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Sognavo una macchina amichevole alla quale delegare quelle operazioni che sono causa di fatica mentale e di errori una macchina che sapesse imparare e poi eseguire docilmente, che immagazzinasse dati e istruzioni semplici e intuitive, il cui uso fosse alla portata di tutti, che costasse poco e fosse delle dimensioni degli altri prodotti per ufficio ai quali la gente era abituata. Dovevo creare un linguaggio nuovo, che non avesse bisogno dell'interprete in camice bianco (...) Per l'ingresso e l'uscita dei dati pensai ad una cartolina magnetica che poteva fungere come memoria permanente o archivio. E' stata il prototipo degli attuali floppy disc. La scheda consentiva la costruzione di biblioteche e programmi (...)" (Pier Giorgio Perotto, 1930-2002, Premio Leonardo da Vinci 1991).