Pedana 4 - Egitto

Statua del gran sacerdote di Amon Bakenkhonsu e sua moglie
Statue of the Great Priest of Amon Bakenkhonsu and his wife
Granito
Tebe
XX Dinastia, regno di Ramses III (1194-1153 a.C.)
La statua della diade probabilmente si trovava in origine in un contesto funerario. Il sacerdote veste un lunga gonna triangolare dove è l'iscrizione di cinque colonne. La moglie tiene nella mano sinistra l'insegna hathorica.

Statua di Teti, intendente del Fayyum
Statue of Teti, official of Faiyum
Granito
Crocodilopolis
XX Dinastia (1194-1077 a.C.)
La statua, spezzata all'altezza della cintola, rappresenta una figura maschile seduto a gambe incrociate con le mani posate sulle cosce. Il personaggio di rango, un intendente originario del Fayyum, indossa una lunga veste che cela gambe e piedi. La statua presenta un'iscrizione composta da sei linee sulla gonna, nello spazio tra le mani, e una settima compare davanti le ginocchia.

Statua naoforo/steloforo
Statue of naophoros/stelophoros
Granito
Crocodilopolis
Nuovo Regno (1550-1070 a.C.)

Braccio di una statua colossale
Arm belonging to a colossus
Basalto verde
Provenienza ignota
XXVI Dinastia (672-525 a.C.)

Corredi vascolari delle Tombe 2, 5, 6 del cimitero protodinastico di Antinoe
Funerary equipment of tombs 2, 5, 6 of the Early-Dynastic cemetery of Antinoe
Antinoe (Sheikh Abade)
Periodo protodinastico, 3000-2700 a.C.

Vasi cilindrici a bocca anulare e prese ondulate laterali, ceramica gialla o rosa, con una leggera ingubbiatura bianca o rossa e con decorazione a losanghe dipinta in rosso scuro

Vasi cilindrici a bocca anulare con piccola fascia incisa sotto il bordo, ceramica rossa, patina verdastra

Giare ovoidali, orlo arrotolato, in un caso dritto a doppia cordonatura, breve collo, fondo a punta arrotondata, ceramica grigio-rosa acroma

Corredi vascolari delle tombe 9 e 11 del cimitero protodinastico di Tamit
Funerary equipment vessels of tombs 9 and 11 of the Early-Dynastic cemetery of Tamit
Tamit (Nubia)
Periodo protodinastico, 3000-2700 a.C.

Coppa con orlo piatto, ceramica, interno ed orlo nero, esterno rosso e lucidato, incisioni verticali sul corpo, diagonali sull'orlo

Piatti con l'orlo lievemente arrotondato, ceramica fine, interno nero, esterno rosso, orlo nero, incisioni verticali sul corpo, diagonali sull'orlo

Vasi con orlo piatto, fondo a punta, ceramica, interno nero, esterno rosso, orlo nero, lucidato all'esterno, incisioni verticali sul corpo, diagonali sull'orlo

Rilievi del monumento funerario di Sheshonq
Wall reliefs belonging to the funerary monument of Sheshonq
Tebe, Asasif (Tomba 27)
XXVI Dinastia (672-525 a.C.)
Calchi in gesso
Frammento proveniente dalla parete est del nicchione della Tomba di Sheshonq, registro inferiore, rappresentante teorie di portatori di offerte. Questi sono rivolti verso Sheshonq che è rappresentato all'estremità meridionale della parete, e sono divisi in due registri. Della teoria superiore sono visibili solo i piedi di tre personaggi. Il registro inferiore è separato dal precedente da una linea iscritta ("apportare ed offrire pezzi scelti di carne, ogni buon prodotto dal campo, prede di caccia e di pesca"). Della teoria inferiore sono visibili solo le gambe e parte del capo rasato della prima figura, oltre al dorso dell'animale che recava sulle spalle. La figura seguente indossa una parrucca corta fittamente quadrettata e un gonnellino liscio, col braccio destro tiene le zampe di un animale, probabilmente un vitellino, posato sulle spalle in posizione analoga a quella della figura precedente. La terza raffigura l'offerente, a capo rasato, che porta con la destra un'oca stretta al petto e con la sinistra un'anatra trattenuta per le ali. Dell'ultimo portatore resta la mano sinistra che regge un vassoio carico di frutta.

Ritratto di Sheshonq
Portrait of Sheshonq

Scena di raccolta
Harvesting

Portatori di offerte
Offering bearers
Il portatore raffigurato sul frammento appartiene all'ultimo registro in basso, con la sinistra tiene per la cavezza un bovino, designato dalla legenda wn(dw) "bestiame" e con la destra un grande mazzo di papiri legati.

Iscrizione geroglifica
Dal primo pilastro ipogeo nord-est e da alcuni pilastri della corte della Tomba di Sheshonq con testi del Libro dei Morti.
Hieroglyphic inscription
From the Tomb of Sheshonq with texts from the Book of the Dead

Sfinge rinvenuta a Roma nel Campo Marzio (Iseo campense)
Sfinx retrieved in Rome in the Temple of Isis in Campo Marzio (Iseo campense)
Calco di gesso [originale Roma, Museo Barracco]
XVIII Dinastia, regno di Thutmosis III (1479-1426 a.C.)
La sfinge rappresenta uno dei rari esempi conosciuti di sfinge con testa femminile; l'originale è conservato nel Museo di Scultura Antica Giovanni Barracco. La lettura del cartiglio presente sul petto, che si riferisce a un sovrano della XVIII dinastia, fece interpretare questa statua come quella della regina Hatshepsut, famosa per aver regnato con il titolo di faraone e per la costruzione del grandioso tempio di Deir el-Bahri. L'analisi dei tratti del volto che non corrispondono a quelli dei numerosi ritratti della regina ha però permesso di stabilire che la sfinge rappresenta un personaggio femminile di alto lignaggio della corte di Thutmosi III.

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