Notizie storiche

L'istituzione "Orto botanico", a Roma, ha origini molto lontane, nell'undicesimo secolo, anche se solo nel 1660 all'Università venne assegnato un terreno per crearvi l'Orto Botanico universitario. La sua sistemazione definitiva, nella attuale sede di Villa Corsini "alla Lungara" risale tuttavia a poco più di un secolo fa (1883).
Che Roma non sentisse la necessità di un Orto Botanico universitario, come altre città italiane prima di lei, è perchè in fondo un Orto Botanico c'era già, anche se chiuso entro le mura vaticane. L'idea di un Orto Botanico a Roma si può infatti far risalire al periodo del papato di Nicolò III (1277-1330), il quale volle all'interno delle nuove mura vaticane il pomerium o verziere, capostipite della lunga serie di giardini vaticani. Esso era composto da un viridarium, con alberi diversi, da un pratellum, con piante erbacee e da una fontana.

Nel giardino vaticano nacque il primo esempio di Orto Botanico, che solo più tardi assunse l'aspetto di una raccolta organica, dove venivano coltivate le piante medicinali, dette "semplici", da cui si estraevano i principali medicamenti dell'epoca. Sotto il pontificato di Innocenzo VIII (1484-1492), venne istituito il ruolo di Simpliciarius pontificius vaticanus, che si tramandò fino agli inizi del '600, mentre Leone X nel 1514 istitui presso l'Università la prima cattedra per l'insegnamento delle piante medicinali, detta allora: Lettura dei semplici. I titolari oltre che dell'insegnamento, erano responsabili anche dell'Orto Botanico vaticano. Giovanni Faber, direttore dell'Orto botanico vaticano dal 1601 al 1629, fu il primo a chiamare la sua materia botanica.

