Vetrina 10 - Malta

I Fenici a Malta: un diverso sviluppo della cultura fenicia in Occidente

Malta! Isola aspra, protetta da alte scogliere, crocevia di popoli e culture mediterranee. Qui facevano tappa i naviganti nel II millennio a.C., come ha mostrato recentemente il ritrovamento da parte della Missione della Sapienza di un ex voto di agata in forma di falce lunare con un'iscrizione cuneiforme babilonese.

Qui sbarcarono i Fenici nell'VIII secolo a.C. e furono attratti dalle genti locali: seppero farsele amiche e condividere la cultura. La cultura fenicia a Malta, tuttavia, apparentemente preservò le proprie tradizioni e i propri legami con il Vicino Oriente e l'Egitto più che nell'Africa settentrionale e in Sicilia, dove si trasformò nella cultura punica.

La Sapienza a Malta
La Sapienza ha lavorato a Malta a Tas-Silg, San Pawl Milqi e, a Gozo, a Ras al-Wardija. Il grande santuario preistorico di Tas-Silg, vicino Marsalokk, che aveva custodito i più antichi culti delle genti maltesi nella preistoria, divenne uno dei maggiori templi nel quale i Fenici scambiarono e condivisero la loro cultura con quella delle altre genti del Mediterraneo a partire dalla popolazione locale. L'antica struttura megalitica curvilinea venne occupata e adattata a tempio fenicio dedicato alla grande dea Astarte (successivamente Hera e Giunone), aperto al culto da parte dei naviganti che passavano per Malta.

Il Santuario di Astarte ha restituito più di 8000 iscrizioni dedicatorie in fenicio incise o dipinte su frammenti ceramici con grafia, espressioni votive ed onomastica peculiari di Malta fenicia, ma anche un vasto repertorio di anfore che testimoniano la ricchezza delle relazioni commerciali dell'isola nel corso dei secoli. Le iscrizioni più famose sono quelle sui due cippi con dediche bilingui a Melqart in greco e fenicio ritrovati nel XVII secolo, che hanno favorito la decifrazione del fenicio e del punico ad opera di Jean-Jacques Barthélemy.

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