Vetrina 14 - Monte Sirai

Monte Sirai: il controllo del territorio minerario

Il sito di Monte Sirai (Carbonia), ubicato su un pianoro elevato per circa 190m sul livello del mare, insiste in un punto strategico lungo la via di comunicazione terrestre che congiungeva la valle del Cixerri e i giacimenti metalliferi circostanti con l'insediamento principale della subregione sulcitana, l'antica città di Sulky (Sant'Antioco). Posteriormente all'occupazione nuragica dell'età del Bronzo, la fondazione dell'insediamento fenicio a Monte Sirai si può collocare entro la seconda metà dell'VIII sec. a.C. e la nascita del centro pare iscriversi dentro un piano di controllo e sfruttamento del territorio attuato congiuntamente dalle popolazioni fenicie e autoctone presenti nel Sulcis.

Il pianoro di Sirai, indagato a partire dai primi anni '60 in collaborazione tra la Soprintendenza alle Antichità di Cagliari (Ferruccio Barreca) e l'Istituto di Studi del Vicino Oriente dell'Università La Sapienza di Roma (Sabatino Moscati), è composto da un ampio complesso di strutture abitative (Acropoli, Opera Avanzata, Fattorie decentrate), da un'estesa necropoli di tombe a fossa e a camera ipogea con dromos, nonché dal santuario tofet localizzato a nord-ovest dell'Acropoli.

Le più recenti ricerche dimostrano l'esistenza di un articolato insediamento particolarmente vivace nelle fasi del medio e tardo-arcaismo (VII-VI sec. a.C.) e durante tutta l'età punico-ellenistica (IV-III sec. a.C.) e romano-repubblicana (III-II sec. a.C.); sul finire del II o al principio del I sec. a.C. il centro viene definitivamente abbandonato. Lo straordinario registro archeologico della necropoli, con centinaia di tombe a incinerazione, inumazione e semicombustione, consente di indagare nel dettaglio l'articolazione del popolamento umano tra la fase fenicia arcaica e quella successiva contrassegnata dal dominio, politico ed economico, di Cartagine (V-IV sec. a.C.).

Attualmente il sito di Monte Sirai costituisce un laboratorio di ricerca sul campo per poter indagare sulla fisionomia della Sardegna arcaica: le peculiarità del centro consentono dunque di inserire la documentazione acquisita nel quadro delle complesse interazioni sviluppatesi tra l'elemento fenicio e la componente di tradizione nuragica fin dalla fine del IX sec. a.C. e, successivamente, lungo l'età punica e fino al periodo romano-repubblicano.

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