona” di letture per presentare il volume della traduzione inglese dello Zibaldone, diretta da Franco D’Intino, docente di Letteratura italiana alla “Sapienza” e direttore del “Leopardi Centre” di Birmingham, e da Michael Caesar, professore emerito dell’Università di Birmingham.
I numerosi partecipanti, scrittori, professori, studiosi e studenti, che hanno voluto dare il proprio contributo, moderati da Felice Cimatti, si sono avvicendati in una lettura appassionata e coinvolgente. Anche chi non ha potuto essere presente, come Antonella Anedda, Michael Caesar, Luigi Blasucci, Gilberto Lonardi, Lucio Felici, Alberto Folin e altri, ha inviato una propria lettura accompagnata da spunti di riflessione.

Il regista Mario Martone, che sta girando, proprio in questi mesi, un film su Leopardi, ha partecipato con una affettuosa lettera rivolta a tutti i presenti. Nella grande aula gremita, tante voci si sono susseguite e tantissime sono state le pagine lette, sfogliate o semplicemente suggerite. Alcuni brani sono stati letti anche in inglese da Giorgio Mariani e da Richard Dixon, uno dei traduttori.

La presenza del fisico Carlo Bernardini e di molte altre personalità del mondo della cultura ha testimoniato la ricchezza del pensiero di Leopardi e la sua trasversalità rispetto a molteplici ambiti del sapere. Notevole la rappresentanza degli scrittori: Antonio Moresco (Milano), Tiziano Scarpa (Venezia), Elisabetta Rasy (Roma). Molti i docenti della Sapienza, di varie discipline. Tra loro, oltre agli organizzatori Novella Bellucci e Franco D’Intino, Nadia Cannata, Giulio Ferroni, Biancamaria Frabotta, Luigi Marinelli, Camilla Miglio, Paola Minucci, Barbara Ronchetti, Franca Sinopoli, Vanda Perretta, Giorgio Stabile, Raffaele Torella e molti altri. Numerosa la partecipazione anche da altre Facoltà e Università. Da Firenze è venuta Fiorenza Ceragioli, curatrice, con Monica Ballerini, dell’edizione critica informatizzata dello Zibaldone; da Spoleto, Elisabetta Brozzi, una delle principali collaboratrici dell’edizione inglese; da Napoli, Marcello Andria e Paola Zito, studiosi dei manoscritti leopardiani; da Lucca, il francesista Lanfranco Binni.

La partecipazione attiva ed entusiastica degli studenti, molti dei quali hanno letto i passi a loro più cari, è stata un’ulteriore prova di come le giovani generazioni possano trovare nel Leopardi dello Zibaldone un interlocutore altissimo e fraterno, un “classico” con il quale continuare a misurarsi proficuamente. Lo sciame di pensieri che ha investito per quasi quattro ore l’Aula I mostra quanto sia ancora necessaria la lettura del Leopardi pensatore e poeta. La traduzione inglese, edita sia negli Stati Uniti (Farrar Straus & Giroux) sia in Inghilterra (Penguin), porta finalmente quest’opera – unica, per i contenuti e per la forma, nel panorama della letteratura mondiale – al di fuori dei confini dell’Italia e dell’Europa, e consentirà di completare il mosaico della cultura europea dell’Ottocento con uno dei suoi più importanti tasselli. Contribuirà, ne siamo certi, a rendere Leopardi “patrimonio mondiale dell’umanità”.

 

Aretina Bellizzi

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