Galvanometro astatico a specchio di Thomson

Carpentier, Parigi; 1890; 22 x 24 x 28

Il galvanometro a specchio di W. Thomson (1850 ca.) segna un notevole passo in avanti nell'aumento della sensibilità di questa classe di strumenti, grazie a due innovazioni: il sistema magnetico e il sistema astatico. 

Nel sistema magnetico proposto da Kelvin si fa uso, in luogo di un ago magnetico, di due serie di sottili magneti paralleli con polarità invertite, incollati su una lastrina circolare di mica, e rigidamente connessi ad un'asta. Ciascun sistema di aghi oscilla all'interno di una coppia di bobine nelle quali la corrente da misurare viene inviata in verso opposto in modo da aumentare l'azione magnetica. La lettura dell'angolo di rotazione del sistema mobile si esegue mediante uno specchio, interposto tra i due aghi, con il metodo di Poggendorff.

Lo smorzamento delle oscillazioni è ad aria. L'effetto astatico viene esaltato per mezzo di un magnete compensatore con gli estremi ricurvi verso il basso, posto al di sopra dello strumento, che può ruotare e scorrere lungo un'asta girevole (qui mancante). Facendo ruotare il magnete è possibile regolare la posizione di zero dell'immagine luminosa mentre facendolo traslare in verticale si varia la sensibilità dello strumento. Il galvanometro a specchio è stato impiegato principalmente nelle misure di isolamento dei cavi telegrafici. L'esemplare in esame fu acquistato per 400 franchi, come risulta dalla nota 193 del Registro delle fatture dell'Istituto Fisico di Roma.

(M. Grazia Ianniello) 

Siemens & Halske, Berlino; 1887; 23 x 21 x 45

Siemens & Halske, Berlino; 1890 ca.; 25 x 25 x 36