I Musei e la cultura della legalità

Il 14 novembre del 1970 viene elaborata a Parigi la Convenzione universalmente riconosciuta come il primo strumento legislativo sulle misure da adottare per interdire e impedire gli illeciti relativi all’importazione, all’esportazione e al trasferimento di proprietà dei beni culturali. Nel 2020, a distanza di cinquant’anni e in ricordo di quella data, l’Unesco indice una giornata dedicata ai musei e alla tutela del patrimonio culturale, istituendo la Giornata internazionale contro il traffico illecito di beni culturali, con il fine di sensibilizzare l’opinione pubblica su un tema ancora oggi di estrema attualità.
 
In seno alla Giornata internazionale, il gruppo di lavoro Musei, legalità e territorio di Icom Italia, The Journal of cultural heritage crime, Sapienza, l’Università degli Studi di Padova e Art crime project Aps organizzano il convegno di studi I musei e la cultura della legalità.
 
L’iniziativa fa seguito al simposio realizzato lo scorso anno presso il Museo nazionale etrusco di Villa Giulia e Sapienza dove sono intervenute le principali istituzioni preposte alla tutela e alla ricerca accademica impegnate, ognuna per le proprie finalità, al contrasto dei fenomeni illeciti contro il patrimonio culturale. Allo stesso modo, questo secondo convegno segue le orme tracciate da Icom Italia lo scorso anno a Venezia, presso l’Istituto veneto di Scienze, lettere ed arti dove si è concentrata l’attenzione verso tutte le azioni quotidiane realizzate nei musei italiani proprio per la promozione di una cultura della legalità.
 
Giovedì 14 novembre, alle ore 9.00, nell’aula di Archeologia del Museo dell’Arte classica – Polo museale Sapienza, sarà la volta dei musei e dei parchi archeologici, che interverranno illustrando i progetti in corso aventi come oggetto i materiali provenienti da sequestro, la gestione dei depositi, gli studi sulla provenienza e sull’autenticità dei manufatti che entrano nelle collezioni museali. Più in generale, la giornata del 14 novembre vuole configurarsi come un momento di riflessione, condivisione e formazione sui temi del traffico illecito, degli scavi clandestini e dei rischi a cui sono soggetti i luoghi della cultura, così come alle modalità di narrazione e sensibilizzazione dei pubblici verso una sempre più attenta e collaborativa cultura della legalità. Sarà posto particolare accento sulle vicende del patrimonio del Vicino Oriente da anni sottoposto a distruzione e saccheggio sistematici.
 

La partecipazione è libera e gratuita fino ad esaurimento dei posti disponibili. È possibile seguire il convegno online previa iscrizione al link indicato.

 

 

 

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