Vetrina 2 - Arslantepe

Arslantepe, Malatya (Turchia): la nascita della città in Anatolia, ai confini della Mesopotamia

Arslantepe è un tell alto più di trenta metri, nella piana di Malatya, a circa 10 km dall'Eufrate, costituito dal sovrapporsi di abitati per millenni, dal VI millennio a.C. almeno fino all'età bizantina. Il nome del sito (Arslan: leone e tepe: collina) è dovuto probabilmente alla presenza di due statue di leoni in pietra che ornavano l'ingresso di un palazzo Neo-Ittita del I millennio a.C. e che erano ancora visibili ai viaggiatori dei primi del Novecento. Un team della Sapienza opera nel sito dal 1961 ottenendo risultati importanti che hanno permesso di ricostruire la storia millenaria della regione e delle civiltà confinanti. I ritrovamenti più importanti hanno riguardato il IV e III millennio a.C., e in particolare la formazione di una delle più antiche società proto-statali, collegata al mondo mesopotamico.

Arslantepe nel Tardo Calcolitico (4000-3000 a.C.): dal Tempio al Palazzo.
Tra il 3900 e il 3450 a.C. l'abitato si espanse occupando l'intera collina e imponenti edifici pubblici e privati furono edificati nella zona alta del sito. Qui fu costruito un grande tempio 'tripartito', il Tempio C, dove le nascenti autorità economiche e religiose amministravano la distribuzione di cibo in cerimonie e banchetti, acquisendo prestigio e autorità politica. La disuguaglianza sociale cominciava a divenire disuguaglianza economica. Tra il 3500 e il 3400 a.C. il Tempio C venne abbandonato e fu costruito un grande complesso polifunzionale di edifici pubblici, che occupava un'area di più di 3500 mq e si estendeva su una parte consistente dell'intero abitato, divenuto al contrario più piccolo. Questo imponente complesso architettonico, composto da aree adibite all'immagazzinamento, alla redistribuzione, al culto, alla rappresentanza, e collegato alle residenze d'élite sulla cima della collina, costituisce il più antico esempio di 'Palazzo'. Nei magazzini si redistribuiva il cibo ad un numero molto elevato di persone in forma non più cerimoniale ma routinaria e sotto controllo amministrativo, come è testimoniato dalle centinaia di ciotole prodotte in massa e dalle migliaia di cretulae - grumi di argilla apposti sulle chiusure dei contenitori e sulle porte, su cui veniva impresso il sigillo di coloro che prelevavano i beni. Le cretulae, veri e propri "documenti di ricevuta" prima della scrittura, attestano la nascita di una sofisticata burocrazia.

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