Roma tra il fiume, il bosco e il mare è quel settore della città compreso tra il Raccordo anulare e il Tirreno che si sviluppa lungo il corso inferiore del Tevere e ha come margine orientale il grande sistema boscato costituito dalla Pineta di Castelfusano e dalla Tenuta di Castelporziano. È una Roma meno conosciuta ma dotata di caratteri ambientali peculiari che permettono ancora di ipotizzare una diversa concezione della città attraverso la quale rispondere ad una delle grandi sfide della modernità coniugando progetto urbano, paesaggio ed ecologia e configurando nuove reti infrastrutturali e ambientali. Il suo territorio è caratterizzato da straordinarie preesistenze archeologiche (le aree di Portus e di Ostia Antica) e da sistemi naturalistici caratterizzati dai paesaggi dell’acqua legati al fiume e alle opere di bonifica attuate tra il 1888 e gli anni Trenta del Novecento; è però anche disseminato di paesaggi-scoria, veri e propri sottoprodotti dello sprawl e di un’urbanizzazione rapida e incontrollata. L’obiettivo dello studio è quello di offrire un contributo per invertire i caratteri dell’urbanizzazione di questa parte di città assumendo una prospettiva che punta sulle risorse naturali e culturali per assicurare nuovi e più equilibrati cicli di vita alle strutture insediative. Le indagini, le proposte progettuali e il masterplan che ne costituisce il provvisorio esito finale tendono infatti a misurarsi con il tema del radicamento dei tessuti urbani nella storia e nella geografia dei luoghi; essi assumono infatti questo genere di dati come elementi costituitivi per la riattivazione dei sistemi territoriali e ambientali e per la riconnessione e la rigenerazione urbana degli insediamenti più recenti.