calcare biancastro

 

 

Provenienza: Chemtou, Tunisia
Luogo di ritrovamento: Simitthus, Tunisia (?), Collezione Rakob

 

Descrizione
Si tratta di un calcare dalla grana fine, a fondo compatto. Il suo colore di fondo è bianco con sfumature tendenti al grigio e il suo probabile luogo d’origine è Chemtou, l’antica Simitthus, nell’odierna Tunisia, stessa zona di provenienza del più fortunato «giallo antico», ricordato nelle fonti antiche come marmor Numidicum, altro tipo di calcare compatto, ma dal diverso colore. Mentre il giallo antico ebbe notevole fortuna, venendo esportato a Roma già dalla tarda età repubblicana e vedendo uno sfruttamento così intensivo delle cave da esaurirsi nel III sec. d.C., vi erano altri calcari estratti localmente. Si è a conoscenza di un marmo bianco, proveniente da Simitthus, che fu estratto e utilizzato a livello locale fino al I sec. d.C. Nella foto è possibile vedere un capitello (dimensioni cm 7,5 x 6,5 x 5,5) corinzio: questo elemento, che costituisce la parte superiore di una colonna, rappresenta un’evoluzione di uno dei cosiddetti «ordini» greci , lo ionico, e fu  ideato alla fine del V sec. a.C., quando comparve per la prima volta nel tempio di Apollo a Bassai, in Grecia. Il capitello corinzio venne quindi esportato in Occidente a partire dalla fine del IV sec. a.C., godendo da allora di notevole successo nell’architettura antica. Nel mondo romano, si diffuse maggiormente a partire dal II sec. a.C., nell’edilizia pubblica e privata. Come è possibile osservare in foto, il capitello è costituito da un corpo centrale – chiamato in greco kalàthos – caratterizzato dalla presenza di due girali di foglie d’acanto scolpite; sulla parte superiore del kalàthos, su entrambi i lati, sono presenti due volute angolari. Il kalàthos è sormontato da un abaco, provvisto di una modanatura di coronamento, al centro del quale è scolpito il cosiddetto «fiore d’abaco». 
 
 

 

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