Lessico leopardiano

 

Il progetto "Lessico leopardiano" è nato nel 2011 per iniziativa di Novella Bellucci e Franco D'Intino, con l'intento di indagare le opere leopardiane attraverso le ricorrenze lessicali.
Tra il 2011 e il 2012 sono state affidate le prime tesi di laurea di impianto lessicale, e nel 2011 un convegno ("Per un lessico leopardiano", Frascati, 9 maggio 2011) ha dato inizio ai lavori, con la partecipazione di Giorgio Stabile.
Ne è scaturito un volume di sperimentazione che raccoglie i saggi dei partecipanti (Per un lessico leopardiano, a cura di N. Bellucci e F. D'Intino, Roma, Palombi, 2011).
In seguito il gruppo di lavoro si è allargato a studiosi di altre discipline (Stefano Gensini, Camilla Miglio, Roberto Nicolai, Stefano Velotti). Nel corso di vari seminari con molti dei più giovani collaboratori è stato messo a punto un metodo rigoroso di analisi semantica, grazie al quale ha potuto vedere la luce il primo volume del nuovo Lessico leopardiano 2014, per i tipi di Sapienza Editrice (2014). 
Il gruppo, arricchitosi di nuovi collaboratori, ha poi pubblicato, con scadenza regolare, il "Lessico Leopardiano 2016" e il "Lessico europeo. Sezione europea: il movimento" (2018), scaricabili sulla Homepage.
In corso di pubblicazione è il "Lessico Leopardiano 2020", con le seguenti voci:  Allegoria, Divertimento, Emendazione, Equilibrio, Etimologia, Festa, Francia/francese, Ingenito/ingenuo, Leggerezza, Medicina, Meraviglia, Moderazione, Ornamento, Ozio, Riso/sorriso/derisione, Sentimentale, Solitudine, Tenerezza (di Giulia Abbadessa, Arianna Brunori, Serena Laiena, Marianna Liguori, Domenico Cerrato, Francesca Cupelloni, Marco Fabbrini, Chiara Poce, Giulia Puzzo, Francesca Fiumara, Lorenzo Moltedo, Stefano Bragato, Beatrice Tomei, Francesca Favaro, Lorenzo Adone, Flavia Di Battista, Ambra Belloni, Silvia Rapagnà).
 
 
 
"Il y a des mots dont la fréquence, chez un auteur, nous révèle qu'ils sont en lui tout autrement doués de résonance, et, par conséquent, de puissance positivement créatrice, qu'ils ne le sont en général".
 
Paul Valéry, «Première leçon du cours de poétique» (1937)
 
 
"Spesso ... ho compiuto viaggi deliziosi, imbarcato su una parola, tra gli abissi del passato, come l'insetto che, posato su quelche filo d'erba, galleggia lasciandosi trasportare dalla corrente di un fiume. ... Partito dalla Grecia, arrivavo a Roma e attraversavo la distesa delle età moderne. Che bel libro si potrebbe comporre raccontando la vita e le avventure di una parola! [...] Tutte sono impregnate di un potere vivo che attingono dall'anima e che le restituiscono n virtù dei misteri di un'azione e di una reazione meravigliose tra la parola e il pensiero."

 

Honoré de Balzac, «Louis Lambert»

 
 
 

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