STEP 4: Citare le fonti: come scrivere citazioni, note e bibliografia
(COME FARE UNA TESI DI LAUREA. SUGGERIMENTI E CONSIGLI UTILI)
- IL PLAGIO
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Dal latino plagium, il termine vuol dire furto, rapimento. Più propriamente il furto di opere o di scritti altrui facendoli passare per propri.
Avrai già sentito parlare della legge sul diritto d'autore ( L. del 22 aprile 1941 n. 633 e successive modifiche), probabilmente quando hai avuto necessità di fotocopiare dei libri.
La legge sul diritto d'autore tutela le opere dell'ingegno di carattere creativo che appartengono alla letteratura, alla musica, alle arti figurative, all'architettura, al teatro ed alla cinematografia, qualunque ne sia il modo o la forma di espressione.
Qui ne parliamo per ricordarti di utilizzare con la massima attenzione le fonti che consulti.
Capita spesso infatti che dopo aver letto tanti documenti e averne preso appunti, non ricordi più se le frasi che hai appuntato sono il frutto della tua elaborazione o la copia dell'originale.
Per questo motivo ti consigliamo di annotare sempre i titoli e le pagine del testo che ti interessano e di riportare tra virgolette le eventuali frasi che intendi riportare nella tua tesi.
Ricorda che chi ..." presenta, come propri, dissertazioni, studi, pubblicazioni, progetti tecnici e, in genere, lavori che siano opera d'altri, è punito con la reclusione da tre mesi a un anno" (Legge del 19 aprile 1925, n. 475).
Evita il copia incolla!
Quando vuoi fare riferimento ad opere di altri devi SEMPRE CITARE la fonte.
- CITARE LE FONTI PER NON INCORRERE NEL PLAGIO
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Un elaborato di qualità si riconosce anche dal corretto uso delle citazioni e da una buona bibliografia.
Nel corso della tua ricerca leggerai molti documenti e consulterai diverse risorse online che ti forniranno le informazioni utili per redigere il tuo elaborato e sostenere le argomentazioni esposte nella tua tesi.
È importante che queste fonti siano citate in nota o nella bibliografia finale della tua tesi. Nelle pagine che seguono ti diremo come.
La citazione serve a :
- Consentire al lettore la possibilità di recuperare il testo originale che tu hai citato;
- Offrire una raccolta di scritti sullo stesso argomento, per eventuali approfondimenti o ulteriori spunti;
- Attestare l'entità della tua ricerca;
- Certificare l'originalità del tuo testo evitando il plagio.
Per assicurare l'originalità degli elaborati finali, i docenti controllano le tesi dei propri studenti. Esistono infatti dei software specifici che consentono di individuare facilmente la presenza di testi copiati da altre opere.
- GLI STILI CITAZIONALI
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Abbiamo già accennato agli stili citazionali, che vengono adottati dagli studiosi per descrivere le fonti consultate.
Essi variano a seconda dell'area disciplinare di riferimento ed è preferibile concordare con il docente, sin dall'inizio, lo stile da utilizzare, così da non dover rifare il lavoro a ricerca ultimata.
Lo stile detta le regole di descrizione della bibliografia finale e delle citazioni interne al testo (vedi Come citare all'interno del testo).
Di seguito gli stili di citazione più utilizzati
Stile citazionale
Disciplina
Sistema di citazione
Scienze sociali
Autore-Data
Umanistica
Notazione
Harvard
Scienze naturali, biologiche, mediche
Autore-Data
Informatica, Ingegneria Elettronica
Numerico
Umanistica
Autore-Num. di pagina
Scienze mediche
Numerico
Cliccando sui link potrai accedere al sito web di ciascuno stile e trovare esempi pratici su come citare i diversi tipi di documenti. Ti consigliamo quindi di consultarli per procedere in modo corretto.
Lo stile Harvard è l'unico che non ha un manuale ufficiale. Per trovare esempi sullo stile Harvard puoi far riferimento alla Guida ai riferimenti bibliografici per la prova finale dell'Università di Padova o a Guide to referencing academic work dell'Università di Bristol, entrambe basate sulle linee guida prodotte dal British Standards Institute.
- COME CITARE ALL'INTERNO DEL TESTO
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Gli stili di citazione suggeriscono anche come inserire le citazioni nel testo o a piè di pagina.
Esaminiamo qui gli esempi più comuni (in rosso).
Citazioni brevi nel corpo del testo
Per confermare in modo autorevole quello che affermi nella tua tesi, potresti voler riportare una frase significativa di un autore.
Come affermava Umberto Eco, quando «la citazione non supera le due o tre righe si può inserire nel corpo del capoverso tra virgolette basse»1, come abbiamo fatto ora, rinviando in nota il riferimento all'opera con l'indicazione della pagina ove si legge la frase riportata.
Le citazioni devono essere facilmente rintracciabili dal lettore, per questo il riferimento alla fonte deve essere preciso e identificabile. «Citare è come portare testimonianze a un processo. Dovete sempre essere in grado di reperire i testimoni e di dimostrare che sono attendibili» (Eco, 1977, p. 176).
