Collezioni
Con la collaborazione di studiosi e studenti avanzati è stato realizzato un unico progetto espositivo mirante all’illustrazione delle culture antiche del Mediterraneo osservate ciascuna nella propria autonomia e dignità, segnalandone allo stesso tempo le
interconnessioni, le influenze reciproche, le straordinarie acquisizioni, ma anche i contrasti e i fallimenti, rappresentando quel mosaico di popoli e culture che hanno tutti spazio nella nostra eredità condivisa. Un riferimento particolare va alle spedizioni archeologiche che
hanno riscoperto e studiato i centri dai quali i reperti provengono e che tanto hanno contribuito a tenere alto il nome della Sapienza e dell’Italia nell’archeologia mondiale.
Prima di progettare e realizzare il nuovo allestimento è stato necessario riorganizzare le collezioni, sia per valorizzare alcuni lotti di materiali non particolarmente considerati in passato, sia per conferire la giusta dignità alle nuove importanti acquisizioni. Sono state
così costituite delle unità espositive, conservando, per ragioni di chiarezza inventariale la bipartizione tra Collezione Vicino Orientale e Collezione Egizia. Nella Collezione Vicino Orientale si annoverano i materiali dalla Turchia (Arslantepe); Palestina (Gerico), dalla Giordania (Khirbet al-Batrawy), dal Libano (Achziv), da Israele (Ramat Rahel), da Malta (Tas Silġ; San Pawl Milqi, Ras al-Wardiya), dalla Tunisia (Capo Bon, Areg el-Rhazouani, Kerkouane, Ras ed-Drek), da Pantelleria, dalla Sicilia (Mozia), dalla Sardegna (Monte Sirai). A questo corpus si aggiungono alcuni materiali da Cipro (Kition), dall’Algeria (Banasa) e dal Marocco (Mogador) raccolto dal Prof. Sabatino Moscati.
Nella Collezione Egizia, le opere provengono oltre che dagli scavi di Sonqi Tino, Arsinoe e Antinoe in Egitto; anche dalla missione al Jebel Barkal (Napata) e Mussawwarat es-Sufra in Sudan settentrionale, oltreché da numerose donazioni raccolte dal Prof. Sergio Donadoni.
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