Storia Museo delle Antichità Etrusche e Italiche
Il Museo delle Antichità Etrusche ed Italiche viene fondato da Massimo Pallottino negli anni '50, all'atto stesso della costituzione dell'Istituto di Etruscologia e Antichità Italiche presso la Sapienza Università di Roma e viene inaugurato nel 1962, in occasione del VI Congresso Internazionale di Scienze Preistoriche e Protostoriche.
Da allora sino ad oggi, il museo ha incrementato il suo patrimonio, costituito da un cospicuo numero di reperti archeologici originali, da calchi, modelli e plastici e si auspica, nel prossimo futuro, il deposito di ulteriore materiale da parte delle Soprintendenze ai Beni Archeologici dell'Etruria meridionale e di Roma.
Nel 1975 l'attività museale fu bruscamente interrotta dall'allagamento delle sale al piano seminterrato, che ne determinò la chiusura forzata per più di un decennio, con la conseguente e inevitabile restituzione dei materiali originari esposti, concessi dal Museo delle Origini. Parte di questi reperti andarono poi perduti a causa del furto perpetrato ai danni del Museo delle Origini, nel giugno del 1985.
Soltanto nel 1988 è stato possibile riaprire i locali del museo ed effettuare nuove acquisizioni che hanno arricchito la sezione museale dedicata al culto e ai santuari, grazie al materiale proveniente dalla Mostra Progetto Etruschi “Santuari d’Etruria”, allestita dal comune di Arezzo, nella primavera nel 1985 (si trattava dei modelli del tempio grande di Vulci, del tempio di Fiesole, dell'altare D dell'acropoli di Marzabotto, dell'ara di pieve a Socana, del santuario di Portonaccio a Veio e dei templi di Pyrgi).
Ulteriori e profonde innovazioni nelle strutture espositive e didattiche sono state apportate nell'ultimo decennio sotto la direzione di Gilda Bartoloni (coadiuvata nel 2002 da Gilda Benedettini) con il rinnovamento complessivo dei pannelli, la creazione di nuove vetrine, di una saletta per la catalogazione computerizzata, di un'aula per le lezioni, esercitazioni, seminari e convegni e la realizzazione di un rivestimento ignifugo e anti-umidità delle pareti, al fine di isolarle dopo i danni causati dai ripetuti allagamenti e infiltrazioni d'acqua. Il nuovo allestimento è stato in parte motivato dall'ulteriore incremento delle collezioni di materiali originali, apportato a seguito dell'acquisizione, avvenuta nel 1993, del nucleo di ceramiche concesso in deposito dal Museo delle Origini (lo stesso tenuto dal 1962 al 1975).
Nel dicembre del 2000 è stata presentata la nuova sistemazione della Sezione dedicata alle Manifestazioni Artistiche, suddivisa in due distinte sale dedicate alla scultura, alla toreutica e alla pittura, a differenza della precedente esposizione in cui manifestazioni scultoree, toreutiche e pittoriche erano presentate parallelamente in tre sale successive, ordinate cronologicamente. Dal 2003 il Museo ha stretto una proficua collaborazione con l'Istituto Centrale del Restauro di Roma, per la conservazione dei reperti metallici conservati nella struttura museale. Nel 2005, infine, il Museo ha preso parte alla grande Mostra dedicata ai 700 anni della Sapienza, allestita presso il complesso del Vittoriano, dal titolo "700 anni di Università. I luoghi della Sapienza. La Sapienza per Roma", con l'esposizione di un'urnetta cineraria fittile di produzione chiusina.