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Nelle società moderne i disordini del sistema nervoso centrale hanno un enorme impatto sociale e economico.
Sarebbe cruciale permettere ai farmaci di superare la barriera che protegge il cervello isolandolo dai capillari.
In queste condizioni lo sviluppo di protocolli per il rilascio dei farmaci è lungo, costoso e problematico dal punto di vista etico per l’intenso uso di animali che richiede.
Il recente progresso nel campo delle micro e nanotecnologie ha aperto però una via alternativa, tutta da esplorare, che consiste nell’uso di microdispositivi biomimetici — ispirati al mondo biologico —su cui realizzare esperimenti quantitativi, capaci cioè di misurare con precisione ed in condizioni ripetibili le grandezze fisiche di rilevanza biologica e clinica.
In questo contesto si illustrano i risultati ottenuti nello sviluppo di una piattaforma microfluidica per lo studio di protocolli di rilascio di farmaci assistito da cavitazione e si presentano diversi aspetti dell’interazione tra biologia e meccanica raccontando i relativi meccanismi di accoppiamento ed i principi di funzionamento dei principali strumenti di cui si fa uso in questo contesto.