Chi siamo

 

La Biblioteca di Filosofia costituisce una delle più alte espressioni al mondo del sapere filosofico e pedagogico. La Biblioteca nasce come strumento di studio e di approfondimento delle scienze pedagogiche con l’istituzione nel 1874 del Museo di Istruzione e di Educazione voluto da Ruggero Bonghi. Al Museo fu subito annessa una Biblioteca affidata alla sapiente direzione di Antonio Labriola. Tuttavia nel 1891 il Museo dell’Istruzione fu soppresso e i suoi libri affidati alla Biblioteca Nazionale "Vittorio Emanuele II" prima e alla Biblioteca Alessandrina poi. Perché le scienze pedagogiche dell’Università romana potessero riavere la propria Biblioteca fu necessario attendere l’istituzione nel 1904, per iniziativa di Luigi Credaro, della Scuola di Pedagogia e, nel 1906, del Museo Pedagogico dell’Università di Roma nei cui locali ritornarono a confluire i libri. Questa raccolta costituisce il primo nucleo librario dell’attuale Biblioteca di Filosofia.

La decisa trasformazione conseguente alla riforma universitaria del 1925 voluta da Giovanni Gentile, portò dapprima alla trasformazione della Scuola di Pedagogia nella Scuola di Filosofia diretta dallo stesso Gentile fin dal suo nascere, fino alla successiva evoluzione nel 1937, in occasione del trasferimento dell’Università di Roma nella nuova Città universitaria avvenuto nel 1935, nell’Istituto di Filosofia. Alla direzione della Biblioteca dopo Giovanni Gentile, che come si è detto la tenne fino alla morte (1944), si succedettero Pantaleo Carabellese dal 1944 al 1947, Guido De Ruggiero per pochi mesi tra il 1947 e il 1948, Carlo Antoni dal 1948 al 1958, Guido Calogero dal 1958 al 1959, Franco Lombardi dal 1959 al 1971 e quindi Tullio Gregory che, fin dai primi anni della sua attività accademica si interessò vivamente alla Biblioteca e sotto la cui direzione, nel 1980, la Biblioteca si trasferì dalla Città universitaria nell’attuale sede di Villa Mirafiori. Un parte rilevante nella crescita e nell’organizzazione della Biblioteca di quegli anni si deve alla signora Teresa Capocci che, entrata giovanissima bibliotecaria nel 1919, ne ha successivamente tenuta la direzione fino al 1977. Negli anni a seguire alla direzione si sono avvicendati Vittoria Nasti, Nicoletta Heusch e Gaetano Colli.

Per la formazione delle raccolte della Biblioteca ha influito, in maniera determinante, l’apporto di numerose e importanti donazioni. Infatti il prestigio acquistato dalla Scuola Filosofica e Pedagogica dell’Università di Roma e il legame che si è costituito tra la Biblioteca di Filosofia e tante eminenti personalità di Filosofi del Novecento ha fatto sì che in questa Biblioteca confluissero, dopo la loro morte, quasi per naturale vocazione, anche le biblioteche private che erano loro appartenute. Di eccezionale importanza è il “Fondo Giovanni Gentile” che assieme all’Archivio personale, di grandissimo valore storico e documentario, appartenuto a quello studioso, costituisce la “Fondazione Gentile” annessa alla Biblioteca. Allo stesso modo sono state versate nella Biblioteca le raccolte librarie di altri precedenti direttori e professori: Guido De Ruggiero, Carlo Antoni, Guido Calogero, Franco Lombardi, Maria Corda Costa. Lo stesso richiamo ha favorito, anche recentemente, il lascito personale, o per iniziativa degli eredi, delle biblioteche di altri eminenti esponenti della cultura filosofica italiana. Si tratta dei seguenti studiosi:, Balbino Giuliano, Adolfo Levi, Francesco Montalto, Mario Niccoli, Piera Pozzan, Luigi Scaravelli, Marcello Segreto Amadei, Luigi Vagnetti, Icilio Vecchiotti. La Biblioteca ha ricevuto anche la donazione del fondo librario dell’Associazione Artistica Internazionale.

Tutto questo fa, di quella di Filosofia, una grande Biblioteca di biblioteche ed è appunto in questa direzione e in relazione a questo aspetto che si muovono i progetti di valorizzazione scientifica. Questa natura pluridimensionale della Biblioteca di Filosofia, dove accanto alla raccolta principale, alla letteratura recente e ai periodici convergono una moltitudine di biblioteche d’autore, ne fa un “luogo” di ricerca e di indagine di estremo interesse. Essa rappresenta in maniera somma un luogo d’incontro di generazioni lontane e vicine, di dialogo autentico tra i vivi e i morti, di custodia e di diffusione della memoria filosofica collettiva. La Biblioteca di Filosofia si offre così per essere indagata e percorsa secondo gli stimoli culturali e gli interessi scientifici di ciascuno, seguendo gli innumerevoli ‘percorsi’ di ricerca che i suoi fondi propongono. La Biblioteca ospita quotidianamente centinaia di studenti e di studiosi provenienti da ogni parte del mondo cui offre, oltre ai servizi di carattere bibliografico tradizionale, anche le più evolute tecnologie informatiche e digitali il cui sviluppo è in continua espansione.

 

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