Avrai notato che in questo esempio non c'è il rinvio alla nota. I riferimenti essenziali - autore, anno di pubblicazione e pagina in cui è riportata la frase - vengono indicati tra parentesi tonde e la fonte potrà essere rintracciata nella bibliografia finale. Questo sistema si chiama Autore-data.
Citazioni lunghe fuori del testo
Se il testo della citazione è più lungo, esso va inserito fuori del testo e rientrato rispetto al corpo principale, senza virgolette, come l'esempio che segue.
Questo metodo è molto comodo perché mette immediatamente sotto gli occhi i testi citati, consente di saltarli se la lettura è trasversale, di soffermarsi esclusivamente su di essi se il lettore è più interessato ai testi citati che al nostro commento, e consente infine di ritrovarli immediatamente quando li si cerca per ragioni di consultazione. 2
In entrambi i casi è importante che le citazioni siano fedeli all'originale.
Se vuoi omettere una parte del testo usa i tre ... di sospensione.
Se vuoi aggiungere nella citazione delle tue parole [evidenziale in parentesi quadre].
Note a piè di pagina
Le note a piè di pagina servono ad indicare la fonte della citazione inserita nel testo, ma anche per aggiungere un commento a delle affermazioni o una precisazione o un'ulteriore citazione.
Queste sono le note relative alle citazioni inserite sopra:
1 Eco, Umberto. (1977). Come si fa una tesi di laurea. Bompiani, p. 174.
2 Eco, op. cit, p.175
Op. cit. significa opera citata (in una o in poche note precedenti)
Nel caso il riferimento fosse identico, anche per la pagina, si userebbe: Eco, ibidem. ovvero "nello stesso luogo".
È consigliabile non eccedere nell'uso delle note e ricorrere ad esse solo quando è necessario. Se nel testo della tua tesi devi citare numerosi fonti, è preferibile usare il sistema Autore-data.
È ugualmente consigliabile che le note abbiano una lunghezza ragionevole.
- STILARE LA BIBLIOGRAFIA
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Nella sezione Saper leggere una bibliografia hai potuto notare la sua struttura: un elenco ordinato alfabeticamente per cognome dell'autore.
In caso di più opere dello stesso autore, puoi ordinare i titoli in ordine cronologico di pubblicazione.
Ti abbiamo anche mostrato quali sono gli elementi che compongono la descrizione bibliografica e in quale ordine sono disposti, separati dalla apposita punteggiatura.
Si tratta dell'applicazione dei cosiddetti stili citazionali.
Una volta scelto lo stile è fondamentale che si utilizzi sempre lo stesso. Questo renderà la bibliografia coerente e di facile lettura.
In Rete puoi trovare anche dei siti che ti aiutano a creare la tua bibliografia in automatico. Prova con:
- CITAZIONE DI UN LIBRO (STILE APA)
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Autore/i. (Anno di pubblicazione). Titolo (n. edizione). Luogo di edizione: Editore.
NB: il riferimento al numero di edizione è richiesto solo per le edizioni successive alla prima
Ambrosetti, E. e Strangio, D. (2015). Italiani in movimento: ripensare l’emigrazione italiana in Argentina. Roma: Nuova Cultura.
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Quattrociocchi, B. (a cura di). (2017). Norme, regole e prassi nell'economia dell'antiriciclaggio internazionale. Torino: Giappichelli.
NB: Nel caso gli autori fossero 3 o di più, si possono inserire tutti o solo il primo con l’aggiunta di et al.
- CITAZIONE DI UN CAPITOLO DI LIBRO (STILE APA)
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Autore/i. (Anno di pubblicazione). Titolo capitolo. In Autore/i. Titolo libro. Luogo di edizione: Editore, Pagine.
Siano, A., Basile, G. e Confetto, M.G. (2008). Il ciclo risorse–capacità-competenze nell’approccio sistemico vitale. In Barile, S. L’impresa come sistema. Contributi sull’approccio sistemico vitale (II ed.). Torino: Giappichelli, p.133-180.
NB. Il riferimento al numero di edizione è richiesto solo per le edizioni successive alla prima
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CITAZIONE DI UN ARTICOLO DI UN PERIODICO A STAMPA (STILE APA)
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Autore/i. (Anno di pubblicazione). Titolo articolo. Titolo periodico, Volume (fascicolo), Pagine.
Murè, P., Quattrociocchi, B. e Pasqualino, L. (2014). La valutazione del merito creditizio per le reti d'impresa. Rivista bancaria, 70 (5/6), pp.103-127.
- CITAZIONE DI UN ARTICOLO DI UN PERIODICO ONLINE (STILE APA)
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Autore/i. (Anno di pubblicazione). Titolo dell’articolo. Titolo del periodico, Volume (fascicolo), pagine. DOI
Stone, J. A. (2016). Do balanced-budget rules increase growth?. Bulletin of Economic research, 68(1), pp.79-89. DOI:10.1111/boer.12038.
NB. In assenza del DOI si indica la URL.
- CITAZIONE DI UNA PAGINA WEB (STILE APA)
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Autore/Istituzione. (Data di pubblicazione). Titolo della pagina. URL (Data ultima consultazione).
Parlamento europeo.(16/02/2021). Economia circolare: definizione, importanza e vantaggi. https://www.europarl.europa.eu/news/it/headlines/economy/20151201STO0560... (consultato il 26/04/2021).
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