granito di assuan

 

Provenienza: Assuan, Egitto
Luogo di ritrovamento: Ignoto, collezione Rakob

 

Descrizione

Il granito di Assuan è un granito alcalino, con un colore di fondo che può essere variabile: ne esistono infatti varietà più cupe, molto rosse, e più chiare tendenti al rosa. Nella tessitura sono inclusi cristalli di fine e media dimensione, grigio trasparenti, neri, rosa e bianchi. La provenienza è identificata con le cave sulla riva orientale del Nilo, tra Assuan (l’antica Siene) e il distretto di Shellal, in Egitto. Anticamente questa pietra era conosciuta anche con il nome di «sienite», o pyrropoìkilon (pietra variegata di rosso), pietra d’Etiopia.  L’impiego di questo granito ha una storia molto antica. Era sicuramente utilizzato già dai tempi dei faraoni della III dinastia (2650-2575), per poi essere utilizzato anche in età ellenistica ed essere estratto e apprezzato a partire dal I sec. d.C. anche dai Romani che lo esportarono in tutto l’Impero. A Roma si ritrova impiegato già nel tempio di Apollo Palatino. Il suo maggiore impiego a Roma è databile all’età antonina (II sec. d.C.), per la produzione di fusti di colonne, elementi architettonici, lastre decorative e più raramente statuaria. Gli Egizi, più anticamente, utilizzavano questo materiale, oltre che per la produzione di elementi architettonici e statuaria, soprattutto per la realizzazione grossi blocchi monolitici, gli obelischi, importati a Roma già a partire da Augusto, come simbolo della conquista egiziana. Uno dei monumenti più celebri in granito di Assuan è  ancora oggi l’obelisco di fronte la basilica San Giovanni in Laterano, fatto portare a Roma nel 357 dall’imperatore Costanzo II, originariamente installato nel Circo Massimo.

 

Obelisco in Piazza S. Giovanni, Roma

 

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