Programmazione di fabbisogno di personale docente

Data di aggiornamento: 28/10/2024 - 13:51

Il Senato Accademico nella seduta del 12 luglio 2022 ha proceduto alla revisione dei criteri per l’assegnazione delle risorse destinate al reclutamento di professori e ricercatori a Facoltà e Dipartimenti. Il principio guida è stato quello di favorire e stimolare l’integrazione della programmazione dei Dipartimenti nella programmazione dell’Ateneo, superando l’autonomia e la frammentarietà delle programmazioni annuali basate sulle precedenti 4 quote (storico, didattica, ricerca, strategico).

Con l’obiettivo di migliorare gli indicatori del sistema di ripartizione del FFO (studenti regolari, parametri quota premiale, indicatori di performance della ricerca) il modello di assegnazione dei punti-organico è stato basato su una quota-base e una quota premiale.
La quota-base è volta ad assicurare una corretta e stabile programmazione lungo il triennio di riferimento, mentre la quota premiale deve correlare i risultati dell’Ateneo al contributo offerto dai singoli Dipartimenti, ferma restando la declinazione di comuni obiettivi. 
In fase di prima applicazione il peso della quota-base è dell’85% e la quota premiale pesa per il 15% con la previsione di incrementarlo nelle programmazioni future. A queste due quote si sono aggiunte una quota per le chiamate dirette e una quota pari al 15% del portafoglio assunzionale per progetti strategici e/o innovativi in capo alla Magnifica Rettrice.
Nella fase transitoria tra vecchio e nuovo modello, la quota-base è stata suddivisa in due componenti: una componente retrospettiva (basata sulle assegnazioni passate dell’ultimo triennio, con peso pari al 35%) e una componente prospettica (basata sulle cessazioni future previste da turn-over per raggiunti limiti di età, con peso del 50%).
La componente retrospettiva è calcolata utilizzando la media dei pesi in millesimi, relativi ad ogni singolo Dipartimento, derivati dalla sofferenza didattica (90%) e dalle cessazioni storiche nell’ultimo triennio (10%). A livello applicativo, è stato previsto un aggiornamento annuale di tutte le variabili utilizzate, con lo scorrimento in avanti sia delle cessazioni sia della componente delle assegnazioni passate (storico e didattica).
Per quanto concerne la quota premiale, la scelta effettuata è stata in linea con la finalità di collegare la premialità dei Dipartimenti ai criteri della programmazione triennale, in particolare con riferimento a quanto previsto dall’art. 6 del DM 289/2021 “Quota premiale, qualità del sistema universitario e riduzione dei divari”, che definisce per il triennio 2021-2023 i criteri per l’assegnazione della quota premiale del FFO alle università statali: a) 60% in base ai risultati della VQR 2014-2019; b) 20% in base alla qualità del reclutamento; c) 20% in base alla cosiddetta “riduzione dei divari” con riferimento agli indicatori “prioritari” dei 5 obiettivi della programmazione triennale 2021-2023. Per il calcolo della quota premiale è stato utilizzato lo stesso criterio adottato a livello nazionale, basandosi sugli indicatori quali-quantitativi IRAS che misurano la qualità dei prodotti della ricerca, valutati anche tenendo conto della dimensione (numero totale di prodotti) dell’Ateneo.

Con la delibera n. 182 del 12 luglio 2022, il Senato Accademico per i Dipartimenti ha stabilito che:

  • le risorse destinate alla Programmazione di fabbisogno di personale docente siano suddivise in due quote distinte, denominate “quota-base” e “quota premiale”, alle quali si aggiungono le due quote in capo alla Rettrice destinate rispettivamente a progetti strategici e/o innovativi, pari al 15% delle disponibilità, e alle “chiamate dirette”; 
  • in fase di prima applicazione il peso della quota base sia pari all’85% e il peso della quota premiale sia pari al 15% delle risorse disponibili per il biennio di Programmazione di fabbisogno di personale docente 2022- 2023; 
  • la quota base sia composta da una componente retrospettiva (basata sulle assegnazioni passate dell’ultimo triennio, con peso pari al 35%) e da una componente prospettica (basata sulle cessazioni future previste da turn-over per raggiunti limiti di età, con peso del 50%); 
  • la componente retrospettiva sia calcolata utilizzando la media dei pesi in millesimi, relativi ad ogni singolo Dipartimento, derivati dalla sofferenza didattica (con peso pari al 90% e calcolata utilizzando i criteri del precedente modello) e dalle cessazioni storiche nell’ultimo triennio (con peso 10% e calcolate confrontando il totale dei punti organico di ciascun anno del triennio considerato con il totale dei punti organico di cinque anni prima);
  • la componente prospettica sia calcolata utilizzando il peso in millesimi di ogni singolo Dipartimento relativamente alle cessazioni future per il triennio successivo, considerando quelle effettive per il primo anno del triennio e quelle previste per anzianità anagrafica per i 2 anni seguenti; 
  • la componente premiale, pari al 15% delle risorse disponibili per il biennio di Programmazione di fabbisogno di personale docente 2022-2023, sia calcolata per il 50% sulla base dell’indicatore quali -qualitativo IRAS1 e 2 (che considera i prodotti del totale del personale di Sapienza) e per il 50% sulla base dell’indicatore IRAS2 (che considera i prodotti del personale che è stato assunto o ha conseguito avanzamenti di carriera nel periodo 2015-2019 - qualità del reclutamento).

