Workshop Internazionale Architecture and Refugees


DESIGN SOLUTIONS TO REDUCE SEGREGATION, IMPROVE WELCOME POLICIES, ACCOMODATE REFUGEES IN URBAN SPACE

25° INTERNATIONAL WORKSHOP 5x5 organizzato da:
HousingLab - DiAP - Facoltà di Architettura - Sapienza Università di Roma
& Emergency Architecture & Human Rights - Denmark EA&HR.DK

29th January|5thFebruary 2016, Rome, Italy

Programma del Workshop

Ripensare gli spazi per l'accoglienza dei profughi in Italia.
Il workshop "Architecture & Refugees" alla Facoltà di Achitettura, Sapienza di Roma

Studenti e docenti della Facoltà di Architettura dell'Università Sapienza di Roma insieme all' associazione danese Emergency Architecture & Human Rights hanno lavorato una settimana in full immersion sul tema dell' accoglienza profughi in Italia. Il workshop, promosso da Domizia Mandolesi e Alessandra De Cesaris, responsabili di HousingLab - DiAP, e dalla Facoltà di Architettura della Sapienza Università di Roma, con la partecipazione di docenti della Royal Danish Academy of Copenhagen KADK, ha come obiettivo quello di riflettere sul ruolo che l'architetto può assumere di fronte all'emergenza immigrazione in Europa e di individuare soluzioni abitative per favorire l'integrazione nelle nostre città.
I risultati raggiunti costituiscono un interessante punto di partenza per un percorso di ricerca che sulla base delle strategie ipotizzate potrà proseguire in un serrato confronto con gli operatori sociali del settore e le amministrazioni coinvolte.
L'idea è infatti quella di seguire le indicazioni legislative vigenti in materia di accoglienza in Italia ma anche quella di vagliare e proporre soluzioni alternative in grado di orientare tali provvedimenti.

Sono stati pertanto individuati tre temi di lavoro e proposte soluzioni tipo declinate in 5 differenti localizzazioni:

- villaggi di primo soccorso in grado di ripensare l'accoglienza dal momento dello sbarco a quello dell'identificazione (Lampedusa, Augusta)

- alloggi e servizi temporanei per garantire un'accoglienza dignitosa ai lavoratori stagionali e valorizzare le risorse presenti nel territorio (Manduria)

- case e servizi per l'accoglienza di seconda livello, temporanea di lungo periodo, come opportunità per la trasformazione dei tessuti urbani attraverso la strategia dell'infill alla piccola e alla grande scala (Sassari, Roma).

Al di là delle differenze, i casi studio affrontati, che potranno costituire modelli di riferimento adattabili ad altri contesti in condizioni analoghe, si sono ispirati ad alcuni principi guida comuni alla progettazione qui di seguito sintetizzati.
Promuovere un modello di accoglienza basato sull'idea che il primo passo per l'integrazione dipenda dalla possibilità per ciascun individuo di avere una "casa", un luogo in cui potersi identificare.
Pensare ad aree infrastrutturate reversibili e modificabili nel tempo rispetto al tipo di accoglienza e adattabili ad usi diversi anche nel dopo emergenza.
Favorire le relazioni con il tessuto della città evitando aree troppo marginali.
Inserire servizi e spazi di integrazione basati su attività diverse che creino opportunità di lavoro oltre che di scambio tra gli abitanti.

 

‘Architecture & Refugees’, cosa può fare l’architettura per l’emergenza profughi

di  
pubblicato in l'industria delle costruzioni n.449, maggio-giugno 2016