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Sabato al Museo 2016 - Il bilancio dell'iniziativa

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SABATO al MUSEO

Il maggio museale della Sapienza

La Sapienza – Città degli studi, della scienza, della cultura e della divulgazione

 

L’abbiamo studiato a lungo questo Maggio museale della Sapienza.

L’abbiamo  pensato perché fosse attrattivo ai fini della promozione del nostro sistema museale, ma anche per intraprendere una riflessione – che oggi trova una prima sintesi con l’intervento del nostro illustre ospite e amico Piero Angela – sul significato e le potenzialità dei musei universitari nel quadro della cosiddetta "terza missione".

Forse possiamo dire che l'obiettivo sia stato raggiunto, anche al di là delle aspettative: intenso è stato il dialogo nel workshop di apertura, davvero interessanti gli eventi di divulgazione scientifica, ottima l’affluenza ai laboratori-didattici per i più piccoli e quella nei musei aperti. Tanto, tanto pubblico– migliaia di persone – nella Notte dei Musei di sabato scorso, venuto a partecipare alle iniziative messe in piedi da molti dei nostri musei.

Più estesamente, un resoconto (ancorché sommario) delle attività di questi primi “Sabato al Museo” non può prescindere da un approccio sia quantitativo che qualitativo. Se la logica della iniziative organizzate tutti i sabato di queto mese di maggio risponde alla volontà di valorizzare il sistema museale della Sapienza e di inserire stabilmente la sua offerta quantomeno nel panorama cittadino, il commento non può essere limitato a un singolo “grande evento”, come quello che ci troviamo a vivere questo pomeriggio, ma deve cercare di analizzare quanto costruito nell’intero mese, così da cogliere le buone pratiche, da un lato, e gli aspetti su cui occorre migliorare, dall’altro.

Ecco alcuni spunti di riflessione

1) Abbiamo rivolto una particolare attenzione alle giovani generazioni

Nei primi tre sabato di maggio (e abbiamo visto la stessa cosa anche oggi) la Sapienza brulicava di bambini e di ragazzi, coinvolti in laboratori differenziati per età e per il tipo di attività offerta, ma tutti collegabili alla proposta museale della Sapienza. Il focus sulle generazioni più giovani è coerente con la Terza Missione dell’Università e apre uno squarcio di “pluralità” e “multidisciplinarietà” sul sistema formativo italiano. I bambini e i ragazzi sono stati accompagnati alla scoperta della scienza e del metodo scientifico attraverso la curiosità, l’azione e l’informazione.

2) La città ha familiarizzato con il Polo museale Sapienza

Ogni laboratorio o iniziativa ha rappresentato un volano per i nostri musei e ha permesso ai bambini, ai ragazzi e alle loro famiglie di capire come il PmS sia un modello integrato, la cui visione consiste proprio nel razionalizzarne le risorse e ottimizzarne la fruizione.

3) Abbiamo registrato una ricorsività nelle presenze

L’incrocio dei dati sull’affluenza ai laboratori e la semplice impressione visiva testimoniano come i bambini, i ragzzi e le loro famiglie abbiano partecipato a più di un sabato museale, se non all’intero percorso. L’affluenza ai laboratori non fornisce la reale dimensione della ricorsività, dato che le attività hanno previsto – per motivi organizzativi – il numero chiuso, ma il progressivo ingrossarsi delle liste di attesa fornisce l’evidenza della soddisfazione del pubblico per i 54 laboratori didattici che abbiamo allestito. Più che il singolo laboratorio in sé, peraltro, le famiglie hanno premiato l’idea che è alla base dei “Sabato al Museo”: la multidisciplinarietà dei laboratori.

4) Si è venuto a creare un sistema di aspettative

Paradossalmente, le uniche lamentele formulate dal pubblico sono una conseguenza del successo delle iniziative, pertanto le abbiamo accolte con soddisfazione. Dalla mamma che si rammaricava per non aver saputo prima dei laboratori (nonostante fosse stata inviata comunicazione a ogni scuola della Regione) così da coinvolgere tutta la classe del figlio, al papà che chiedeva perché le iniziative fossero state limitate al solo mese di maggio, fino ai genitori che hanno chiesto la possibilità di mettere in contatto il PmS con la responsabile dell’asilo aziendale dell’impresa in cui lavorano … Sono state davvero molte le richieste di continuare, se non aumentare, l’offerta di attività. Sarà difficile tornare indietro.

