Emilia Greco

Anno Accademico: 
2004/2005

Posizione Attuale: Thermo Fischer Scientific (ruolo ricoperto: European Transportation Analyst).

Dopo aver conseguito una laurea in ingegneria civile indirizzo trasporti, ho partecipato nel 2005 al Master in Ingegneria delle Infrastrutture e dei Sistemi Ferroviari. A quel tempo il mio sogno era quello di lavorare per una grande societá di trasporti, ed in particolare nel settore della gestione o pianificazione. Il Master mi era sembrata una eccellente opportunitá per conseguire i miei obbiettivi, anche perché trattandosi della seconda edizione, la probabilitá dell’assunzione da parte di RFI (allora unico sponsor del master) risultava molto alta. Ma l’esperienza del master si  mostró molto piú di quella che mi ero aspettata. Se dal punto di vista conoscitivo aveva risposta abbastanza alle mie aspettative (anche se avendo una laurea in trasporti parte delle materie mi erano ben note), mi arricchí in particular modo di due elementi direi quasi essenziali per il futuro lavorativo: quello umano/professionale e la fidelity. Il master non é stato solo un modo per accreccere  le mie conoscenze dal punto di vista tecnico, ma anche una via estremamente efficace per costruire un primo network lavorativo. Durante quel periodo ho conosciuto il dirigente che poi sarebbe stato il mio capo e mentore per i successivi anni, colleghi di master e poi di lavoro sempre pronti ad aiutarti e collaborare con me, anche dopo aver lasciato le Ferrovie e l’Italia, amici che ancora oggi mi sono sempre vicini.

Ma quasi più inaspettatamente, l’aspetto che piú mi colpí del Master fu come in 10 mesi riuscirono a creare una “affezione” all’azienda (la così detta fidelity). Non avendo nessun partente in Ferrovie, non avevo alcuna idea che si potesse essere orgogliosi di essere ferroviere. Ancora oggi, nonostante siano passati anni da quando abbia lasciato questa azienda, e abbia cambiato tanti lavori, sento un legame speciale per le FS e non amo sentirne parlare male, anche se i treni sono sempre in ritardo, sporchi e vecchi...

Con questo ricco bagaglio di conoscenze sono uscita dal master in direzione di RFI dove sarei andata a lavorare nel dipartimento da me scelto: L’esercizio. Dopo poche settimane dal mio inserimento in RFi il mio capo fu trasferito da RFI a Trenitalia e cosí dopo 6 mesi in RFI passai a Trenitalia dove andai a lavorare nel settore a me sempre voluto: la pianificazione(in particolare dell’orario). Ebbi la possibilitá (data a pochi di mia conoscenza) di fare il lavoro dei miei sogni con persone competenti, in un gruppo giovane e un capo con il quale vi era una grande stima reciproca. 

Ma nonostante sulla carta sembrava tutto perfetto, la realtà si era mostrata molto diversa. Venedo da una famiglia di liberi professionisti, la mentalità dell’impiegato statale e alcuni aspetti del modo di lavorare all’italiana mi stavano stretti e con difficoltà riuscivo ad accettare tanti aspetti del mio lavoro. Dopo 4 anni ho desistito e (non con poche difficoltà) ho trovato un altro lavoro in una piccolo società di treni merci a Rotterdam.  La principale difficoltà di trovare un nuovo lavoro è stata causata dal fatto che le ferrovie sono un grande piccolo mondo. Una volta che si inizia a lavorare in questo settore è molto diffiicle cambiare ambiente. Inoltre il mondo ferroviario è tipicamente legato alle realtà locali, quindi praticamente impossibile da rivendere all’estero. Dall'altro punto di vista il mercato è abbastanza ristretto ed il masterd fu la vera chiave per ottenere un posto a Rotterdam: quasi nessono in Olanda ha una qualifica cosí elevata specificatamente in ferrovie. Il lavoro non era esattamente quello che cercavo perché  più finanziario che tecnico, ma mi ha dato la possibilità di imparare tantissimo sia dal punto di vista lavorativo che umano. Per vari motivi (personali miei e economici della società) dopo due anni ho iniziati a cercare un altro lavoro.

Una volta mi avevano detto che dopo 8 anni nelle ferrovie non c’era piú modo di vendersi al di fuori di questo. Erano passati 7 anni da quando avevo iniziato, era quindi giunto il momento di cambiare.

Così sono approdata a Thermo Fischer Scientific, una società multinazionale Americana con sede Europea ad Amsterdam, la quale vende prodotti di laboratorio nel mondo (in poche parole la Amazon dei laboratori). Sono stata asunta come European Transportation Analyst e il mio compito é quello di analizzare i dati per sviluppare e ottimizzare il trasporto nella zona EMEA (Europe –Middle East Area) della mia società.

Per molte persone sono stata una pazza a lasciare un lavoro a tempo indeterminato alle Ferrovie dello Stato per nulla di altrettanto sicuro. Oggi dopo 4 anni dalla mia partenza dall’Italia ho un contratto indeterminato con una società Americana, faccio un lavoro di qualità estremamente stimolante, di responsabilità e in piena crescita. Vivo lontano dalla mia famiglia e dai miei amici, i miei figli vedono nonni e zii 2 volte l’anno.  Siamo emigrati, parliamo male l’olandese, siamo sempre un passo indietro rispetto ai nostri colleghi nord europei, viviamo in un paese civile e civilizzato dove esiste la meritocrazia e il rispetto della persona  e della famiglia. Non esiste il posto perfetto, il lavoro perfetto o la vita perfetta, ma ognuno di noi ha il potere di scegliere cosa vuole e dove vuole andare.

E questo Master è solo l’inizio. In bocca al lupo a tutti.

Amsterdam, 4 settembre 2014