Cordoglio per il Prof. Marzano

Fabio Grasso Caro Frank, ricorderò la tua eleganza, il tuo stile e la tua costante disponibilità, nei confronti di tutti, sempre accompagnata dal sorriso. Il valore della tua didattica resterà nel ricordo, nitido, dei tuoi tanti discenti. Il valore delle tue ricerche sarà patrimonio prezioso per i ricercatori di oggi e di domani.
Serena Monacciari Ricordo con profondo rispetto e ammirazione il Professor Marzano, relatore di entrambe le mie tesi di laurea. Le mie email esordivano con "Gentile Professor Marzano..", le Sue risposte con "Cara Serena...". Sempre serio e professionale, ma allo stesso tempo accogliente e rispettoso, qualunque fosse il quesito che Gli ponevi, riusciva sempre a trovare una soluzione, uno spazio per poterne parlare nonostante i suoi numerosissimi impegni. Non so esprimere a parole la profonda stima che nutrivo e nutro per Lui. Scienziato per passione, una mente illustre in un uomo ineccepibile. Alla Sua Famiglia giungano le più sentite e sincere condoglianze.
Luigi Ridolfi Ho interrotto gli studi per qualche anno, e il Prof. Marzano fu la persona che contattai per primo per ottenere consigli al fine di riprendere il percorso di studi interrotto per cercare di portare a termine gli ultimi esami rimasti . Per chi lo ha conosciuto, è indimenticabile la sua straordinaria gentilezza d'animo, la sua generosità, pazienza e la sua sempre pronta disponibilità a fornire consigli ed aiutare chiunque gli chiedeva un aiuto. Tra gli esami rimanenti, avrei dovuto dare tra non molto proprio l'esame di Antenne con il Prof. e aver appreso tale tragica notizia è stato davvero un colpo molto duro . Grazie Prof. per la sua preziosa disponibilità e tutto l'aiuto che ci ha offerto. Sentite condoglianze alla famiglia.
Sabrina Gentile Caro Frank, è passato poco più di un mese dalla tua improvvisa scomparsa e la tua mancanza è sempre più prepotente. La tua presenza era un porto sicuro per noi, un punto di riferimento per qualsiasi consiglio personale e scientifico, una persona su cui poter contare. E' bello ricordare il tuo sorriso coinvolgente, il tuo sguardo complice, la tuo voce calda e avvolgente, e i tuoi modi sempre così affabili e composti. Riuscivi a trovare sempre le parole giuste anche nei momenti più difficili ed ora in tanti stiamo cercando di trovarle per te ma è veramente complicato. In questo mese in momenti in cui la pazienza vacillava mi sono trovata a pensare "Come si sarebbe comportato Frank? che cosa avrebbe detto?" allora ho respirato ed ho cercato di trovare il lato positivo della situazione e ho pensato a come poterla migliorare, perché questo è il più grande insegnamento che ci hai lasciato, con il tuo esempio e con il tuo "modus operandi" hai segnato una traccia indelebile in ogni persona che ti ha incontrato, anche solo per qualche minuto. Grazie di tutto Frank, spero che riusciremo a portare avanti le tue innumerevoli iniziative e le tue idee sempre pregevoli e lungimiranti. Ad maiora semper!
Maria-Gabriella Di Benedetto Ho letto che Frank ci aveva lasciati mentre ero in missione negli Stati Uniti, dove sono tutt’ora. Sono rimasta attonita, come se quanto leggessi fosse irreale, e ancora non riesco a rassegnarmi alla drammatica evidenza che Frank non è più tra noi. So bene che, quando sarò tornata in Dipartimento, l’assenza di Frank diventerà terribilmente tangibile; la perdita di un collega per il quale ho avuto profonda stima e totale fiducia, sempre all’ascolto, intelligente e brillante, infaticabile nei suoi impegni accademici, e al quale sarò per sempre grata per l’aiuto e la collaborazione che mi ha sempre dimostrato in ogni possibile occasione. Scrivo queste poche parole di cordoglio con una grande tristezza nel cuore di non rivedere più Frank. Porgo alla famiglia di Frank, a sua moglie e ai suoi figli, le mie più sentite condoglianze.