Per le Facoltà il Senato Accademico nella medesima seduta ha stabilito che: 

  • la ripartizione delle risorse sia effettuata utilizzando come criterio il numero degli studenti iscritti ai corsi di studio considerati ai fini della determinazione della quota base del FFO relativa al costo standard, attraverso il rapporto tra il numero degli iscritti al corso di studi (considerati ai fini del costo standard) ponderati con la numerosità di riferimento della classe e la durata legale del corso;
  • le Facoltà provvedano ad attribuire le risorse assegnate ai Dipartimenti afferenti, individuando opportuni indicatori relativi alle prestazioni didattiche tenendo anche conto del paniere dei criteri MUR (indicatori PRO 3, obiettivi A e C ex D.M. 289/2021); 
  • le risorse assegnate dalle Facoltà prevedano esclusivamente procedure a valere sull’art. 18 c. 4 della L. 240/2010 (chiamate dall’esterno) per la docenza o per ricercatori secondo il nuovo dettato dell’art. 24 della L. 240/2010 così come riformato dall’art. 14 della L. 79/2022.

 

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Il Senato Accademico ed il Consiglio di Amministrazione, con diverse delibere a partire dall’anno 2014, hanno stabilito i criteri per l’assegnazione delle risorse destinate ad assunzioni di personale docente.
L’attribuzione delle risorse assunzionali si definisce tenendo conto dei seguenti ambiti con le specifiche percentuali:
 - “storico”: 20%;
 - “esigenze didattiche”: 30%;
 - “produttività della ricerca scientifica”: 30%;
 - “esigenze strategiche di Ateneo”: 20%.

I Dipartimenti e le Facoltà comunicano la propria programmazione in anticipo rispetto alla determinazione della facoltà assunzionale.
Nella programmazione, ciascuna struttura indica le proprie esigenze di personale per i diversi ambiti, specificando i ruoli e i settori scientifico disciplinari (SSD) richiesti e riportando le decisioni deliberate.

Le risorse attribuite alle Facoltà, come previsto dallo Statuto di Sapienza, sono quantificate in misura pari al 20% nell’ambito dei criteri “storico” ed “esigenze didattiche”.

Per quel che attiene il “Criterio storico”, ai fini del computo è presa in considerazione, per ogni SSD del Dipartimento, la differenza algebrica tra reclutamento complessivo (procedure selettive e valutative, chiamate dirette, tenure-track) e cessazione di docenti, quantificata in termini di variazione percentuale di punti organico. Dal computo sono esclusi RTD-A finanziati con fondi propri dei Dipartimenti.

Per il criterio delle “Esigenze didattiche” si considera per ogni SSD l'indicatore dato dal rapporto tra domanda degli studenti e docenza disponibile. La domanda è valutata moltiplicando il numero di CFU (convertiti in ore al numeratore in base al calcolo medio dei CFU, come previsto dal Regolamento Didattico di Ateneo) di ogni insegnamento (o modulo) erogato del SSD per il numero di studenti che richiedono l'insegnamento, rapportato alla numerosità di riferimento della classe di laurea (DM 987/2016). La docenza disponibile è costituita dalla docenza interna (con pesi pari a 120 ore per Professori di I fascia e II fascia a tempo pieno; 80 ore per Professori di I fascia e II fascia a tempo definito; 90 ore per RTD-B, 48 ore per RU; 60 ore per RTD-A, esclusi RTD-A finanziati con fondi propri dei Dipartimenti), integrata dai docenti in convenzione, considerando il numero di ore effettivamente affidate. I dati sono estratti dalla più recente banca dati consolidata. L’esigenza di integrazione del corpo docente è, per ciascun SSD, pari alla docenza necessaria per riportare a 1 il rapporto domanda/docenza. Nel caso di SSD presente su più Dipartimenti, il risultato è ripartito proporzionalmente alla domanda servita dai docenti interni di ciascun Dipartimento. E’ stato altresì aggiunto nel calcolo dell’indicatore didattica il numero di tesi (laurea. Laurea magistrale, ciclo unico) per SSD pesate con il numero di CFU di pertinenza. Sono state. Inoltre, attivate nuove modalità operative. L’Amministrazione centrale esegue la ricognizione delle sofferenze didattiche per ciascun SSD con una prima imputazione ai Dipartimenti delle stesse secondo il criterio vigente ed in ordine di sofferenza decrescente; le risultanze sono trasmesse al Dipartimento e al Preside di Facoltà; Preside e Direttori di Dipartimento di concerto segnalano all’Amministrazione, entro e non oltre 10 giorni dalla data di ricezione, eventuali situazioni di difformità, indicando, ove necessario, su quale corso/i di laurea e su quale Facoltà il SSD si trova in maggiore sofferenza; l’Amministrazione verifica le segnalazioni, entro e non oltre 7 giorni, ed opera eventuali spostamenti ai fini del calcolo degli indicatori dipartimentali in ambito didattica così indirizzando l’utilizzo delle risorse nel SSD sofferente, dandone comunicazione a Direttori e Preside di Facoltà; l’Amministrazione invia al Consiglio di Amministrazione il computo complessivo dei punti organico e l’elenco dei SSD per i quali la sofferenza didattica si traduce in una spettanza minima di p.o. pari a 0,5; il Consiglio di Amministrazione delibera l’attribuzione delle posizioni ai dipartimenti, presa visione delle priorità riportate nelle schede di programmazione, con indicazione delle risorse vincolate (sia in termini di tipologia PO - libero, PA - libero, upgrade PA, RTD che di numerosità) ai fini della riduzione delle sofferenze didattiche.