Quando la residenza abituale dei papi divenne il Quirinale, l'Orto Botanico venne lasciato in totale abbandono ed è in questo momento che il papa Alessandro VII, riconoscendone in pieno la necessità e l'utilità donò all'Università un'area sul colle del Gianicolo, non lontano dalla sede attuale, per impiantarvi un Orto Botanico universitario. Due secoli dopo, nel 1820, a causa dell'inadeguatezza dell'area, l'Orto Botanico venne sistemato nel giardino abbandonato di palazzo Salviati (all'inizio di via della Lungara) e dotato di due moderne serre riscaldate. Nel 1876, nell'ottica di riunire tutti i Musei di Scienze Naturali in una unica sede, venne nuovamente trasferito, questa volta nel convento di S. Lorenzo in Via Panisperna. L'area angusta ed il suo diverso destino ad un uso più strettamente urbano, portarono, nel 1883, l'Orto Botanico nella villa Corsini alla Lungara, acquistata dallo Stato con l´impegno di realizzarvi la sede dell'Accademia dei Lincei nel palazzo e un Orto Botanico nel giardino ad esso adiacente.
L'area assegnata all'Orto botanico come sua sede definitiva, faceva parte inizialmente di un vigneto, acquistato nel 1492 dal Cardinale Raffaele Riario. La famiglia Riario nutri sempre scarso interesse per la proprietà pur avendovi fatto costruire un elegante palazzo. Durante la permanenza a Roma della Regina Cristina di Svezia, che lo prese in affitto dal 1659 al 1689, il palazzo ed il giardino conobbero un momento particolarmente felice. Ma il loro periodo migliore è stato senz'altro quello successivo alla vendita alla famiglia Corsini (1736) ed alla profonda ristrutturazione affidata all´architetto Fuga, come documentò efficacemente il Vasi nelle "Magnificenze di Roma" (1761). Il giardino comunque non ebbe mai una struttura arborea, se escludiamo la parte alta a bosco, rimasta ben conservata fino ai nostri giorni, ultimo relitto di bosco di tipo mediterraneo sempreverde, che forse in origine ricopriva completamente il Colle del Gianicolo. Molti erano i cespugli e le collezioni in vaso, anche se scarsa la varietà delle specie presenti. Del giardino all'Italiana che ornava la parte pianeggiante prospicente il palazzo, già a metà dell'ottocento non si aveva nessuna documentazione sicura. Dopo tale data il giardino resta fino al momento del passaggio allo Stato senza alcuna manutenzione; di tutta la proprietà 12 ha passarono all'Orto botanico, mentre i rimanenti 4 ha circa al Comune. Il primo Direttore, Pietro Romualdo Pirotta, curò il trasferimento delle collezioni già esistenti da via Panisperna, l'adattamento del "Giardino d´inverno" costruito per quella sede (l'attuale serra storica), la costruzione di altre due serre e potenziò infine enormemente il patrimonio delle specie presenti. Oggi il numero è valutabile intorno a 3.500 specie, ma, soprattutto negli ultimi anni, esso è in continuo aumento così come sono in continuo ammodernamento e potenziamento le strutture presenti. La superficie occupata dall'Orto Botanico si presenta con caratteristiche e funzionalità diverse. La zona pianeggiante rispecchia l'antico assetto del giardino Riario-Corsini, con recenti restauri e recupero di prospettive, arricchito dall'impianto esotico delle Palme (viale centrale) e da moltissime specie arboree di notevole pregio. Nella zona confinante con via dei Riari è stato realizzato un giardino "dei semplici", su modello di quelli d'epoca, che raccoglie tutte le specie principali contenenti principi attivi. Nella parte alta, oltre a numerose collezioni come Conifere, Juglandacee, Rosacee, Fagacee etc., è presente una zona particolarmente pregevole con vegetazione mediterranea a leccio. Il significato moderno dell'istituzione, oltre l'aspetto scientifico e didattico universitario, può compendiarsi in due obiettivi ben precisi:
1 - Costituire una banca genetica per le specie in via di estinzione ripromuovendone la diffusione attraverso le moderne biotecnologie.
2 - Costruire un centro di promozione permanente di educazione ambientale e di formazione in questo settore, organizzando e sostenendo molteplici iniziative sia a livello scolastico che pubblico. L'attività di sensibilizzazione al rispetto ed alla conoscenza dell'ambiente naturale è continua, intensa e capillare. L'impegno sia didattico che divulgativo ne rappresenta uno degli aspetti più salienti ed è rivolto non solo agli studenti delle scuole di ogni ordine e grado ma anche ai cittadini in età postscolare. È da sottolineare infine che l'interesse sempre crescente per il "Museo vivente" ed il riconoscimento dei suoi valori scientifici e culturali, hanno costituito nuovo impulso sia alla sperimentazione che all'arricchimento delle collezioni vegetali.

Date importanti

Dal giardino "dei semplici" all´Orto botanico a Villa Riario-Corsini:
1278 : Iscrizione di Papa Nicolò III (pomerium)
1447 : Nicolò V fa trasportare il Viridarium di Nicolò III sulla collina del Belvedere, sempre in Vaticano
1492 : Acquisto del Cardinale R. Riario del vigneto sulle pendici del colle del Gianicolo
1660 : Papa Alessandro VII dona alla Sapienza (Università degli Studi) un terreno sul colle del Gianicolo per impiantarvi l'Orto Botanico
1659-1689 : Primi lavori di ristrutturazione del palazzo e del giardino Riario durante il soggiorno a Roma della regina Cristina di Svezia
1729 : Acquisto della proprietà Riario alla Lungara (vigna, giardino e palazzo) da parte dei Corsini
1736 : Il Cardinale Neri Corsini affida la ristrutturazione del palazzo e del giardino all´architetto Fuga
1820 : Le collezioni botaniche vengono trasferite dal colle del Gianicolo nel giardino di Palazzo Salviati alla Lungara (Pio VII)
1876 : Nell'ottica di riunire tutti gli Istituti Scientifici, viene autorizzato lo spostamento dell'Orto Botanico nell'Orto del Convento di S. Lorenzo in via Panisperna
1883 : Acquisto da parte dello Stato Italiano della villa (Accademia delle Scienze, oggi dei Lincei) e del giardino (Orto Botanico, primo direttore P.R. Pirotta) da Don Tommaso Corsini, Duca di Carigliano.

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