Storia del Museo di Scienze della Terra
Il MUST (Museo Universitario di Scienze della Terra) nasce dalla fusione dei tre musei storici di Geologia, Mineralogia e Paleontologia della Sapienza Università di Roma, in cui sono custoditi 34.000 campioni mineralogici, 6.000 geologici e 100.000 paleontologici (minerali, gemme, rocce e fossili, che non di rado costituiscono esemplari unici a livello nazionale ed internazionale), oltre a libri, carte tematiche e strumenti d’importanza storica.
Il MUST è situato all’interno dell’edificio progettato dall’arch. Giovanni Michelucci, e la sua ristrutturazione prevede la costituzione di un percorso museale unitario dedicato alle scolaresche, alle famiglie e ad un turismo culturale di tipo nazionale ed internazionale per una fruizione moderna e coinvolgente. Al contempo è già in corso di esecuzione l’allestimento di un moderno deposito e di vari laboratori dedicati alla conservazione dei reperti museali e alla ricerca di livello universitario, analogamente a quanto avviene nei musei di storia naturale delle grandi città europee e mondiali.
La superficie complessiva del MUST, distribuita su 4 piani, è pari a circa 4.100 m2, di cui oltre 500 m2 dedicati al deposito e a locali di servizio e 4.000 m2 dedicati alle sale espositive; a questi si aggiungono circa 300 m2 destinati a laboratori di ricerca condivisi tra Museo e Dipartimento.
I TRE MUSEI STORICI
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Il Museo di Geologia fu fondato nel 1873 da Giuseppe Ponzi con collezioni personali e con reperti provenienti anche dal seicentesco Museo Kircheriano. Esso ospitava alcune collezioni ottocentesche di marmi antichi tra le quali la prestigiosa raccolta di Tommaso Belli che comprende circa 550 marmette, ritagliate da reperti di pietre ornamentali, venuti alla luce in occasione degli scavi di Roma antica. Nella sala espositiva, mediante rocce, pannelli, modelli in gesso e altri strumenti interattivi e postazioni multimediali, vengono trattati diversi argomenti sull’evoluzione della Terra, i rischi geologici e le risorse che derivano dalla sua dinamica, l’origine e la deformazione delle rocce, la registrazione del tempo in geologia.
Il Museo di Mineralogia è il più antico tra tutti i musei scientifici di Sapienza Università di Roma essendo stato istituito da Papa Pio VII il 13 novembre 1804. Allestito in meno di due anni, fu inaugurato il 27 ottobre 1806 sotto la direzione di Padre Carlo Giuseppe Gismondi a cui sono succeduti, in 210 anni, 13 direttori tra i quali Giovanni Strüver, chiamato a Roma nel 1873 da Quintino Sella, e Federico Millosevich, che curò il trasferimento nella sede attuale. Frutto dell'assidua opera di conservazione, raccolta e acquisizione il Museo di Mineralogia comprende una collezione di 34.000 esemplari di minerali e alcune collezioni speciali: minerali del Lazio, meteoriti, cristalli singoli, gemme naturali e sintetiche e la famosa Dactylioteca contenente 388 anelli donati da Papa Leone XII.
Il Museo di Paleontologia nacque nel 1928 quando venne istituita la Cattedra di Paleontologia. Tuttavia diverse collezioni traggono origine già nel 1864, quando con l'istituzione della Cattedra di Geologia, venne istituito il Regio Museo Geologico universitario, che raggruppava le collezioni di geologia, di paleontologia e mineralogia. Attualmente sono conservati oltre 10.000 fossili rinvenuti sia in Italia che all'estero. Il settore espositivo era costituito da due ampi saloni, uno comprendente resti di vertebrati (tra i quali spiccano l’Allosaurus fragilis e il Paleoloxodon antiquus) e la sala contenente fossili di vegetali e invertebrati, dai Protozoi ai Metazoi.