Il criterio “Produttività della ricerca scientifica” valuta l’impatto della produzione scientifica dei singoli SSD per ogni Dipartimento sulla base dei prodotti della ricerca dei docenti, estratti dal catalogo di Ateneo IRIS, con riferimento all’arco temporale specificato nei parametri (vigenti) per l’ASN. Nel caso di SSD afferenti a più Dipartimenti, la valutazione è eseguita con riferimento ai docenti appartenenti al singolo Dipartimento. Per ciascun SSD è calcolato il valore medio di riferimento dei parametri specificati nei criteri ASN vigenti, ponderato sulla base della numerosità dei rispettivi docenti. I valori medi per SSD così individuati sono confrontati con i valori soglia nazionali stabiliti per l’ASN. Per i ricercatori sono adottati i valori soglia per l’abilitazione a professore di II fascia, per i professori di II fascia i valori soglia per l’abilitazione a professore di I fascia e per i professori di I fascia i valori soglia richiesti per far parte delle commissioni di abilitazione nazionale. L’indicatore complessivo di produttività della ricerca è determinato previa normalizzazione dei singoli contributi relativi ai singoli parametri dell’ASN. Per ciascun indicatore normalizzato è fissato un valore massimo pari a 5. Rapporti superiori a tale soglia sono ricondotti al valore massimo. Ai fini dell’assegnazione delle risorse, l’indicatore complessivo è ottenuto considerando la media, pesata in base alla numerosità della fascia di appartenenza, dei valori normalizzati per professori e ricercatori appartenenti al singolo SSD. I prodotti della ricerca sono estratti dal catalogo IRIS nel momento in cui la programmazione dei singoli Dipartimenti viene trasmessa in Ateneo. Per i Dipartimenti che ne facciano esplicita richiesta con apposita delibera, a seguito della peculiarità dei propri SSD/SC, può essere restituito il valore dell’indicatore complessivo medio ponderato a livello di SC. E’  stato altresì stabilito di usare un fattore di correzione pari alla numerosità diretta dei Dipartimenti e di introdurre una clausola di salvaguardia, al fine di contenere le variazioni in termini di punti organico attribuiti ai Dipartimenti - in ambito ricerca -  con l’utilizzo del fattore correttivo “numerosità dipartimentale”, nel range ± 15% rispetto alle attuali metodologie di calcolo.

Per il criterio “esigenze strategiche di Ateneo”, l’assegnazione delle risorse e delle relative posizioni prende in considerazione iniziative quali quelle finalizzate all’incremento degli iscritti, l’attivazione di nuovi corsi di studio e/o nuovi insegnamenti innovativi o strategici, l’attivazione di corsi di studio e/o di insegnamenti finalizzati alla promozione dell’internazionalizzazione, in particolare quelli in lingua straniera, il mantenimento di insegnamenti comunque ritenuti essenziali nell’ambito dell’offerta didattica dell’Ateneo, la valorizzazione dei laboratori didattici e le attività di formazione in relazione alle esigenze del territorio, il potenziamento ovvero l’innovazione in aree scientifiche e disciplinari strategiche per le politiche di didattica, ricerca e terza missione dell’Ateneo, il potenziamento delle sedi decentrate e le politiche di sviluppo stabilite dagli Organi di Governo dell’Ateneo sulla base della programmazione pluriennale. L’assegnazione delle risorse tiene conto, altresì, di eventuali interventi normativi che comportino variazione dell’Offerta formativa, nonché di eventuali esigenze di tipo assistenziale.
Le risorse dell’ambito “esigenze strategiche” sono anche utilizzate per arrotondamenti utili alla piena spendibilità delle facoltà assunzionali.
I risultati dei calcoli per l’attribuzione delle risorse, pubblicati sul sito istituzionale dell’Ateneo, sono convertiti in millesimi di punti organico e successivamente in posizioni per le diverse tipologie di ruolo.

Il Consiglio di Amministrazione, quindi, attribuisce le posizioni alle singole strutture, che ne deliberano l’assegnazione ai SSD secondo la propria programmazione.
I criteri di ripartizione sono sottoposti a revisione periodica.
 

 

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