il caso di Corviale

Venerdì, 28 Aprile, 2017

1202 alloggi, quasi 700.000 m³, Corviale accoglie oggi circa 5000 persone. L’edificio, lungo un
chilometro, domina con i suoi 30 m di altezza il crinale orografico che da via Casetta Mattei
digrada verso la valle del fosso della Magliana e la via Portuense. Un insediamento, pensato e
realizzato negli anni ’70 e ’80, che sicuramente ha rappresentato un successo per la soluzione del
problema alloggiativo, ma che non ha tenuto conto delle criticità che la dimensione dell’intervento
e la sua incompleta realizzazione avrebbero generato sulla qualità della vita degli abitanti.
A più di trent’anni dalla sua costruzione, la privatizzazione, l’abbandono e la non utilizzazione di
spazi aperti e di locali, uniti a uno stile di vita sempre più individualistico, obbligano a riflettere sul
ruolo che il simbolo Corviale può assumere come centro attrattivo di nuove attività e di
innovazione tecnologica

INTERVENTI PREVISTI
14,30 Introduzione
14,45 Alessandra Montenero, Architetto, Docente del Master Urbam, “Il Progetto originario”
15.45 Guendalina Salimei, Architetto TStudio, Docente Dipartimento Architettura e Progetto;
16.45 Matteo Giannini, Architetto SPSK Studio, libero professionista;
          Marco Tamburini, Architetto, Risorse per Roma.

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