Collezioni Museo dell'Arte Classica

 

La Gipsoteca

Il Museo possiede una collezione di circa milleduecento calchi in gesso, che riproducono in massima parte sculture greche esistenti in musei e collezioni di ogni parte del mondo; l’esposizione in ordine cronologico consente di illustrare concretamente agli studenti e ai visitatori lo svolgimento storico della scultura greca.

L’atrio di ingresso, dal lato posteriore dell’edificio di Lettere e Filosofia, accoglie il pubblico con il calco del colossale kouros di Samo (circa 570 a.C.), una scultura rinvenuta nel 1980: le vetrine alle pareti contengono soprattutto riproduzioni di statuette e altri materiali, dal periodo minoico e miceneo a quello greco classico ed ellenistico e una collezione di impronte di gemme eseguite da Tommaso Cades tra il 1829 ed il 1834.

Nella sala I sono esposti esempi di opere della civiltà minoica e micenea, tra cui il calco del grande rilievo della Porta dei Leoni di Micene e la copia del sarcofago di Hagia Triada a Creta; altri calchi illustrano la scultura cretese del periodo orientalizzante.

Le sale successive (II-X) presentano calchi di sculture arcaiche, tra cui numerosi kouroi e korai. Da notare il numeroso gruppo di calchi delle più importanti sculture arcaiche greche, donati dalla Grecia in occasione del Cinquantenario del Regno d’Italia. Dalla sala XI alla XVIII sono esposti calchi di sculture tardo arcaiche e di stile severo, tra cui quelli delle statue frontonali del tempio di Aphaia a Egina (con le integrazioni di Thorvaldsen), quelli dell’Auriga di Delfi, dello Zeus di Capo Artemision, la copia del “Giovane di Mozia” e i calchi di alcune sculture dei frontoni del tempio di Zeus ad Olimpia. Nelle sale XIX-XXIV sono invece disposti calchi di opere di singoli scultori di periodo severo e classico: Mirone, Fidia, Policleto, Cresila, Alcamene, Callimaco, Peonio.

Seguono sale che presentano calchi di stele del periodo arcaico e classico, e delle metope e dei fregi dell’Hephaisteion di Atene (XXV-XXVII); il percorso giunge così all’ampio atrio di ingresso al Museo in corrispondenza della parte anteriore dell’edificio, che ospita in particolare i calchi di tre statue colossali, l’Atena di Velletri, la ricostruzione dell’Atena fidiaca “tipo Medici”, la c.d. Demetra della Sala Rotonda dei Musei Vaticani (sala XXVIII). Si prosegue poi con le sale in cui sono presenti calchi di sculture classiche dell’Acropoli di Atene, tra cui tre delle cariatidi dell’Eretteo (sala XXIX), e di rilievi funerari (XXXI-XXXIII); ai calchi delle sculture del Partenone è dedicata la sala XXX (Aula del Partenone).

Dall’auletta in cui sono esposti numerosi calchi di sculture di Epidauro (XXXIV), si passa alle sale XXXV-XLIII, che consentono un’ampia semplificazione della scultura del IV secolo a.C. (con calchi di opere di Scopa, Prassitele e Lisippo, e di rilievi del Mausoleo di Alicarnasso); dalla sala XLIV, che comprende calchi dell’altare di Pergamo, sino alla sala LV, sono visibili numerose riproduzioni di statue, ritratti e rilievi appartenenti a tutto il periodo ellenistico.

Nell’Odeion (sala LVI) troviamo, infine, una serie di calchi di opere di periodo romano che riprendono motivi classici ed ellenistici (tra cui i rilievi della c.d. Ara di Domizio Enobarbo, i rilievi c.d. Grimani e la statua di Augusto da Prima Porta).

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