Vetrina 15 - Mesopotamia

La Sapienza in Mesopotamia
La Sapienza lavora in Iraq, l'antica Mesopotamia, dove è in prima linea con l'Italia nella protezione del Patrimonio storico archeologico dell'Umanità. L'attività della Sapienza si concentra sui tre siti di Abu Tbeirah, Ur ed Eridu.

Abu Tbeirah e la fine dei Sumeri
Il sito di Abu Tbeirah, il cui nome antico non è ancora noto, si trova a 7 km a sud della città di Nasiriyah, capitale della provincia di Dhi Qar in Iraq meridionale, e si estende su una superficie di quasi 45 ettari, dimensioni di una città senza dubbio significativa economicamente e politicamente. Dal 2011 una missione della Sapienza ha iniziato qui scavi archeologici regolari ed è stata la prima missione scientifica internazionale a tornare a lavorare in Iraq del sud dopo l'ultima guerra nel paese; inoltre, vale la pena di sottolineare che si tratta della prima attività archeologica italiana di sempre nella Mesopotamia meridionale. Sulla base dei risultati degli scavi delle prime quattro campagne appare chiaro che l'insediamento di Abu Tbeirah nacque, si sviluppò e venne abbandonato durante il III millennio a.C., l'epoca dei Sumeri. Le ultime fasi documentate appartengono al periodo accadico (2400-2200 a.C.), un importante periodo della storia mesopotamica che vide l'affermarsi al sud di una dinastia proveniente dalla settentrionale città di Akkad, il cui sovrano Sargon riuscì, per la prima volta nella storia del mondo antico orientale, ad unire sotto il suo comando il nord e il sud della Mesopotamia.

Eridu Nell'attuale ricerca storica, archeologica e filologica sul Vicino Oriente antico, Eridu (Tell Abu Shahrain) è unanimemente riconosciuta come una delle più rilevanti capitali religiose della Mesopotamia antica, essendo il maggiore luogo di culto dedicato al dio della creazione Enki nel Paese di Sumer. La città era infatti il luogo dove questo importantissimo dio abitava nel tempio Eabzu, il tempio che si trovava sull'abisso da cui sgorgavano le acque dolci sotterranee irrorando e fecondando la Terra. Eridu è inoltre la città dove la regalità, una volta donata dagli dèi all'uomo, venne ad insediarsi per la prima volta tra tutte le città della Mesopotamia prima ancora del Diluvio universale. Per questi motivi, e per la straordinaria ricchezza archeologica del sito, distribuito su una superficie di ca. 25 kmq, la concessione di scavo data dall'Iraq alla Sapienza esprime una grande fiducia rivolta verso l'antichistica italiana e un'occasione unica di crescita e prospettiva offerta all'Archeologia Orientale nel suo insieme. In questo mitico sito, i cui ultimi scavi risalgono alla fine degli anni Quaranta, sotto l'imponente Ziqqurat della fine del III millennio a.C. è stata fissata la sequenza architettonica del più antico tempio babilonese, il tempio del dio Enki, e a poche centinaia di metri uno dei più prestigiosi Palazzi Reali della seconda metà del III millennio a.C., sede ricchissima di una delle prime dinastie regali mesopotamiche.

Ur
Il sito di Ur, oggi Tell al-Muqayyar, si trova 15 km a est di Nasiriyah. La città, la quale ebbe una vita lunghissima che va dal IV millennio a.C. fino all'epoca islamica, fu scavata negli anni '20 dall'archeologo inglese Sir Leonard Woolley, che riportò alla luce alcuni dei tesori più importanti e famosi di tutta la Mesopotamia, essenzialmente nelle cosiddette Tombe Reali, dove gran parte della corte era stata sepolta assieme al suo sovrano. La città era la sede in cui abitava il dio Luna, Nannar, che viveva, secondo la credenza sumerica, nel santuario chiamato "tempio in cui non entra la luce". Questo tempio è il monumento più famoso della città, la cui straordinaria Ziqqurat, una torre a piani sovrapposti alta oltre 20 metri, dopo il restauro degli anni '60 è tornata a dominare maestosamente il sito. La Sapienza, assieme alla Cooperazione allo Sviluppo del Ministero degli Affari Esteri italiano, porta avanti da due anni lavori di manutenzione dei tre più significativi monumenti della città, che necessitano di attività urgente di conservazione. Oltre al tempietto Dublamakh (2100-1400 a.C.) e ai Mauseolei reali della terza Dinastia di Ur (2100-2000 a.C.), il cui progetto di manutenzione è stato già preparato, si sta lavorando ora per la realizzazione del piano di conservazione proprio della eccezionale Ziqqurat (2100 a.C.) dove risiedeva il dio Nannar.

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