Storia Museo della Geografia
La storia del Museo della Geografia deve la sua istituzione alla storia della Geografia alla Sapienza: «L'insegnamento autonomo della geografia nell'Università di Roma (Geografia antica e moderna), ebbe inizio con la chiamata del Prof. Giuseppe Dalla Vedova, a datare dal 16 ottobre 1875 (Baldacci, 1969). Il Rettore dell'Università di Roma, così scriveva al Dalla Vedova (lettera del 22 ottobre 1875): "Nel comunicar Le tale nomina io sono lieto che Ella sia chiamata a far parte del Corpo Accademico di questo Ateneo, che nella persona di Lei non guadagna soltanto un egregio insegnante, ma vede aumentata la valente schiera dei componenti questa Facoltà di Filosofia e Lettere".
Oggi, seguendo questa tradizione c'è la ferma volontà di diffondere e avvicinare i non esperti alla educazione e alla ricerca geografica, da qui nasce l'idea di questo museo e delle sue attività, il cui obiettivo è quello di far conoscere al grande pubblico la geografia, farne apprezzare le potenzialità scientifiche e formative, valorizzare il patrimonio geo-cartografico, conservato presso la Facoltà di Lettere e Filosofia del più grande Ateneo d'Europa fin dal 1877, promuovere la cultura del territorio e l'educazione alla cittadinanza.
Ripensare e rimodulare in un tempo senza fine, idee e pensieri fondanti di una disciplina cardine, quale la geografia, che assolve nella formazione delle giovani generazioni all'irrinunciabile funzione sociale di sapere critico non surrogabile per la comprensione della complessità territoriale, affinché esse stesse acquisiscano e facciano propri progetti basilari per affermarsi come “cittadini del mondo”. Un'alunna, uno studente, una persona che ha avuto la fortuna di ricevere un'adeguata educazione ed educazione geografica è una / o cittadina / o del mondo curiosa / o, consapevole, partecipe e solidale.