Elettrodinamometro di Weber

Regio Istituto Fisico di Roma; post 1880; 20 x 20 x 79

Lo studio quantitativo delle forze elettrodinamiche è stato affrontato, tra gli altri, da W. Weber (1841) al quale si deve anche la progettazione e la costruzione del primo elettrodinamometro. Il principio di funzionamento consiste nell'impiego di una bobina mobile libera di ruotare nel campo magnetico di una bobina fissa, entrambe percorse da corrente d'intensità i e i'. A parità di geometria dei conduttori, la forza che si esercita sul circuito mobile dipende solo dal prodotto delle intensità i e i', al cui valore è possibile risalire in base all'angolo di deviazione della bobina mobile.

Nel loro impiego d'origine gli elettrodinamometri venivano destinati a misure assolute di corrente; in seguito, quando tali metodi di misura andarono in disuso, questi strumenti vennero usati per lo più per misure in c.a., come wattmetri, amperometri e voltmetri (la deviazione della bobina mobile non varia invertendo in entrambi i circuiti il verso della corrente, condizione che rende gli elettrodinamometri adatti a misure in c. a.).

Nell'elettrodinamometro di Weber modificato da Siemens, qui esaminato, ambedue le bobine sono sferiche, concentriche. Questa particolare geometria è stata suggerita da O. Frölich (1871) al fine di rendere il campo magnetico perfettamente omogeneo. Il filo di sospensione della bobina mobile serve anche per l'ingresso della corrente, la cui uscita è realizzata mediante pescaggio di un prolungamento del filo in una soluzione acida; la lettura è a specchio e lo smorzamento delle oscillazioni è ad aria.

Quando si eseguono misurazioni in c.c., per evitare l'azione direttrice del campo magnetico terrestre, è possibile orientare il corpo dello strumento, per rotazioni intorno ad un asse, in modo che le linee di forza della bobina mobile nella posizione di riposo siano parallele a quelle del campo magnetico terrestre orizzontale.

(M. Grazia Ianniello)

 

Siemens & Halske, Berlino; 1886; 19 x 19 x 43 Siemens & Halske, Berlino; 1890 ca.; 25 x 30 x 18