Galvanometro D'Arsonval a specchio per osservazioni balistiche

Carpentier, Parigi; 1880 ca.; 18 x 30 x 49

Quando la corrente da misurare non è continua ma di tipo impulsivo (per esempio, nel caso della scarica di un condensatore), la parte mobile del galvanometro subisce una deviazione solo per la durata del passaggio di corrente per poi tornare, dopo alcune oscillazioni, nella posizione di riposo. Un galvanometro impiegato per misurare correnti impulsive viene detto balistico.

In linea di principio qualsiasi galvanometro può essere impiegato come galvanometro balistico. Per migliorare le misure occorre tuttavia che la parte mobile dello strumento, l'ago o la bobina, si sposti dalla posizione di riposo solo quando tutta la quantità di carica è passata nel filo (la parte mobile si deve cioè spostare molto lentamente). A tal fine si impiegano bobine di grande momento di inerzia (ottenuto, per esempio, applicando alla bobina masse addizionali); con ciò aumenta anche la durata delle oscillazioni della parte mobile. Lo smorzamento deve essere inoltre trascurabile per esaltare le deviazioni dell'ago o della bobina.

I galvanometri balistici venivano impiegati anche per misurare la quantità di elettricità che passa nel filo una volta determinato il "fattore di riduzione" dello strumento; nota la carica si poteva determinare la capacità o la costante dielettrica di un condensatore.

Lo strumento qui mostrato dispone di una custodia in legno, con una finestrella per osservare e controllare la posizione dell'equipaggio mobile. Il magnete è costituito da due sbarre a ferro di cavallo unite con i poli omonimi. La bobina (R ~ 500 ohm) è rettangolare, con nucleo di ferro dolce, di grande momento di inerzia; è sospesa a un filo che porta anche lo specchio per le letture (l'immagine del reticolo, sulla scala posta a 1 m dallo specchio, devia di 1 mm per una corrente di 0,01 µA).

(M. Grazia Ianniello)