Il vetro

Per quanto riguarda i reperti mobili in vetro rinvenuti durante lo scavo stratigrafico di contesti medievali, si deve precisare che il solo esame stilistico-morfologico dei frammenti diagnostici non è considerato elemento sufficiente nel fornirne una datazione assoluta, soprattutto in ragione dell’alto numero di questioni ancora aperte relative alla tipologia e alla diffusione dei manufatti vitrei nonché alla localizzazione delle officine relative a questa produzione in età medievale.

Pertanto, è stato soprattutto il contesto stratigrafico ad attribuire una datazione affidabile ai reperti vitrei rinvenuti durante lo scavo sul sito di Leopoli-Cencelle.

Il materiale vitreo proveniente dai differenti settori di scavo è per la maggior parte ascrivibile a manufatti concepiti per l’uso della mensa: i frammenti diagnostici rinvenuti vedono infatti una netta prevalenza di forme potorie, tra le quali i bicchieri costituiscono in assoluto una percentuale preponderante.

Tra le forme rappresentate, gli alti calici su stelo liscio o tortile (rinvenuti nel quartiere artigianalepresso la chiesa e il cimitero) rappresentano le più antiche: essi risultano infatti confrontabili con quelli provenienti dallo scavo del Foro di Nerva a Roma, e provengono da stratigrafie databili a partire dai decenni centrali dell’XI secolo.

Una tipologia particolarmente attestata è quella dei bicchieri con protuberanze, rinvenuti nella variante a pareti cilindriche con piede ad anello e orlo svasato e in quella a corpo tronco-conico con piede mammellato. Entrambe le forme sono realizzate con la tecnica della soffiatura a canna libera, come verificabile per la presenza del segno lasciato dal pontello sulla parte inferiore dei manufatti in oggetto. Tutti gli orli di questa tipologia di bicchiere risultano molati a fuoco e le parti del vaso sono distinte attraverso un filamento vitreo orizzontale applicato sulla parte alta del corpo del manuatto. I frammenti riconducibili a tale forma potoria sono stati rinvenuti per la maggior parte in strati di fine XIII-XIV secolo, confermando l’arco cronologico di maggior diffusione di questa produzione, che pur essendo attestata fin dal X-XI secolo diviene comune tra il XIV e il XV secolo.

Infine, una tipologia attestata nelle fasi di vita mature della città, a partire dalla metà del XIV secolo, è quella dei bicchieri soffiati in matrice a forma tronco-conica e fondo a conoide rientrante, con la parte superiore soffiata a canna libera. Tale manufatto, attestato anche nella vicina Tarquinia, sembrerebbe costituire indice abbastanza affidabile di un elevato benessere economico.

 

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