Vetrina 29 - Hotepsekemui

Il piatto di Hotepsekhemui, primo faraone della II Dinastia (2850 a.C.)

La prima fase della storia egizia, illuminata dal grande faraone unificatore dell'Alto e del Basso Egitto, Narmer, fu scritta dai faraoni della I Dinastia, che ebbero come capitale Thinis, nell'Alto Egitto, e utilizzarono la vicina necropoli di Abydos. Grazie alla Lista reale di Abydos, quella di Saqqara, dove era l'altra grande area cimiteriale dell'epoca tinita, la Pietra di Palermo e il Canone di Torino, ma anche da una serie di oggetti iscritti (vasi in pietra, palette, vasi in ceramica e sigilli apposti su grumi d'argilla o su vasi), gli egittologi hanno ricostruito la storia delle prime due dinastie, fino alla definitiva unificazione dell'Egitto nell'Antico Regno con capitale Menfi.

Hotepsekhemuy
Il nome di Horus Hotepsekhemui appare nella lista reale di Abydos al 9° posto, con il nome Bedjaw, riportato come Boethos da Manetone, che gli attribuisce 38 anni di regno, mentre nel Canone di Torino (2.20) e nella lista di Saqqara (3° nome) è scritto Baw-netjer (che tuttavia potrebbe essere un re effimero). Nei recenti scavi tedeschi nel cimitero di Umm el-Qaab è stato ritrovato un sigillo di Hotepsekhemui non lontano dalla tomba di Qa'a, l'ultimo faraone della I Dinastia, e questo, secondo gli archeologi, potrebbe provare la partecipazione di Hotepsekhemui ai funerali di Qa'a, un'indicazione a favore della diretta contiguità tra le due dinastie. Hotepsekhemui promosse cambiamenti nella prima amministrazione statale, introducendo il computo dei bovini e altre ricchezze come elemento calendariale. Il nome di Hotepsekhemui è anche associato con Buto, dove sin dalla I Dinastia sorgeva un palazzo del faraone. Il suo regno durò circa venti anni dal 2845 al 2825 a.C.

La tomba di Hotepsekhemui
Hotepsekhemui decise di trasferire la sua tomba nella necropoli menfita dopo che duecento anni i faraoni erano stati sepolti ad Abydos. Il ritrovamento di alcune impressioni di sigillo con il nome di Hotepsekhemui nella più occidentale delle due tombe a sud del complesso Netjerhyet, sotto la piramide di Unas (ultimo faraone della V Dinastia, 2375-2345 a.C.), a Saqqara ha suggerito che la struttura con grandi gallerie adiacente a questa piramide possa essere appartenuta al monumento funerario di Hotepsekhemui.

Il piatto in pietra tufacea ocra
Il grande piatto di Hotepsekhemui, realizzato con maestria da una pietra fragile ma compatta, il tufo giallo ocra estratto nel Deserto Orientale, una pietra utilizzata prevalentemente per vasellame dinastico tra la I e la III Dinastia, è uno dei complementi di un corredo di offerte (funebri?) forse destinato a contenere della frutta o del cibo. La forma è caratterizzata dal profilo sottile, leggermente concavo, con una carena interna e l'orlo introflesso. Proprio all'esterno dell'orlo, dove questo è spezzato, era stato inciso il nome del faraone. L'iscrizione era verticale (radiale); la parte superiore era perduta: si intravede in alto sulla sinistra parte del segno t del titolo Nswt-Bity "Signore dell'Alto e del Basso Egitto". Al di sotto il nome d'intronizzazione: Hotepsekhemui.

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