Mario Montopoli Caro Frank, ho avuto la fortuna di incontrarti per la prima volta nella “casetta solare” (mai appellativo più adatto per te), nel 2003 quando eri ricercatore all’università Dell’Aquila. Io ero uno studente, neanche troppo brillante, e ti chiesi la tesi attratto dalla tua chiarezza e sicurezza. Da li iniziò un percorso che è durato quasi 20 anni che mi ha cambiato la vita. Chissà dove sarei ora se non ti avessi incontrato. Mi hai insegnato molto Frank, ma al di là del sapere, mi hai trasmesso un modo di stare al mondo e che poterò sempre con me. Sei stato un maestro esemplare. Ricordo, da neolaureato, le tue telefonate interminabili per parlare dell’articolo di turno, tu eri sempre rigorosamente in movimento perché non amavi perder tempo. Una volta la conversazione, forse per via delle numerose gallerie che stavi attraversando, si interruppe una decina di volte ma tu insistetti nel richiamare fino al termine dei concetti di cui si stava discutendo. Oppure, ricordo quando eri di ritorno da una vacanza, e con tuoi figli Marianna e Lorenzo al seguito, ti fermasti all’università per ricevermi. I tuoi figli erano ancora piccoli e giocavano a palla nel tuo studio mentre tu indirizzavi sapientemente il mio lavoro. Eri instancabile Frank. Riuscivi ad aggiornarti leggendo lavori scientifici nella metro (dicevi che tutto sommato nella metro si riusciva a leggere bene), le email alle 3 di notte (su cui si scatenava qualche battuta la mattina dopo), la scrittura dei lavori in aereo fino a pochi metri dal suolo tanto che gli assistenti di volo ti rimproveravano in continuazione. Alle presentazioni per le conferenze invece ti dedicavi solitamente la sera prima del talk con stupore dei presenti. Eri stimato dai più ma non da tutti. Ricordo situazioni in cui tu ricevetti attacchi pesanti, al limite dell’offesa personale, ma a te piaceva giocare di fioretto e di acume e riuscivi sempre a difendere le tue idee in modo brillante, lasciando i tuoi detrattori spiazzati. Alla fine pure loro finivano per ammirarti. Eri un rivoluzionario e ti piacevano le sfide. Un giorno mi rivelasti un piccolo segreto che avevi carpito da un collega americano. “se ci sono più di 5 persone al mondo che lavorano su un argomento, allora è il momento di cambiare argomento”. Hai dato vita a diversi filoni di ricerca di nicchia ma estremamente innovativi, non trascurando mai gli argomenti più avventurosi (un colpo al cerchio e uno alla botte, ripetevi spesso) o quelli audaci. Sei stato per me un maestro prima, un collega poi e un amico come pochi. Mi piacevano molto le tue condivisioni selettive (così le chiamavi) di cui io mi nutrivo con piacere per imparare sempre di più da te. Ricordo, tra le altre, le uscite con i pattini sul lungomare di Pescara. Pure in quello, insieme ai tuoi figli, non ti tiravi indietro e, a ben ricordare, ti mantenevi sempre in equilibrio, come in una metafora della tua intensa vita. Mi piacerebbe se un giorno, uno dei miei figli, incuriosito dalla visione di una nostra foto insieme mi chiedesse di raccontargli di te. Darei sfogo a tutti i miei ricordi per trasmettergli un pò di te. Frank, ti poterò sempre con me, nei miei pensieri, nel mio cuore.
Gianluca Palermo Il sorriso, la gentilezza, la grande disponibilità. Erano queste le doti, non comuni, che all'inizio più mi colpirono di te, Frank. Poi ebbi modo di conoscere anche le tante altre tue qualità, sia umane che professionali. Riuscivi a stimolare e a motivare dando una visione positiva e costruttiva delle cose, spesso facendo ricorso anche alla saggezza dei proverbi. "Gutta cavat lapidem" commentavi a chiusura di una considerazione sulle difficoltà o sugli ostacoli che a volte si manifestano. "Chi semina, raccoglie" era il tuo modo di far capire che l'impegno non è mai vano, e presto o tardi verrà premiato. E credo che tu abbia seminato tanto, forse molte volte senza neanche esserne consapevole. Sono sicuro che l'esempio che ci hai dato è, e sarà, fonte di ispirazione per molti di noi che hanno avuto la fortuna di conoscerti. E spero che il ricordo di tanti insegnamenti, unito a quello di tanti momenti di serenità ed allegria vissuti insieme a te, ci aiuti anche a rendere più sereno il tuo ricordo, in questo momento così difficile. Ci mancherai tanto. Ciao Frank.
Paola Faggian Caro Frank è passato quasi un mese e ancora non riesco a credere a quello che è ti è successo. Difficile è esprimere quello che provo e non potrei capire l'autenticità delle parole che sono state scritte per te se non ti avessi conosciuto. Oltre ad essere uno scienziato di riferimento, hai mostrato avere delle grandi qualità umane. La tua eleganza, il tuo garbo ti rendevano speciale. Vivrai sempre nel mio ricordo. Mi sento fortunata averti incontrato.
Stefano Pisa Ciao Frank, Non dimenticherò mai le lunghe chiacchierate fatte a discutere dei problemi e delle aspettative del nostro corso di Laurea. Animati dalla volontà di migliorare le cose sempre nell’ottica degli studenti. E poi le ore passate a discutere dei piani di studio e dei suggerimenti da dare agli studenti. Abbiamo visto insieme centinaia di piani di studio e mai una volta ci siamo trovati in disaccordo. La stanza tua e prima del prof d’Auria con le finestre aperte sui tetti di Roma. Poi qualche volta ci vedevamo in metro e i discorsi continuavano come se non si fossero mai interrotti...
Paolo Di Girolamo Caro Frank, è tutto così incredibile, devastante ed incredibile. Quello che ti è accaduto mi porta a pensare a quanto sia ingiustamente caduca e fugace la vita. Non ci hai dato nessun preavviso, non ci hai dato il tempo di prepararci ... sono passate settimane, ma è come se il tempo si fosse fermato … per quanti di noi ti consideravano un punto di riferimento.

© Università degli Studi di Roma "La Sapienza" - Piazzale Aldo Moro 5, 00185 Roma - CF 80209930587 PI 02133771002