Dagli esemplari d’erbario al paesaggio naturale: il leccio

Passeggiando (virtualmente) sotto l’ombra dei nostri boschi di Fagaceae.

 

Il leccio (Quercus ilex L.) appartiene alla famiglia Fagaceae ed è la specie caratteristica di boschi sempreverdi e della macchia mediterranea. Numerosi fossili vegetali testimoniano la presenza di querce sempreverdi nel Bacino del Mediterraneo ancor prima della presenza dell’uomo, insieme ad elementi di un’antica flora oramai scomparsa di cui sopravvivono specie in Nord America e Cina.

 

COME RICONOSCERLO

  • È un albero sempreverde alto fino a 25 m, dalla chioma espansa e di un bel colore verde scuro.
  • La corteccia è inizialmente grigia e liscia, con l’età diventa nerastra e finemente screpolata in placche quadrangolari.
  • Le foglie, lunghe 4-9 cm e larghe circa la metà, sono alterne, ovato-lanceolate e di consistenza cuoiosa. La lamina è lucida e di colore verde scuro nella pagina superiore, grigiastra per densa pelosità in quella inferiore. Il margine fogliare è generalmente intero, può essere dentato-spinoso nelle piante giovani e nei polloni (fusti che nascono alla base del tronco principale); le nervature sono pennate. La vita media delle foglie è di 2-3 anni.
  • I fiori maschili sono riuniti in infiorescenze pendule di colore giallastro.
  • I fiori femminili sono solitari o raccolti in gruppi di 2-3 su peduncoli brevi.
  • I frutti (ghiande) sono noci brune, ovali ed appuntite, racchiuse fino a metà da una cupola a squame pelose e appressate. Maturano tra settembre ed ottobre, nello stesso anno della fioritura.
  • Il periodo di fioritura è tra aprile e giugno.

 

DOVE INCONTRARLO

È molto comune nel Lazio, incluse le isole, soprattutto nella fascia costiera e subcostiera; può spingersi anche nei settori interni, talvolta fino a 1500 m. Cresce su suoli con profondità variabile e di natura diversa ma mai troppo argillosi; non tollera il ristagno di acqua. Sui versanti collinari e montuosi, su substrato calcareo, predilige le esposizioni calde (sud o ovest) e un certo grado di umidità nell’aria.

La lecceta è un tipo di bosco in cui le fitte chiome degli alberi riducono fortemente il passaggio della luce ed il sottobosco è quindi caratteristicamente povero di specie erbacee e arbustive.

In Italia viene frequentemente coltivato in parchi, giardini ed alberature stradali, sia perché ben si adatta alle potature, sia per la sua resistenza ai danni provocati dall’inquinamento.

 

USI E CURIOSITA’

Il legno, duro e compatto, è utilizzato nella realizzazione di oggetti sottoposti a forti sollecitazioni e usura, come parti di attrezzi agricoli, presse e imbarcazioni. Fornisce un carbone di eccellente qualità.

Le fronde e le ghiande venivano usate nell’antichità per la concia delle pelli, dato l’elevato contenuto in tannino.

Fin dal Neolitico, le ghiande sono state usate come foraggio e, tostate e macinate, per la produzione di farina.

Uno studio sul polline fossile conservato nei sedimenti nel fondo del Lago d’Averno, che al tempo dei Greci era considerato l’entrata all’Ade, il regno dei morti, ha dimostrato che le pendici dell’antico lago erano ricoperte da una fittissima lecceta, un bosco impenetrabile che corrisponde perfettamente alla descrizione di Virgilio nell’Eneide (VI, 237): V’era una profonda grotta, immane di vasta apertura; rocciosa, difesa da un nero lago e dalle tenebre dei boschi. Si tratta della stessa “selva oscura” del primo verso della Divina Commedia di Dante: Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita.

 

Esemplare di Quercus ilex dell'erbario Frutto del leccio Infiorescenza del leccio
Distribuzione geografica del Quercus ilex, in verde la sottospecie ilex,
in arancio la sottospecie rotundifolia, i triangoli indicano
esemplari introdotti e naturalizzati, le crocette popolazioni isolate.
Fonte: Caudullo, G., Welk, E., San-Miguel-Ayanz, J., 2017. Chorological maps
for the main European woody species.
Data in Brief 12, 662-666. DOI: 10.1016/j.dib.2017.05.007

 

In attesa di poter presto tornare a riposare sotto l’ombra dei nostri lecci: #staysafe #stayhome

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