Bosco Romano

Il "Bosco Romano” rappresenta un lembo della vegetazione spontanea dell’area romana, sopravvissuta all’urbanizzazione*. Il bosco è costituito da lecci (Quercus ilex L.), roverelle (Quercus pubescens Willd.), farnie (Quercus robur L.), sughere (Quercus suber L.), cerri (Quercus cerris L.), aceri (Acer campestre L., Acer pseudoplatanus L., Acer monspessulanum L.), carpini bianchi (Carpinus betulus L.), alaterni (Rhamnus alaternus L.) e allori (Laurus nobilis L.). Anche il sottobosco è ricco di specie spontanee, quali l’acanto (Acanthus mollis L.), il giaggiolo fetido (Iris foetidissima L.), lo smirnio (Smyrnium olusatrum L.) e il gigaro (Arum italicum Mill.). I fusti delle querce secolari ospitano sia il picchio rosso sia il picchio verde, mentre nei mesi di giugno e luglio le serate offrono la possibilità di osservare centinaia di lucciole luminescenti.

(*) A. Altieri, Gli alberi «che fanno padiglione alla gran fontana». Analisi e problematiche conservative, in M. P. Micheli e G. Tammeo (a cura di), Il restauro della Fontana del Fuga nell’Orto Botanico di Roma, cit.

 

 

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