La Biblioteca del Museo pedagogico

 

La Biblioteca del Museo pedagogico, 1875-1935: la ricostruzione delle collezioni

La realizzazione di questo progetto ha richiesto diversi anni di lavoro e di attività straordinaria che è stata svolta nello scarso tempo lasciato libero dalle attività quotidiane. I risultati conseguiti sono stati raggiunti grazie alla collaborazione e all’intelligente operosità di tutti i bibliotecari di questa Struttura che hanno partecipato con entusiasmo alle fasi progettuali e di realizzazione. Riconoscimenti particolari vanno a Carla Simone che si è impegnata su diversi fronti: ha catalogato il Fondo di Pedagogia che è rimasto nel patrimonio di questa Biblioteca; ha istruito e seguito i tirocinanti che si sono alternati nella trascrizione dei Registri topografici della Biblioteca del Museo Pedagogico; ha curato gli aspetti organizzativi delle digitalizzazioni eseguite da Google di cui si dice di seguito. A Loredana Catalani che ha catalogato la Miscellanea del Fondo di Pedagogia, ossia gli Opuscoli della Biblioteca del Museo Pedagogico rimasti nel patrimonio di questa Biblioteca; ha provveduto alla digitalizzazione degli Opuscoli inerenti l'insegnamento primario e l'alfabetizzazione nelle prime decadi dell'Italia unita; ha realizzato la copia digitale del «Giornale del Museo d'istruzione». A Paola Zenobi che ha provveduto alla ricognizione e alla catalogazione dei periodici della Biblioteca del Museo Pedagogico, sia quelli rimasti nella disponibilità della Biblioteca di Filosofia che quelli trasferiti alla Facoltà di Magistero. Ad Antonietta Rossi che ha partecipato alle fasi progettuali e che ha revisionato i cataloghi destinati alla pubblicazione. Una particolare menzione va riservata ai tre tirocinanti che con interesse e passione si sono alternati nella impegnativa trascrizione dei titoli riportati nei Registri topografici e nella successiva identificazione dei corrispettivi elementi bibliografici: si tratta di Luca Bottega (allora studente del Corso di Laurea in Scienze archivistiche e librarie); di Michela Perino (allora studentessa del Corso di Laurea in Scienze archivistiche e librarie); di Giuseppina Maria Sutera che ha svolto due tirocini, il primo in relazione al Corso di Laurea in scienze archivistiche e librarie, il successivo in occasione della Laurea magistrale in Archivistica e biblioteconomia. La presentazione della Biblioteca si giova pure delle digitalizzazioni che sono state effettuate grazie ad un accordo tra Google e il MIBACT Ministero dei Beni e delle Attività Culturali al quale ha aderito La Sapienza tramite SBS Sistema Bibliotecario della Sapienza che si ringrazia. Un sentito ringraziamento va anche a Nicoletta Maiocco, direttrice della Biblioteca centrale della Facoltà di Ingegneria "G. Boaga" della Sapienza, che ha concesso la digitalizzazione del «Giornale del Museo d'istruzione e di educazione».
Il progetto è culminato con una giornata di presentazione, tenuta a Villa Mirafiori il 14 dicembre 2016, di cui è possibile visionare il video.

La ricostruzione documentale del patrimonio bibliografico e delle provenienze delle singole stratificazioni è stata possibile soprattutto grazie alla conservazione di quegli importanti cimeli che sono i registri storici della biblioteca. Si tratta di 78 registri e libri inventariali il cui Regesto è consultabile online.
Questi libri, che registrano le serie inventariali, d'ingresso e topografiche, custodiscono notizie preziose che altrimenti sarebbero andate perdute. Di particolare interesse e valore documentale sono i due libri topografici che registrano, secondo l'ordine della collocazione nelle scaffalature, l'intero patrimonio della Biblioteca. Questi documenti portano anche la testimonianza dello smembramento della Biblioteca con la cessione, nel 1935, di circa la metà del patrimonio all'Istituto di Pedagogia della Facoltà di Magistero. La registrazione di questo evento è costituita da un segno di cancellazione con inchiostro rosso che però ha lasciato ben leggibile le parole barrate, e dall'aggiunta del timbro che ne esplicita il trasferimento. Dopo la principale suddivisione del patrimonio librario del 1935, nei prima anni Cinquanta è intervenuta, da parte della Biblioteca di Filosofia, una successiva e più limitata cessione di libri al Magistero. La selezione è stata effettuata da Tullio Gregory per incarico dell’allora Direttore dell’Istituto di Filosofia Carlo Antoni. Anche in questo caso la testimonianza dell’alienazione dei libri è stata registrata sul libro topografico dalla Bibliotecaria, Signora Teresa Capocci. L'insieme dei libri trasferiti all'Istituto di Pedagogia della Facoltà di Magistero dell’Università di Roma ammonta a 4147 documenti. Negli stessi Registri si apprezza la segnalazione, evidentemente effettuata in occasione della revisione che ha preceduto la smembramento del patrimonio, di 122 documenti dichiarati "smarriti".
I due Registri dell’inventario topografico generale, digitalizzati in occasione del convegno, fanno ora parte della Collezione di cataloghi storici digitalizzati dell’ICCU (Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle Biblioteche Italiane e per le Informazioni Bibliografiche) http://cataloghistorici.bdi.sbn.it/, e sono consultabili a questo link.

 

Catalogo della Biblioteca del Museo pedagogico
La biblioteca di Antonio Labriola
La biblioteca di Luigi Credaro
Il Fondo di Pedagogia presente nella Biblioteca di Filosofia
Gli Opuscoli di Pedagogia presenti nella Biblioteca di Filosofia
Il catalogo dei periodici della Biblioteca del Museo Pedagogico (1875-1935)
La teca digitale di una selezione di monografie
La teca digitale di una selezione di opuscoli
Il Giornale del Museo d'istruzione
La bibliografia sulla Biblioteca del Museo pedagogico

 

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