LA CODA DELLA COMETA
Il territorio di Roma tra il Raccordo Anulare e il mare
La figura della Coda della Cometa richiama un'immagine proposta alla metà degli anni Trenta da Gustavo Giovannoni e poi sviluppata da Marcello Piacentini come struttura della Variante Generale del 1942 (mai approvata a causa della guerra). Dopo la decisione di realizzare il quartiere dell'Esposizione (l'E42, oggi EUR) nel quadrante meridionale della città, si decise infatti di avviare l'espansione di Roma in direzione del mare, modificando per questo le previsioni del Piano Regolatore del 1931: un disegno che è stato in misura solo parziale recepito dal PRG del 1962, ma che negli anni successivi si è realizzato di fatto anche attraverso processi "spontanei", in maniera cioè solo in parte dipendente dalla redazione di Piani urbanistici. È sufficiente un rapido sguardo su Google Earth per rendersene conto. Oggi Roma ha dunque la forma di una cometa con una lunga coda proiettata verso il mare e attestata su Ostia, sull'aeroporto Leonardo da Vinci e su Fiumicino; questa coda racchiude un territorio che possiede peculiarità particolari e specifiche potenzialità che meritano grande attenzione perché è destinato a costituire il principale asse di sviluppo della città nella competizione urbana mondiale: comprende infatti l'hub internazionale dell'Aeroporto di Fiumicino e il sistema portuale Ostia/Fiumicino/Civitavecchia, accessi a Roma dalle rotte di navigazione aerea e marina. È inciso da un forte fascio infrastrutturale della mobilità e da importanti infrastrutture per lo smaltimento dei rifiuti e il controllo dell'assetto idrologico e su di esso si sono insediate in un continuo crescendo funzioni di scala metropolitana. È una parte della città largamente pervasa dal fenomeno dello sprawl, ma conserva parchi e riserve naturali, aree agricole estese e importantissime per l'equilibrio ecologico della città. È infine un territorio che, nonostante la presenza di un rilevante patrimonio archeologico e storico architettonico (le città di Portus e di Ostia Antica, innanzitutto), porta impressi in sé i segni della modernità legati agli interventi di bonifica degli anni Ottanta del XIX secolo e degli anni Venti e Trenta del XX. E' qui che si gioca una parte importante del futuro di Roma.