La presenza della scuola nel contesto urbano esprime il ruolo civile e sociale di un’architettura capace di annotare i processi di cambiamento della collettività.
Nel nostro Paese, a quasi quarant’anni dalla emanazione della normativa per l’edilizia scolastica (D.L. 18 dicembre 1975), si assiste a un rinnovato interesse nei confronti del tema della scuola, manifestato anche attraverso lo strumento dei concorsi internazionali di architettura banditi, sul nostro territorio, come strategia di rinnovamento delle periferie.
La legge del marzo 2003, che portava a compimento la riforma dei cicli scolastici e dichiarava di voler dare una risposta istituzionale alla evoluzione della realtà contemporanea, ha introdotto una riflessione sulle nuove esigenze di spazi per la didattica, connessa anche con una diversificazione più forte tra formazione classica e professionale.
Mentre le norme, dunque, ratificano il processo di trasformazione in atto e, in alcuni casi già avvenuto, l’architettura e chiamata a dare risposte con modelli spaziali in grado di soddisfare una nuova idea di scuola.
Il libro, come ideale conclusione dei temi affrontati nella ricerca all’interno del QART e delle sperimentazioni progettuali nel Laboratorio di progettazione del terzo anno e del laboratorio di laurea, intende indagare sulle relazioni tra modelli educativi e modelli tipologici con l’intento di instaurare un rapporto diretto, tra ricerca e progetto.
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