La collezione archeologica Armenio Zuccari
Il 27 giugno si inaugura presso il museo delle Antichità etrusche e italiche la sezione espositiva dedicata alla collezione archeologica che il dott. Armenio Zuccari (Roma 1924-2009) ha formato sin da giovane, incrementando una piccola raccolta di reperti d’età romana emersi già
nell’Ottocento nelle proprietà del bisnonno Domenico Vulpiani e del nonno Vincenzo (la Tenuta di Salone e una Vigna a Bravetta) e dai terreni presi in atto sulla via Appia (tra cui le Tenute di Capannelle e di Tor Carbone).
La sua passione per l’archeologia fu certamente favorita dall’esser nato e cresciuto nel centro storico di Roma, in una casa di via delle Botteghe Oscure oggi appartenente al Museo Nazionale Romano, nelle cui cantine erano visibili i resti della Crypta Balbi.
Mentre studiava medicina alla Sapienza e si specializzava in medicina del lavoro, Armenio acquistò la gran parte dei reperti dagli antiquari romani o sulle bancarelle di largo dei Librari, cercando di conoscerne la provenienza e l’identità. La sua attenzione era rivolta in particolare alle antichità etrusche e dell’Italia antica, di cui visitava con curiosità amatoriale i siti e i musei archeologici.
Dalla fine degli anni Quaranta la collezione si è arricchita di pochi reperti ed è stata disposta nella casa del dott. Zuccari (di fronte al Santuario Siriaco del Gianicolo).
Il medesimo interesse per le antichità è stato condiviso dalla moglie Maria Assunta Lanzara (Roma 1925), che ha studiato archeologia alla Sapienza con il prof. Giuseppe Lugli, svolgendo una tesi sui teatri coperti della penisola italiana e del Mediterraneo.
Per dar seguito alla volontà del marito ha voluto donare al Museo delle Antichità etrusche e italiche una parte cospicua della collezione, così da offrirla alla pubblica fruizione e destinarla alle attività didattiche della propria Università.
La collezione è di notevole importanza e arricchisce, con oltre 170 pezzi, il patrimonio di reperti originali del museo universitario, accrescendone il valore e l'offerta culturale, oltre che le potenzialità didattiche e di ricerca proprie di un’istituzione di questo genere.
Si tratta per la gran parte di manufatti ceramici e in terracotta di ambito etrusco-laziale preromano, cui si aggiunge un nucleo di manufatti di età romana, tra i quali elementi decorativi di edifici pubblici e monete di età imperiale.
Il nucleo principale rappresenta largamente le produzioni artigianali che coprono un ampio arco cronologico tra il IX e il II sec. a.C., con particolare riferimento all’area dell’Etruria meridionale.
Accanto ai reperti appartenuti a corredi funerari, è significativo il nucleo degli ex-voto in terracotta, provenienti dunque da aree sacre di ambito etrusco-laziale. Tra i materiali di altra origine e cronologia, si segnala la statuetta votiva rappresentante la dea Iside, probabilmente proveniente dall’area sacra del Santuario Siriaco del Gianicolo a Roma.
Grazie all'iniziativa del Prorettore prof. Alessandro Zuccari, figlio del collezionista, in collaborazione con la direttrice del museo prof.ssa Laura Maria Michetti e la direttrice del Polo Museale Sapienza, dott.ssa Claudia Carlucci, il 27 giugno saranno presenti la Magnifica Rettrice, prof.ssa Antonella Polimeni, la Soprintendente Speciale ABAP Roma, dott.ssa Daniela Porro, la direttrice del Parco Archeologico del Colosseo, dott.ssa Alfonsina Russo, la direttrice dei Musei Vaticani, dott.ssa Barbara Jatta.
Il giorno dell'inaugurazione sarà presente la signora Maria Assunta Lanzara Zuccari e la famiglia Zuccari.
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