giallo antico

 

Provenienza: Tunisia
Luogo di ritrovamento: Origine ignota, collezione Rakob

 

Descrizione

Il Giallo antico deriva da metamorfismo di basso grado su carbonati relativamente puri. Il costituente mineralogico fondamentale della roccia è la calcite (carbonato di calcio), talora trasformata in dolomite (carbonato di calcio e magnesio). La caratteristica colorazione gialla della roccia è probabilmente dovuta alla presenza di fini dispersioni di ossidi e/o idrossidi di ferro. Ne esistono diverse varietà: spesso il colore di fondo è giallo pallido, quasi tendente al bianco, ma può essere anche rosa o pavonazzo. Si presenta venato o brecciato, con cemento rosso o bruno. In antichità era conosciuto anche con il nome di marmor Numidicum e le sue cave si trovano a Chemtou (nome latino Simitthus), nel territorio di quello che era l’antico regno di Numidia e attualmente in Tunisia. I Numidi lo estraevano e utilizzavano localmente già in età ellenistica e fu uno dei primi marmi colorati importati a Roma a partire dal II sec. a.C. Le cave divennero successivamente proprietà imperiale e tale litotipo si diffuse in tutto l’impero. Troviamo il giallo antico tra i materiali impiegati nella casa e nel Foro di Augusto, nel Foro della Pace, a Villa Adriana o al Foro di Traiano; nell’Editto dei prezzi di Diocleziano (301 d.C.) risultava la pietra più costosa dopo il porfido, segno che in quel periodo era diventato piuttosto raro e ricercato. In epoca bizantina fu impiegato a a Santa Sofia a Costantinopoli. Si usava prettamente per decorazioni architettoniche,  pavimentazioni e fusti di colonne, sebbene fosse impiegato anche nella piccola statuaria.

 

Opus sectile con lastre di giallo antico a villa Adriana

 

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