5) Abbiamo costruito un programma “integrato”

Abbiamo combinato le iniziative per l’infanzia a eventi pensati per avvicinare ai nostri musei anche gli adulti. Dal dramma dei siti archeologici nei teatri di guerra, al fecondo incontro tra scienze e letteratura, a un confronto sui principi alla base dell’esperienza museale, fino alla narrazione del rilevamento delle onde gravitazionali  o delle ricerche sull’evoluzione umana: le iniziative pomeridiane hanno prodotto interventi di alta qualità e hanno consentito a un pubblico vario di ottenere un aggiornamento su tematiche di stretta attualità. I laboratori-didattici e questi eventi – che hanno caratterizzato il tema di ciascun sabato – hanno dunque richiamato un pubblico in buona parte differente, ponendosi come attività a somma positiva, a tutto vantaggio dell’affluenza nei “Sabato al Museo”. Da questo punto di vista, la prima esperienza dei “Sabato al Museo” suggerisce sin da ora un aspetto certamente su cui migliorare: in futuro bisognerà riuscire a far dialogare meglio il pubblico delle famiglie con chi, giovane e meno giovane, partecipa agli eventi pomeridiani. Una delle sfide del prossimo Maggio museale della Sapienza consisterà quindi nell’integrare ancor di più le diverse attività e armonizzare meglio il vario popolo dei nostri “Sabato al Museo”, costruendo ponti tra generazioni anagraficamente distanti e frequentatori con interessi culturali diversi.

6) Il successo della Notte dei Musei

Le considerazione precedenti trovano conferma nel successo della Notte dei Musei, che ha costituito di fatto una sorta di “terzo tempo” dopo i laboratori e gli eventi della giornata del 21 maggio. Un pubblico davvero eterogeneo ha reso allora la Sapienza uno spazio di contaminazione tra musica classica, arte contemporanea, una mostra sulla Shoa e laboratori sulle faune estinte del Pleistocene. Coordinare ancora meglio, e dunque valorizzare come offerta integrata, le diverse dimensioni rappresenta sicuramente una sfida per il futuro.

7) La sensibilizzazione del pubblico

Il sondaggio con il quale il nostro gruppo di lavoro ha cercato un primo feedback rispetto ai laboratori-didattici ha evidenziato come l’80% circa delle famiglie intervistate abbia partecipato ad attività culturali solo ‘qualche volta l’anno’, al massimo ‘qualche volta al mese’. Rare le dichiarazioni di una frequenza settimanale, addirittura pari a quelle che ammettevano la totale assenza di precedenti attività. Le iniziative dei nostri “Sabato al Museo” hanno pertanto avuto il valore aggiunto di avvicinare alla divulgazione scientifica famiglie che solitamente non prevedono la partecipazione a eventi culturali nel loro calendario.

8) Un successo anche comunicativo

Una percentuale molto elevata di visitatori (per quanto il campione non possa essere considerato pienamente rappresentativo) ha indicato nel sito web della Sapienza e nello specifico sito web del PmS la fonte dell’informazione sui “Sabato al Museo”. Un ulteriore merito della manifestazione consiste, quindi, nell’aver aumentato gli accessi al sito dell’Università, promuovendolo a portale di attività volte alla divulgazione scientifica. Il gran numero di condivisioni e di commenti ha confermato, inoltre, la bontà della scelta di pubblicizzare i laboratori presso siti internet specializzati in attività per l’infanzia sul territorio di Roma, con l’incentivazione di un proficuo passaparola tra i genitori. In questa prospettiva, viene da me l’invito a seguirci da ora in poi sul sito istituzionale del PmS e sui nostri profili “social” (facebook soprattutto), che sono ormai più che attivi e che trovate semplicemente digitando Musei Sapienza

Lasciatemi infine ringraziare, davvero di cuore, tutto lo staff tecnico del PmS: i nostri valorosi Curatori d’Area – Alessandro Aruta, Claudia Carlucci, Caterina Giovinazzo (detta Katya), Michele Macrì e Darica Paradiso – i formidabili assegnisti di ieri e di oggi – i due Luca (Alteri e Bellucci) e Carmine Piscopo – tutto lo sparuto gruppo operativo del PmS guidato dall’impareggiabile nostro segretario amministrativo o, come si dice oggi, RAD (sia pure ad interim) Mario Grippo; tutti i nostri borsisti e collaboratori vari.

Un grazie davvero sincero va poi a tutti i Direttori di museo e ai loro collaboratori, al Presidente del PmS e al Prorettore con delega ai musei qui presenti, a tutte le strutture e agli uffici della Sapienza con i quali siamo entrati in efficaci forme di sinergia: l’Ufficio Stampa e l’Ufficio Eventi, in particolare, gli Affari Generali, il Patrimonio, Infosapienza e tutti gli altri.

Ringrazio il Magnifico Rettore e il Direttore Generale, per aver creduto e per aver dato vigore a questa scommessa, incitandoci costantemente a proseguire su questa strada.

Grazie a tutti

Giorgio Manzi, Direttore Polo museale Sapienza

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